Davide Toffolo e i Tre Allegri Ragazzi Morti, fumetto e musica, dopo un’estate di successi sui palchi dei principali festival italiani, festeggiano i loro primi 30 anni di carriera con un evento imperdibile.
Una mostra in programma al PAFF! di Pordenone – International Museum of Comic Art, inaugurato sei anni fa negli spazi della villa di Parco Galvani nel capoluogo friulano – per il trentennale percorso della band: un progetto espositivo tra immagini e suoni. La rassegna si intitola Tre Allegri Ragazzi Morti Expo, e avrà luogo dal 7 novembre 2024 fino al 9 marzo 2025.
Curata da Paola Bristot, profonda conoscitrice dei linguaggi della nona arte e dell’illustrazione, e già in precedenza al fianco di Toffolo in altre avventure professionali, la prima mostra antologica dei Tre Allegri Ragazzi Morti, celebra i tre decenni di attività del trio “mascherato”, che decide nuovamente di raccontarsi negli spazi di un museo dopo il recente progetto espositivo al Museo Nazionale della Fotografia di Brescia.

Se nella precedente occasione a ripercorrere le vicende artistiche del gruppo rock erano stati quaranta fotografi per un totale di sessanta scatti realizzati tra il 1994 e il 2024, in questa occasione a parlare saranno disegni, oggetti, animazioni e installazioni. L’obiettivo? permettere al visitatore di conoscere il fantastico mondo della band mascherata, simbolo della musica indipendente italiana, conducendolo in un percorso multidisciplinare e in linea con lo spirito trasversale della formazione.
La curatrice della mostra sottolinea: “La mostra segue le varie tappe di cui la carriera dei TARM si è contraddistinta, un percorso attraverso la loro carriera che si estrinseca attraverso la simbologia: anzitutto la maschera, creato non per nascondere le proprie identità ma, piuttosto, per crearne una di gruppo. Poi il numero tre e non da ultimi gli elementi che distinguono i componenti la band secondo l’astrologia del Ki delle Nove Stelle giapponese in cui Davide è Fuoco9, l’accensione dell’insieme, Enrico è Metallo6, quello della stabilità, e Luca è un Albero3. Infine l’Adolescenza come condizione esistenziale”.

Simboli ma anche successi, come quelli che la band ha inanellato in questi tre decenni: si contano 1.500 concerti in Italia e all’estero, tra Stati Uniti ed Europa (a questo proposito, sono reduci da un tour europeo e dal concerto all’Estragon di Bologna il 31 ottobre scorso), 20 i dischi prodotti (tra vinili, cd e audiocassette) e altrettanti i videoclip, sia in animazione che in tecniche sperimentali.
Musica, fumetti, animazioni e installazioni costituiscono il fulcro dell’universo poetico nato nel 1994 dalla matita del musicista e fumettista Davide Toffolo e diventato reale nell’incontro con il bassista Enrico Molteni e il batterista Luca Masseroni.
Da sempre quindi legati al mondo dei fumetti e all’immaginario fantastico, la band di Pordenone trova negli ambienti di una istituzione iconica del disegno italiano il luogo ideale per mettersi a nudo, mostrando a cuore aperto le contaminazioni che da sempre animano non soltanto la propria produzione musicale, ma tutto l’universo poetico e visivo dei TARM costruito a partire dal 1994.
La scelta di raccontarsi proprio in un museo dedicato al fumetto in una città di provincia come Pordenone attribuisce al progetto un ulteriore livello di significati. Proprio da qui, infatti, il percorso della band ebbe inizio trent’anni fa.

