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Festival

La via per TRANSUMARE FEST 2025 passa per Milano. E ci porta sempre a ballare in Abruzzo

Articolo di Marzia Picciano | Foto di Martina Fiore

Quella di Transumare Fest, festival giunto alla seconda edizione nella cornice di Roseto degli Abruzzi (TE), dal 21 al 23 di agosto, é proprio una bella storia. Lo dico non perché sono di parte (no, nessun incentivo, ci siamo solo innamorati della prima edizione), ma perché pur nel suo essere una piccola storia, appena nata, vale tutto l’amore e il supporto che possiamo dare a qualcuno che, dal nulla, decide di fare qualcosa per la comunità attraverso la musica, o meglio, attraverso un festival, il che, oggi, é a dir poco sfidante. Insomma, vale anche solo per il coraggio.

Anche di prendere un Dobló (ovviamente brandizzato Transumare) e farsi 500 e passa km dall’Abruzzo a Milano. Perché? Banalmente perché come diceva il vate recentemente risorto, a Milano ci andiamo per la moda e la radio, per cercare i contatti e perché li stanno le cose che ci piacciono.

“Nel nostro piccolo, ci faceva piacere venire qui a raccontare la nostra storia di sei sette ragazzi provincia che con un grande sogno in testa. E lo facciamo anche perché ci piace, ci diverte”.

E un neonato festival organizzato completamente dal basso che colleziona 9000 presenze in tre giorni alla prima edizione puó permetterselo, di divertirsi.

Precisamente si é arrivati al Namascé Bar di Porta Roma, dove i ragazzi di Transumare hanno organizzato una conferenza stampa che vuole essere più che altro una festa e un momento di condivisione (non hanno problemi a dichiararsi quale il direttivo meno organizzato che un festival possa avere, ma forse é proprio questo la loro forza?) condito da Antonio Magariello che ha elevato (letteralmente) il discorso ricollegando Hegel alla necessità ci coniugarsi alla propria origine o territorio, e in fondo, é lui che ha firmato il Manifesto di Transumare, e quindi.

Del resto Transumare, alla sua seconda edizione, si presenta più maturo e con delle ambizioni chiare. Essere un’esperienza completa e non un semplice festival. Aprirsi all’internazionale, pur rimanendo fedeli alla linea del ballo come centro dell’evento e con i tre pilastri del festival: legame con il territorio, sostenibilità e accessibilità. In breve: provare a creare un concetto di festival nuovo, anche nella valutazione della sua fruibilità per tutti (con il progetto Sintonie con la Regione Abruzzo).

Basta vedere la line up, che vira dalla prima focalizzandosi ancora di più sul concetto di festa (la nota elettronica é ben rappresentata da Okgiorgio, Coca Puma, DVS1 ma anche quella funky e groove con Pellegrino & Zodiaco, Delicatoni), andando a prendere la novità (Omar Souleyman) e quelli che sono e stanno diventando i capisaldi della musica italiana (Venerus, 99 Posse, Lamante ed Emma Nolde, tra le prime a salire a bordo del festival). E, non da ultimo, arrischiandosi nel fare nuove proposte, come con Unai Trotti, Cellini (artista elettronico italo-belga dalle origini marchigiano-abruzzesi appena uscito con un disco, Anemoia, che fa tesoro di queste origini) e le tedesche C.A.R., tutti e tutte alla prima data italiana.

E se deve essere una festa fatta bene, e bella lunga (almeno tre giorni, anche se spoiler, dovremo attenderci un giorno in più… e chissà), deve essere organizzata bene. Alla prima prova, la resa del festival é stata una sorpresa, a detta degli stessi organizzatori, per tutti: un’atmosfera perfettamente godibile e una gestione efficace delle varie attività collaterali che si, includevano anche una sessione di bungee jumping di 100 mt di altezza (chi vi parla é sopravvissuta).

Insomma, a caduta libera nell’Abruzzo experience, per dirla da imbruttiti, perché il punto di Transumare Fest é proprio permettere a chi partecipa di vivere oltre il momento musicale. Anzi questo é il culmine di una giornata tra mare e montagna, che poi insomma, é il leitmotiv della transumanza. Motivo per cui (insieme alla necessità di creare piu spazi per gli ospiti) si é finalmente aperto anche il camping di Transumare e ci si é dotati di una spiaggia ‘ufficiale’ del festival, accessibile a tutti i partecipanti.

Di questo e di cosa vedremo ad agosto ne abbiamo parlato con Luca Marini, Francesca Marini e Nicky Macha, tutti e tre parte della crew di Transumare. Stanchi della travesata, ma davvero carichi e felici.

N.M. “Siamo davvero felici, carichi di energia per il risultato ottenuto l’anno scorso. I lavori proseguono, si lavora serratamente. E ora siamo qui, non vediamo l’ora. Ormai mancano tre mesi e il countdown iniziato è iniziato ufficialmente. Si entra in un clima di fuoco”.

