I classici canoni del nu-metal a cui ci aveva abituato la band nostrana vengono progressivamente abbandonati, con le canzoni che appaiono molto più improntate sugli scream rabbiosi del leader vocale Zack, e sui riff taglienti e dissonanti di Wolve (chitarre). Una miscela che genera atmosfere serrate, incisive, soprattutto nei chorus che in diversi casi (“Infected Mind”, “Made to Measure”) ricordano l’apparato armonico della scena moderna americana, su tutti la complessità dei Mudvayne, ma anche le distorsioni armoniche dei più blasonati Stone Sour. Su quest’onda appare anche la funambolica “Candle’s Light”, mentre la quinta track, l’incazzatissima “The Species Fall”, si dimostra come la più sperimentale del disco: la continua alternanza tra dinamiche sincopate e dissonanze genera uno stato micidiale di inquietudine, desolazione, rabbia, rappresentando appieno l’essenza dell’EP.
Il lavoro della sezione ritmica è egregio, ma è bene ricordare che nell’ultimo anno il bassista Andre ha dovuto lasciare il posto a Keine (ex-Beholder), con una notevole influenza sul risultato finale: specialmente nel groove dei pezzi, che all’orecchio appaiono molto meno dinamici rispetto ai lavori precedenti ma che guadagnano decisamente in “spessore sonoro” e incisività.
In sostanza quindi una buona conferma per gli Exalt, e non mi stancherò mai di dire, l’ennesima prova che le band valide, qui in Italia, ce le abbiamo anche noi.
VOTO: 7/10
Stefano
17/11/2009 at 11:21
Bravi ragazzi!!!