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Esordiente per sempre, intervista a INIGO

di Thanks For Choosing

Inigo è un cantautore intenso, arrabbiato, sottovalutato. In giro da anni, anche come autore, ha di recente pubblicato un nuovo album presentato come il suo terzo album d’esordio: la voglia di ricominciare sempre, reinventarsi, ritrovare nuove storie collettive in cui è davvero difficile non ritrovarsi. Quello di Inigo è un percorso strano, che lo tiene sempre ai margini di una scena in fermento, ma che in qualche modo riesce comunque a trasparire e conquistare anche le orecchie più difficili. Ecco come suona il neorealismo musicale nel 2019. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui.

In che cosa L’almanacco dei mondiali è un brano ancora attuale?
Beh direi che è ancora tutto” attualissimo: le partite, i rigori da tirare, gli arbitri corrotti e i portieri da spiazzare…

Che fine ha fatto Grigiolimpido?
1/3 di Grigiolimpido, il chitarrista Emanuele de Lucia, ha prodotto con me “T3rzo disco d’esordio” e suona tutt’ora con me dal vivo, gli altri 2/3 anche se non fanno più parte del progetto per scelte di vita diverse, ho voluto che prendessero parte alle registrazioni e così è stato… direi che stanno tutti bene!

In che senso il tuo ultimo album è un terzo disco d’esordio? Ce ne sarà un quarto?
Ci sono due sensi in verità, il primo è letterale: primo disco da solista e terzo della mia carriera dopo i due con i Grigiolimpido appunto; il secondo è concettuale: fino a quando non raggiungi il “grande” pubblico sei sempre un esordiente.

Per quanto riguarda il quarto… può essere, c’è sempre tempo e voglia di esordire ancora.

Hai un tuo brano a cui sei particolarmente affezionato, tanto da esserne geloso?
Vado un pò a periodi, artisticamente parlando sono legato a più di una canzone, ma da un punto di vista affettivo direi  “Di me e di te” perché è la canzone che mi ha dato l’opportunità di far ripartire il mio progetto…  tanto da esserne geloso direi di no però, perché le canzoni una volta pubblicate sono di tutti ed è giusto che sia così.

Come nasce un brano di Inigo? Hai un luogo a cui la tua ispirazione è particolarmente grata?
Nasce da una frase appuntata sul cellulare o da un giro di chitarra, non ci sono troppe regole se non una: scrivo quando ho qualcosa da dire, altrimenti esco di casa, che non fa mai male, e l’ispirazione me la vado a cercare vivendo… ogni luogo può essere quello giusto.

Esiste ancora una scena indie? Senti di farne o averne fatto parte?
Credo che esista soprattutto dal punto di vista del pubblico, un pubblico che ha scelto di andare a cercarsi qualcosa di diverso da ascoltare rispetto a quello che propongono le radio e la TV… internet ha aiutato.

Io mi sento “indie” perché ho sempre fatto tutto da solo o insieme ai miei musicisti e non mi sono fatto mai influenzare troppo dal mercato e dalle mode… questo ha contribuito a farmi diventare quello che sono nel bene e nel male e se faccio o non faccio parte di una scena lo deciderà il pubblico.

Che cosa c’è nel futuro di Inigo? Un nuovo esordio?
Sto lavorando a cose nuove con i miei tempi e un nuovo esordio potrebbe essere dietro l’angolo…

https://www.facebook.com/inigo.giancaspro/

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