Cosa é cambiato da Transumare Fest dell’anno scorso ad oggi?

L.M. “Quando tutto é nato l’anno scorso avevamo un principio: voler far ballare la gente in riva al mare, quindi se vogliamo, l’anno scorso c’erano espressioni diverse di musica da ballo con qualche, diciamo, ‘degenerazione’. Però il ballo era centrale. L’obiettivo quando abbiamo ideato Transumare era far sì che la gente si prendesse bene, fosse felice, fosse carica, contenta di essere in festival allegro, estivo. Questo era uno dei temi centrali a livello di comunicazione e lo é anche quest’anno.”

Quest’anno sperimenterete di più. Ci sono tanto nomi diversi e di diversi contesti, ma che sembrano ricongiungersi nella filosofia di Transumare.

L.M.“Questo ballo l’abbiamo voluto portare un po agli estremi, quindi sicuramente ci siamo spostati più sulla musica elettronica, che è uno dei filoni che l’anno scorso ci ha sorpreso, perché avevamo sicuramente artisti validi, di nicchia. Quest’anno abbiamo deciso di investire su qualche nome anche più conosciuto, sempre rimanendo in un mondo underground, è quello che ci piace tanto, sia elettronica suonata live sia djset. Abbiamo sperimentato prendendo anche vie diverse.

Ad esempio?

L.M. “Quest’anno ci saranno Pellegrino&Zodiaco secondo noi tra i massimi esponenti del funk napoletano che sta avendo un rinascimento sacrosanto, siamo tanto innamorati di loro e di questo filone. E poi l’anno scorso abbiamo assistito comunque allo sbocciare grandi talenti nel mondo cantautoriale. Marco Castello è stato un apoteosi di pubblico e anche una performance splendida, quest’anno abbiamo puntato su delle artiste secondo noi che ci auguriamo che abbiano la stessa esclusione di Marco l’anno scorso (parla di Emma Nolde, Lamante e Coca Puma).

Ma ci sono anche artisti non scontati.

L.M. “Omar Souleyman ne é stato un altro esempio. Quest’anno una delle nostre prerogative era ampliare l’ambito internazionale. Ovviamente siamo ancora un festival piccolo, quindi chiamare big internazionali é dispendioso a livello economico e se noi abbiamo un futuro come festival, lo facciamo continuando a fare scoperte come l’anno scorso. Omar Souleyman non lo scopriamo certo noi, ha una sua reputazione importante. Secondo noi, in Italia è ancora molto meno conosciuto di quella che é la sua fama a livello europeo e mondiale. È stata la classica idea del ci proviamo, non accetterà mai, invece dopo 24 ore si era chiusa. E ci ha portato una sovraesposizione ad un pubblico nuovo che si é chiesto: chi sono ‘sti folli che hanno portato Souleyman a un festival in riva al mare?

E l’idea di Transumare é quella di ricreare un club sulla spiaggia. Ma il mare non é solo un dancefloor nel vostro festival. É un elemento che va visto in un insieme più grande di vissuto del festival.

N.M. “Una cosa che ci hanno fatto notare, ed é un punto di forza che peró noi abbiamo sottovalutato, é di avere un festival a trenta metri dall’acqua. Per noi é scontato svegliarci, aprire la finestra e guardare il mare. Per tante persone venire al mare é un privilegio. Tutti noi del direttivo veniamo da tanti anni di esperienza fuori da Roseto. Tornando a Roseto a vivere, il mare per me é diventato imprescindibile, prima, non ci facevo caso, era un piacere. Questa cosa come si trasferisce al festival? Tramite i feedback degli artisti. Arrivando alla venue del festival, dovevano camminare cinque metri con il rumore delle onde. Il contesto mare si lega cosi al festival. Per questo ci teniamo a spingere l’Abruzzo come un tutt’uno. Transumare non é un festival della provincia di Teramo, é un festival abruzzese.”

Con un riscontro positivo da parte della comunità tutta.

L’impegno profuso da parte di tutta la comunità sta riscontrando un grandissimo interesse. L’anno scorso l’atmosfera é stata davvero pacifica, ci siamo impegnati molto perché questo succedesse. C’é stato anche un grandissimo apprezzamento da parte della comunità LGBTQ+ che é un altro tema importantissimo e che non é scontato, qualche giorno fa vedevo in un articolo la nostra regione agli ultimi posti per omofobia. Tutto quello che é successo nel festival é quanto di più lontano da questa immagine”.

Guardando all’inclusione, quest’anno c’é il progetto Sintonie, che si lega all’accessibilità dei festival nella disabilità.

