Jestrai
È veramente esaltante questo disco, il secondo del duo romano Sadside project, intriso di garage blues della migliore fattura, per intenderci quello che attinge molto dal patrimonio della Blues Explosion e dei White Stripes.
Entrambi gruppi purtroppo che non esistono più, ma è grazie a gruppi come i Sadside project che continua lo spirito del più crudo ed essenziale garage punk-blues, anche se il duo romano di punk ha ben poco e predilige il blues shakerato in diverse forme.
Se l’iniziale “I need to take a pause from myself” è abrasiva, quasi quanto gli Oblivians, con “All your bone” il duo capitolino si sposta verso le sperimentazioni apparentemente elettroniche, alla Beck. In “Sunshine” l’impronta di Jack e Meg White è fortissima, come nella successiva “Vampire blues”, con quella chitarra così elettrificata da esaltare e da far godere qualunque chitarromane amante del blues elettrico.
“Why so serious?” ha un finale stranamente dance ed affascina l’evoluzione che vive “Analog landscape”, parte da un intro ripreso dalla buon anima di John Campbell, per poi evolvere il blues verso i ritmi persi di New Orleans, mentre travolgente è l’hard blues di “Death to ancient regime”.
Vittorio Lannutti

Cangiarlo
21/03/2011 at 12:25
Un disco ECCELLENTE!
forse uno dei migliori, a mio gusto, degli ultimi 3 anni.