IL TEMPO è il debut EP di KIKÌ, tra i nuovi artisti targati Futura Dischi.
Anticipato dai primi singoli Ancora 1 Minuto e È ‘na vita, il disco è il racconto del complesso legame dell’artista con il tempo e il lento scorrere della natura, in un manifesto musicale in bilico tra le influenze di Dijon, Saya Gray, Sampha e Frank Ocean.
“Noi cerchiamo di combattere il tempo, accelerando i nostri ritmi, andando sempre più di corsa, in una gara dove non si arriva mai primi. Involontariamente ci siamo tutti in questa gara, c’è a chi interessa correre più forte e chi invece si prende i propri tempi. Alla fine però, tra tutti i partecipanti alla corsa, è la verità che vince sempre, con il proprio tempo e con il proprio passo. Noi, nel confronto del tempo, non possiamo nulla.”
Il live è stato realizzato interamente con sistema silent system audio, un’esperienza immersiva attraverso la quale tutti i partecipanti si sono potuti confrontare con gli artisti per creare un’esperienza one to one, del tutto intima e personale.
KIKÌ
Dopo aver collaborato con artisti come Ghemon, Mistaman, Arya, Missey, RGB prisma e altri, e aver pubblicato la propria musica sotto lo pseudonimo di Sup Nasa, Claudio La Rocca, artista campano di base a Milano, inizia un nuovo percorso musicale.
Kikì rappresenta l’inizio di una ricerca linguistica, nei temi e nelle sonorità. Allontanandosi dal classico sound derivante dalla black music e dall’elettronica che caratterizza le sue produzioni, Kikì gli permette di restituire una visione sonora diversa ed inedita. Illuminato dall’approccio viscerale di Dijon, dalle chitarre di Saya Gray, dal pragmatismo di Sampha e dalla ricerca di Frank Ocean, Kikì non rappresenta la sintesi di esperienze e ascolti, bensì un affacciarsi su nuovi panorami musicali.
“Quando mio nonno dipingeva si firmava sempre come Kikì. Un giorno gli chiesi il motivo e lui mi rispose dicendo “perché il quadro può averlo dipinto kikì o kokò, ti deve piacere a prescindere da chi lo dipinge”. Mi ha sempre affascinato questa visione che va oltre le etichette, oltre la paternità e si concentra solo sull’arte. Ed è con questo nome che ho deciso di pubblicare musica nuova, staccandomi dal mio vecchio nome, perché alla fine le canzoni devono piacere a prescindere da chi le canta.”
