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IN JUNE: guarda in anteprima il video “Manhole” Live Session

Manhole, primo singolo della nuova produzione degli IN JUNE, è un vero atto di coraggio del trio romano che, ascoltato ad occhi chiusi e senza conoscerne la biografia, potrebbe facilmente confondersi con uno progetto al di fuori dei confini italiani. Pensare che questo sia dovuto alla sola scelta della lingua anglofona è semplicistico: il sound, le produzioni, gli ambienti e anche l’intenzione, richiamano atmosfere dark come quelle di Bury a friend, Billie Eilish, Figurehead, The cure, Big God, Florence and the machine. La produzione sintetizza la tensione oscura del testo: un climax di tamburi, chitarre stridule come una porta che cigola, i tasti incalzanti del pianto, voci affannate quasi come soffocassero.
Manhole è il posto dove ci sentiamo intrappolati. L’aria che manca. L’impossibilità di scappare dalle parti più oscure di se stessi e dai propri traumi. Lo sguardo basso, il guardarsi indietro, camminando in avanti, il bisogno costante di qualcosa di nuovo per non sentirsi intrappolati in se stessi.

Manhole è la narrazione di una ferita profonda che un abuso può lasciare, è una denuncia alle violenze psicologiche e fisiche che molte persone sono costrette ad affrontare durante il corso della loro vita e di cui a fatica si riesca a parlare. Raccontarle in un pezzo è un modo per esorcizzarle, renderle sì vivide ma affrontarle e in qualche modo inchiodarle al muro, provando a lasciarsele alle spalle.

La musica degli In June nasce dalla voglia di esprimersi, ed esprimere soprattutto quei sentimenti troppo pesanti a volte per il cuore e per la mente; raggiunge la massima espressione davanti ad un pubblico, nutrendosi proprio di l’adrenalina e quella passione che scaturisce dal concerto.
Gli IN JUNE vogliono portare sul panorama italiano (e non) tutte quelle influenze che li hanno
accompagnati nella loro crescita: le parole che Daniela Mariti (cantautrice e chitarrista) ha imparato a conoscere dagli artisti che l’hanno ispirata durante i suoi primi approcci alla musica; le ritmiche che hanno scosso Mara Graziano (batteria) nella sua adolescenza e che le hanno fatto scoprire in se stessa un’energia inaspettata; i riff e le progressioni che hanno mosso le dita di Pier Iulianello (basso) in modo da trovare il suono della speranza dentro di sé.

L’ispirazione viene quindi dai momenti bui ma anche da quei momenti catartici in cui monta il desiderio di cambiare le cose, anche attraverso la propria espressione artistica. Uno degli obiettivi degli IN JUNE è proprio quello di diffondere empatia trasformando i silenzi in un coro di voci che si amalgama in un unico desiderio di rivalsa. Gli IN JUNE sono silenzio, introspezione ed introversione che si trasformano in qualcosa di rumoroso: i sospiri e le parole sussurrate prendono, tramite la musica che scrivono, peso e forma, si purificano dalle paure, e vengono espresse in maniera forte e chiara.

Mescolando rock alternativo inglese alle atmosfere nordeuropee ricche di riverberi e profondità tipicamente downtempo. Il timbro potente della voce di Daniela è sostenuto da testi evocativi, chitarre e bassi saturi e suoni di batteria ad alte dinamiche.

Il loro percorso insieme inizia nel 2018 direttamente su un palco per due anni.
Dal 2020 iniziano a presentarsi al pubblico con le loro prime uscite discografiche attraverso un paio di singoli. A luglio 2021 esce MANHOLE che è una sorta di vero e proprio manifesto.

https://www.instagram.com/injuneofficial/?hl=it

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