“L’anima vola” tour di Elisa è l’occasione per ascoltare dal vivo i brani dell’ultimo disco. Dopo la data zero di Rimini dello scorso 5 marzo, lo show sta girando i palazzetti di tutta Italia, da Nord a Sud, per concludersi a Trieste il prossimo 29 marzo.
La scaletta proposta durante il live lascia moltissimo spazio ai brani in italiano dell’artista friulana, senza trascurare le sue più belle canzoni in inglese, accogliendo, in un momento specifico dello spettacolo, anche le richieste del pubblico.
La struttura del palco è imponente: la forma è quella di due E, messe una di spalle all’altra, con tre passerelle delle quali Elisa non trascura nessun punto. Si parte in modo delicato, luci soffuse, lunga tunica rossa per Elisa, e gli ultimi due singoli della cantante: “Non fa niente ormai” e “Un filo di sera negli abissi”. Si continua sulla scia dell’ultimo disco, a proporre alcuni dei brani più belli. I fans storici si scatenano alle prime note di “Labyrinth”.
E’ la volta di un momento al pianoforte, dove Elisa cita egregiamente un brano dell’opera lirica di Puccini “Madame Butterfly”, per poi proporre “Dancing” – sicuramente uno dei momenti più alti del live – e “Qualcosa che non c’è”. Segue un momento altamente coreografico dedicato alla canzone che fa da colonna sonora al meraviglioso film di Tarantino “Django”, “Ancora qui”: a fare da sfondo sugli schermi le immagini delle praterie assolate del Texas, le coriste agghindate da governanti delle residenze americane di metà ‘800.
Elisa imbraccia la chitarra per soddisfare le richieste del pubblico: ai napoletani regala “This Knot”, “The marriage” e “Swan”. Uno dei momenti più alti del live è sicuramente quello in cui Elisa intona “A prayer” e “Rock your soul”, due perle del suo repertorio. La seconda parte del live è sicuramente quella più energica e coinvolgente, e la canzone del nuovo album che meglio riesce dal vivo “Maledetto labirinto”, che quasi trasforma il palazzetto in una immensa discoteca.
E ancora “Stay”, “Gli ostacoli del cuore”, “Together”. Lo show si chiude sulle note di “Cure me”, tornando all’inizio della carriera di questa artista che dimostra di essere una delle migliori performer italiane.