F.M. “Questo è un tema abbastanza delicato, non abbiamo minimamente la presunzione di dire che Transumare oggi é un festival completamente accessibile. Di posti realmente accessibili in Italia e nel mondo ce ne sono veramente pochi. Quello che stiamo facendo é di “approfittare” di questo progetto che abbiamo vinto con la Regione Abruzzo per avviare degli studi con un pool di esperti per provare a rendere il nostro Festival il più accessibile possible. E per raccogliere feedback da tante persone e cercare di farci portavoce di queste buone pratiche. Transumare 2025 sarà un primo esperimento, cercheremo di realizzare degli accorgimenti rispetto allo scorso anno e poi porteremo ancora avanti questo studio sia per condividere queste buone pratiche con tutti gli organizzatori di eventi ma anche per rendere il nostro evento sempre più accessibile a tutti.

N.M.“É il fatto di poter avere questo rapporto con i diretti interessati che è fondamentale perché se non c’è comunicazione con chi effettivamente deve usufruire del Festival, forse qualsiasi tipo di lavoro diventa inutile. Loro stanno facendo avere un lavoro incredibile, dietro le quinte, in silenzio e con con la testa bassa e si raccolgono testimonianze… C’è un team di ricerca che viene interpellato settimanalmente, anche giornalmente, che ci dà spunti.

L.M. “L’anno scorso, da novelli, abbiamo pensato di fare tutto il possibile per rendere il nostro Festival sostenibile, accessibile e inclusivo e legato al territorio. Ma nell’ambito accessibilità non puoi presumere di sapere cos’è che rende un Festival accessibile se non parti dalla condizione di mon poter usufruire di un evento. Questo progetto ci ha permesso di intervistare i diretti interessati. E ci anche permesso di fare rete con altri Festival in Abruzzo.”

In Abruzzo stanno aumentando i luoghi dove si fa musica, e questo é sempre una cosa buona. Ed é bene fare rete.

L.M. “Questa è una cosa a cui tengo molto. Perché siamo in un momento storico per la musica indipendente, soprattutto in Italia ma anche in Europa, dove tanti festival stanno scomparendo, per mancanza di supporto, di organizzazione, scompaiono in una regione dal tessuto sociale povero, come l’Abruzzo. Fare rete, per noi, è fondamentale. E eggi credo che l’Abruzzo sia abbastanza un unicum a livello italiano perché ci sono 6-7 Festival (ndr: tra gli altri SunnyPeople Festival, Dlen Dlen, Paesaggi Sonori, Diorama e lo storico IndieRocket), noi siamo l’ultimo arrivato, e c’è ancora un clima per fortuna sano, si collabora, si riesce a fare. Sintonie, questo progetto ampio di inclusione e accessibilità, è un altro pretesto per fare rete insieme ad altri festival per un fine che è più nobile di tutti, che rende la musica accessibile a tutti.

L’inclusione invece più territoriale la realizzate con le attività collaterali, che sono sempre graditissime.

N.M. “Abbiamo ampliato l’offerta rispetto all’anno scorso. Le attività annunciate finora sono sei, di diverso tipo. Siamo davvero fortunati ad avere in casa il campione del mondo di Calistenics Endurance, Cristian Mariani che terrà un seminario gratuito aperto a tutti. Ci saranno tre attività collegate alla meditazione mindfulness, yoga e Qi-Gong (ndr: l’anno scorso lo abbiamo fatto con Toffolo durante il set dei Tre Allegri Ragazzi Morti), e tre giorni di sup che verranno svolte nel lido dalla spiaggia ufficiale di Transumare. E poi ci sarà un’altra attività di trekking, sempre a Campo Imperatore, che è un gioiello incredibile e verrà svolto il sabato. Annunceremo un’attività collaterale da Cantina Savini nella provincia di Teramo“.

L.M. “Una parte delle attività sarà dedicata al mondo enogastronomico, volto a riscoprire le colline che sono un’altro ecosistema. Ci saranno due esperienze, una passeggiata tra le vigne con colazione in riva al lago per gar rivivere il concetto dell’antica colazione contadina abruzzese, lo sdijuno, e poi una vera e propria degustazione presso le cantine Savini, con accompagnamento musicale tradizionale abruzzese. Ci sarà un’altra esperienza e all’interno del Frantoio Montecchio, sempre sulle stesse colline, a pochi chilometri da da casa nostra, dove ci sarà una un’esperienza legata al mondo dell’olio”.

Noi siamo pronti per il Transumare Fest, e l’Abruzzo a fine agosto. E voi?

Clicca qui per vedere le foto della conferenza stampa a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto).

Leggere per credere: rivivi le emozioni e le vibes dei giorni uno, due e tre di Transumare Fest 2024.

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Dall’Adriatico centrale (quello forte e gentile), trapiantata a Milano passando per anni di casa spirituale, a Roma. Di giorno mi occupo di relazioni e istituzioni, la sera dormo poco, nel frattempo ascolto un sacco di musica. Da fan scatenata della trasparenza a tutti i costi, ho accettato da tempo il fatto di essere prolissa, chiacchierona e soprattutto una pessima interprete della sintassi italiana. Se potessi sposerei Bill Murray.

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