Sono uno dei migliori gruppi italiani ed è anche molto complicato recensirli. Possono non piacere, se l’elettronica e un mix che va dai Chemical Brothers ai Depeche Mode, non è di vostro gradimento. Ma lo stile dei Subsonica c’è e si sente. A partire dalla straordinaria capacità di non ripetersi, specie a livello musicale.
E’ risaputo che i Subsonica insieme ai Bluvertigo sono da sempre gruppi che si distaccano dal panorama italiano, per fortuna aggiungiamo. E questo nuovo lavoro sembra ancora una volta confermare l’originalità e le capacità del gruppo torinese. E’ un misto fra speranze perdute, inganni persi, bui, individui a cui sono state spezzate promesse, inganni del tempo , sentieri che forse nemmeno esistono. Rabbia, un senso di frustrazione nel descrivere la società in cui oggi viviamo che i Subsonica descrivono e raccontano senza condizionamenti.
Partendo dal primo brano “Una nave in una foresta” che dà il titolo all’album. “E a volte ti vedi unico , una nave in una foresta, altre volte ti senti intrepido come un fiore in una tempesta. Stanze vuote da riempire di pensieri buoni e qualche abbraccio da dimenticare chiuso in un cassetto pieno di promesse frasi sussurrate piano mentre il nostro mondo scivolava dentro un altro oblio”.
E’ cupo e pieno di stanchezza varia e avariata, di un senso di smarrimento totale della società che ci circonda e ci schiaccia, questo nuovo lavoro dei Subsonica. Possiamo dire tranquillamente che sono ritornati in loro, rispetto agli ultimi periodi più “addolciti” e forse per questo divenuti più commerciali.
Pezzo straordinario è il “Terzo Paradiso”, sound perfetto, intenso, apocalittico con una serie di domande ossessive e senza fine nel testo “Come sorriderai? Che aria respirerai? Come ti vestirai? Quale lingua parlerai? Come saluterai? Come lavorerai? In che cosa crederai? Quali sogni sognerai? Come sorriderai? Che aria respirai? Come ti nutrirai? Quale lingua parlerai?“
In alcuni tratti ricorda le ambientazioni dell’ultimo lavoro dei Depeche Mode “Delta Machine ”. (Che non è poco, anzi).
“Ritmo Abarth” è il brano che ricorda di più i Subsonica “prestati” al mondo del commercio: reggae, chitarre, e voce di Samuel a tratti. Forse è il pezzo più debole dell’album, sia nei testi sia nella musica.
Riprendono subito la scena e ridanno lustro all’album brani come “Attacco al panico” e “Di Domenica” . Il brano in assoluto migliore per testo e musica è sicuramente “I cerchi degli alberi”. Diciamolo pure: magnifico testo, musica che si alterna fra il rock e l’elettronico e in maniera mai scontata.
Ottimo lavoro questo “Una nave in una foresta” sicuramente uno dei migliori album usciti in questo periodo in Italia. I Subsonica rimangono una grandissima e splendida realtà (ormai da tempo) musicale , con la speranza che non ricadano di nuovo nel burrone del commerciale. Che siano ora primi in classifica non è un brutto segnale, anzi. Il clima che ci circonda tutti evidentemente è quello che i Subsonica cantano e suonano nell’album. E’ un periodo triste a livello sociale. E poi l’originalità si paga a caro prezzo, specie in Italia. E i Subsonica in quanto originalità ne hanno da vendere (Non a tutti però).
Subsonica – Una nave in una foresta tracklist
01 Una nave in una foresta
02 Tra le labbra
03 Lazzaro
04 Attacca il panico
05 Di domenica
06 I cerchi degli alberi
07 Specchio
08 Ritmo Abarth
09 Licantropia
10 Il terzo paradiso
