Articolo di Claudia Mazza | Foto di Davide Merli
I Disturbed tornano in Italia con Evolution pubblicato per la Warner Bros lo scorso 19 Ottobre, settimo album dopo anni di silenzio. Ecco che il gruppo alternative metal di Chicago torna con un lavoro nuovo dichiarato come il loro Black Album.
Partiamo dal fatto che di critica, recensioni e commenti su quest’ultimo album ne abbiamo quasi a sufficienza, sicuramente corrette e veritiere per quest’album che è sì, molto radiofonico e soft rispetto agli standard dei nostri amici Disturbed, tanto da diventare un ballatone da zuccheri in eccesso se lo si paragona ai lavori precedenti e si valuta solo l’aspetto linea guida della band.
Ma non saremo forse troppo severi?
Nel tempo le cose cambiano e il cambiamento spesso è necessario. Reinventarsi diventa una necessità perchè sappiamo bene che il successo di The sound of silence è difficile da equiparare, l’idea di poter raggiungere ancora o addirittura superare una perla di tale portata sembra quasi utopia. Succede nella vita di fare qualcosa di straordinario ma lo straordinario è tale proprio per l’elevata posizione che ricopre.
In Evolution si nota l’intenzione di voler raggiungere un pubblico più ampio.
E’ la sera di pasquetta e quest’anno abbiamo un concerto al quale partecipare con degli opener di tutto rispetto: gli Skindred!
Capitanati da Benji Webbe fanno il loro potente ingresso on stage regalandoci alcuni dei loro pezzi di punta e altri tratti dall’ultimo album Big Tings. Sprigionano adrenalina degna di scaldare gli animi in attesa degli headliner di stasera. La band non si smentisce e resta fedele allo stile crossover di generi che li ha contraddistinti negli anni. Se non li avete ancora visti live non temete, li rivedremo al Firenze Rocks nella data del 13 Giugno insieme ai Tool, Gli Smashing Pumpkins, i Dream Theater, e i Badflower.
Un’Alcatraz sold out da mesi questa sera ci regala le giuste aspettative di un live atteso dall’ultima data italiana della band nel 2011, stessa location, stessi Disturbed?
Luce verde e proiezioni di live recenti e passati. David Draiman (voce), Dan Donegan (chitarra), John Moyer (basso), e Mike Wengren ( batteria) fanno il loro ingresso sul palco. ” When the music weapon..” la scritta alta dietro di loro e si parte carichi con Are you ready? Open track dell’ultimo album con un intro dalla sonorità elettronica che mixato al graffiato inconfondibile di Drainman infesta il pezzo. La nota radiofonica di cui molti parlano è percettibile come il distacco dalle loro vecchie vesti che ritroviamo invece in Prayer dall’album Believe che non poteva mancare in scaletta viste le intenzioni di questo tour. The Vengeful One del penultimo disco Immortalized, quinto album consecutivo al numero 1 di Billboard record condiviso con Dave Matthews Band e Metallica, e The Animal da Asylum introducono l’intenzione di andare a ritroso nella storia della band per dare alla parte centrale del concerto la massima spinta arrivando all’album di esordio, The Sickness del 2000. Qui c’è il vero e proprio ritorno di fiamma, al nu metal, al piercing di David, ai video musicali in una casa distrutta con gli strumenti posizionati davanti ad una finestra, quei brani che ti fanno tornare in pancia, nelle gambe e, per il nu metal anche nei muscoli del collo, la voglia di muoverti e sfogarti. Segue un fantastico assolo di Dan che suona la chitarra come fosse un giocattolo, con una semplicità unica in grado di far apparire semplice anche un riff complesso che ci porta all’aggressiva Voices dello stesso album. Durante il concerto telecamere frontali e sottopalco riprendono tutto quello che succede on stage, anche da lontano si può vedere chiaramente Mike battere forte sui piatti, i salti di Donegan ed i dread di John saltare avanti e indietro a suon di musica. E’ la volta di un brano che ha portato varie perplessità ma senza accezzioni negative all’uscita dell’album: la cover dei Genesis, Land of Confusion che negli anni ha dato le sue soddisfazioni alla band per l’inequivocabile chiave di lettura marchiata Disturbed e per il video cartone con protagonista The Guy, la loro mascotte incappucciata con un ghigno perenne in faccia. La dolce Hold On To Memories è una delle quattro ballate dell’ultimo disco, profonda e introspettiva, in cui la voce di Drainman diventa pulita e tutti si lasciano andare, anche se per davvero poco, alla stucchevolezza di questa canzone che su disco è probabilmente piacevole ma live diventa forse troppo per chi vuol vedere un concerto dei Disturbed. Nonostante ciò con cellulare e accendini in mano i fan partecipano alla delicatezza di questo momento live, è bellissimo da vedere, non te lo aspetti. L’Alcatraz stasera è stacolmo, è davvero scenografico.
Finito il momento profondo di questa prima parte di concerto spezza la scena un momento old school di tutto rispetto: assoli di basso e batteria che possono o meno piacere ma che forse servono per staccare il turbine di un live altrimenti davvero carico e senza pause di scena.
Per smorzare i toni e prendere un pò di carica adrenalinica arriva The Game tratta da Sickness, uno dei brani della band che, con l’inserimento della batteria elettronica a metà traccia, presenta più parti elettroniche nel loro repertorio.
Si spengono le luci e sullo schermo appaiono delle scritte accompagnate da una voce che legge: ci esorta all’unione, all’empatia. Ci suggerisce di mostrare a chi sta combattendo con i propri demoni interiori che non è solo, invitando in fine a raccoglierci in un minuto di silenzio ricordando chi non c’è più, chi non ce l’ha fatta, quelle persone che avevano ancora tanto da dare ma che non hanno avuto la forza necessaria per combattere.
“Mi capite se parlo in inglese?” chiede David a fine canzone “vorrei parlarvi di noi, di voi.Quanti combattono con problemi, hanno dei demoni nascosti di cui non parlano e che li fanno stare male? Alzate la mano” Quasi tutte le mani si alzano al cielo ” Guardatevi intorno, girate la testa, voi non siete soli”… You are not alone! Questa è stata l’introduzione al singolo di punta A Reason To Fight. L’emozione nella voce e i cori che si alzano dal parterre rendono il momento triste e profondo frame di immagini ricordo della band agli esordi, foto di amici, foto di famiglia, foto insieme a Chester, Chris Cornell… brividi.
Non possono mancare nel repertorio di stasera Watch You Burn e la punta di diamante The Sound Of Silence per arrivare alle più ritmate dove riconosciamo lo stile finalmente potente con Indestructible, Inside The Fire, The Light ed ancora Stricken per una coclusione potente, atteso pezzo di punta Down With The Sickness!!!
Ed ora non ci resta che chiederci: quale sarà la prossima evoluzione dei Disturbed?
Clicca qui per vedere le foto dei Disturbed a Milano (o sfoglia la fotogallery qui sotto).
DISTURBED: la scaletta del concerto di Milano
Are you ready?
Prayer
The vengeful one
The animal
Stupify
Voices
Land of confusion
Hold onto memories
The game
A reason to fight
Watch you burn
Sound of silence
Indestructible
Inside the fire
The light
Stricken
Dwts