Nel corso del tempo, il legame della band con la provincia friulana si è tutt’altro che affievolito, anzi: a ribadire l’anima underground dei Tre Allegri Ragazzi Morti è l’ultimo disco Garage Pordenone, come la città dove sono nati, in realtà il nome di un parking della periferia milanese. Davide ama giocare coi doppi sensi, l’eco dei luoghi. Un titolo che sottolinea l’appartenenza alla città, rivendicando le ambizioni globali e locali di una band partita “dal basso della provincia”.
Potete leggere a questo link la recensione del disco a cura di Jennifer Carminati per RockON.
Ad animare e arricchire il percorso di visita ci sono, oltre ai disegni di Toffolo, le proiezioni di clip tratte dai concerti, la riproduzione dei brani del decimo disco della band pubblicato lo scorso 12 aprile per La Tempesta, per l’occasione in versione dub, a fare da colonna sonora alla mostra, e persino la possibilità di indossare le maschere da teschio che hanno reso iconica la band friulana. Il vinile di Garage Dub, a tiratura limitata di soli 300 esemplari, sarà acquistabile solo a Pordenone e solo per la mostra Tre Allegri Ragazzi Morti EXPO. L’album contiene anche il nuovo singolo “La nuova canzone per me”.

La mostra ha delle caratteristiche uniche come è lo stile di questa iconica band: si intitola ‘EXPO’, nome scelto dalla band stessa, perché indaga il rapporto fra ‘merce’ e ‘poesia’, come in una vecchia canzone “La poesia e la merce”, una delle cifre poetiche del gruppo, e per la presenza di moltissimi fra fotografi, registi, grafici e produttori che hanno lavorato in questi trenta anni allo sviluppo dell’immaginario del gruppo mascherato. Nome che evoca fiere campionarie e ci sta, visto che siamo a Pordenone, nell’operoso nord-est. che fu, città oggi più concentrata sulla cultura che l’industria.
La mostra al PAFF! di Pordenone è concepita come un viaggio lungo le diverse tappe della fortunata carriera dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Il percorso prende dunque il via dagli esordi nel 1994, quando il cantante Davide Toffolo inizia a esibirsi e a produrre in modo indipendente i primi lavori insieme al bassista Enrico Molteni e al batterista Luca Masseroni; si passa quindi a esplorare l’evoluzione musicale della band dal primo album ufficiale, Piccolo intervento a vivo, fino al sodalizio con l’etichetta indipendente La Tempesta.
Ci saranno sei sale con nomi diversi, ciascuna racconta una parte della creatività dei TARM. Si entra da Il Mondo Naif, si passa a Il Mondo Prima; la terza sala è un passaggio, Primitivi del Futuro; poi c’è La Poesia e la Merce, e un Piccolo Cinema Onirico. L’ultima sala? Scoprirete il nome solo andando a visitarla.
La mostra non manca di evidenziare l’importanza del percorso artistico di Toffolo: il frontman del gruppo è infatti anche un apprezzato fumettista, che nel corso degli anni ha sfruttato i suoi disegni caratterizzati da uno stile naïf e surreale, per creare intorno alla band un immaginario unico e riconoscibile, che ha certamente contribuito alla creazione di una fanbase così solida e affiata oltre che affezionata, aumentata sempre più con il passare degli anni.
La rassegna documenta il rapporto tra fumetto e musica, in sinergia costante nell’arte come da sempre lo sono nella modalità creativa di Davide Toffolo. La curatrice della mostra ha chiesto interventi ad artisti, scrittori, cantautori, operatori culturali e critici per avere una visione completa dell’impronta che il gruppo ha lasciato nell’immaginario della cultura italiana. Di loro hanno scritto Igort, art director di ‘Linus’ e autore che ha seguito Toffolo fin dai suoi primi passi nel mondo del fumetto; Carlo Pastore, produttore del festival di musica indipendente MIAMI; Massimiliano de Giovanni, il Kappa Boy editore della rivista ‘Mondo Naïf’; Giulia Blasi scrittrice, che parla della provincia e della figura femminile nella scrittura dei TARM; Barbara Baraldi, scrittrice e direttrice di ‘Dylan Dog’; Vasco Brondi, cantautore, amico e già artista de La Tempesta Dischi, l’etichetta indipendente fondata e sostenuta dal gruppo; Enrico Sist, incarnazione di Fortunello e memoria dei meccanismi creativi del gruppo; il direttore artistico del Palazzo del Fumetto Luca Raffaelli; Marco Dabbà, presidente del Palazzo del Fumetto con una premessa generale sulla mostra; lo scrittore Tullio Avoledo con un racconto distopico che ha come protagoniste le maschere del gruppo; e infine, la stessa Paola Bristot, con un testo sull’animazione nei videoclip.

L’esposizione permette al visitatore di conoscere il fantastico mondo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, esplorandone la dimensione sorprendente e originale della loro arte, entrando nei disegni di Davide Toffolo, nell’atmosfera dei concerti, indossando le maschere da teschio per giocare la partita della musica, nell’installazione chiamata La Partita a proposito di dove si gioca oggi, fra le piattaforme e la realtà.
Alcune dichiarazioni dei partecipanti alla conferenza stampa:
“Ho voluto evidenziare il carattere originale e distintivo del gruppo musicale dei Tre Allegri Ragazzi Morti, soprattutto per gli intrecci tra musica e arti visive. Lo spazio del Palazzo del Fumetto mi ha dato la possibilità di ideare, con il fondamentale apporto di Davide Toffolo, un percorso espositivo in cui predominano sensazioni e visioni immaginifiche, associate a fumetti, grafiche, videoclip, fotografie e alle produzioni de La Tempesta, etichetta di musica indipendente fondata dai TARM. Il carattere della mostra è quello di accompagnarci in un mondo costruito grazie a intuizioni e reti connettive di collaborazioni e comunicazione della band, fin dal 1994, e che riflette la sua essenza di laboratorio propulsivo di idee e di iniziative decisamente tra le più rimarchevoli nel panorama della cultura contemporanea”.
Paola Bristot, curatrice della mostra.
“Mai come in questa mostra al Palazzo del Fumetto si è visto un lavoro di squadra per la realizzazione di una mostra e del relativo catalogo, che proprio per questa sua natura di molteplici spinte creative si pone come un progetto assolutamente smarcato dai precedenti e proprio per questo particolarmente importante. È un progetto che più di altri testimonia quanto il Palazzo del Fumetto non sia solo un contenitore riferito al fumetto ma che dal fumetto può svilupparsi verso direttrici di dialogo con la musica e l’arte visuale in questo caso ma con l’arte, nell’accezione più ampia, in generale”.
Marco Dabbà, presidente Palazzo del Fumetto.
“La mostra è un compendio della creatività pordenonese, del suo spirito underground ed eclettico, capace di mescolare le arti. In questo caso musica e fumetto compongono un mix che trova nel Palazzo del Fumetto la sua casa ideale.”
Alberto Parigi, vicesindaco reggente e assessore alla cultura del Comune di Pordenone.
Peccato non aver potuto partecipare di persona alla conferenza stampa, perché alla fine della stessa Davide Toffolo ha accompagnato i presenti alla prima visita ufficiale della mostra.
Il modo giusto per “Stare con me un altro inverno a Pordenone” come cantava nel 2001 Toffolo in una delle ultime tracce di La testa indipendente, è visitare la mostra, un’occasione imperdibile per celebrare una delle band più amate e longeve del panorama musicale italiano.
Come ormai da tradizione, il Palazzo del Fumetto accompagna ogni sua mostra con un catalogo che ne approfondisce i contenuti e riproduce ogni opera esposta. Così è anche per la mostra Tre Allegri Ragazzi Morti EXPO: un volume unico che diventerà certamente cult, che ha cercato di condensare in 128 pagine i 30 anni di carriera di questa straordinaria band.
Trent’anni di musica, animazioni, underground, provincia e fumetti: “l’incredibile spettacolo” dei Tre Allegri Ragazzi Morti nella prima mostra antologica al Palazzo del Fumetto di Pordenone.
Topolini, ci vediamo alla mostra e non dimenticate la maschera, mi raccomando.
“Grazie moltissime” TARM per questi incredibili trent’anni vissuti insieme, bacini & rock’n’roll.

Tre Allegri Ragazzi Morti EXPO
I trent’anni della band mascherata in una mostra-evento al Palazzo del Fumetto di Pordenone
DAL 7 NOVEMBRE 2024 AL 9 MARZO 2025
Villa di Parco Galvani
c/o Galleria Armando Pizzinato
Viale Dante 33, 33170 Pordenone
Orari di apertura:
Giovedì e venerdì
15:00 – 19:00
Sabato e domenica
10:00 – 19:00
Sempre aperti su prenotazione
