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Reportage Live

Il grande ritorno del TEATRO DEGLI ORRORI: reportage e scaletta del concerto di Milano

Il Teatro Degli Orrori in concerto Alcatraz Milano 2025
Il Teatro Degli Orrori in concerto Alcatraz Milano foto di Giorgia De Dato per www.rockon.it

Articolo di Simona Ventrella | Foto di Giorgia De Dato

Il Teatro degli Orrori, al suo ritorno sul palco dell’Alcatraz di Milano, ha dato vita a un concerto che non è stato solo un esibizione, ma un vero e proprio rito catartico. La sala, carica di suoni, luci e voci, è diventata un teatro d’anime, dove ogni nota si è fatta pelle e ogni colpo di cassa ha scosso l’anima

La band ha dimostrato ancora una volta di non essere semplicemente una delle formazioni più significative della scena italiana degli anni Duemila, ma una macchina da guerra emotiva capace di trascinare il pubblico in un vortice di passione e riflessione. La performance ha avuto il calore di un rituale e la tensione di un dramma, come se ogni canzone fosse una scena teatrale in cui tutti, sul palco e in platea, erano coinvolti senza via di scampo.

Il Teatro Degli Orrori in concerto Alcatraz Milano foto di Giorgia De Dato per www.rockon.it

La bravura di ogni singolo componente della band è nota da anni, ed è stato un piacere ritrovare, dopo tanto tempo, la stessa macchina ben oliata che non conosce esitazioni. La chitarra di Gionata Mirai, elettrica e pulsante, che tagliava l’aria come un coltello infuocato; la batteria, infallibile e impetuosa, di Franz Valente, che guidava il cuore del collettivo, in totale simbiosi con il basso chirurgico e roboante di Giulio Ragno Favero, mentre la voce di Pierpaolo Capovilla, vibrante e lancinante, non raccontava solo storie, ma viveva ogni parola, ogni respiro, ogni silenzio.

È difficile non restare rapiti da una simile performance, dove il confine tra il pubblico e la band si annulla, e l’esperienza musicale diventa una cosa unica, un tutto inestricabile.

Il Teatro Degli Orrori in concerto Alcatraz Milano foto di Giorgia De Dato per www.rockon.it

L’intensità del concerto si è fatta sentire fin dalle prime canzoni, quando le luci si sono abbassate e il suono ha iniziato a farsi strada, profondo e pulsante tra le note di Vita mia, Dio mio, E lei venne! . Un’apertura di danze, con quella sinergia tra basso e batteria che si è subito fatta impeccabile e viscerale.

Un altro protagonista del live è stato il pathos, quel sottile filo emotivo che lega ogni singola canzone, ha permeato l’intero concerto, e il pubblico, esattamente come i musicisti, è stato preso da un vortice di emozioni, un turbine che oscillava tra speranza e disperazione, tra caos e lucidità. Chi era tra le prima file, ne ha sentito anche il peso, ve lo assicuro.

Il Teatro Degli Orrori in concerto Alcatraz Milano foto di Giorgia De Dato per www.rockon.it

Le canzoni sono volate via veloci fino all’arrivo di E’ Colpa mia, che ha rimbombato tra le pareti scure e le luci rosse accecanti. Pierpaolo Capovilla è, e rimane un frontman carismatico, che domina il palco con la forza di un’intera orchestra. La sua presenza scenica, la sua voce, sono pura forza bruta: ogni parola, ogni frase cantata sembrava una confessione, una ferita aperta. Un animale da palco, un condottiero che sa come farsi seguire, come guidare la folla con la potenza della sua personalità e della sua voce. La sua presenza non è solo fisica, è un turbine di emozioni, un fiume in piena che travolge il pubblico. Ne è una prova La Canzone di Tom, omaggio a un amico scomparso troppo presto,  e che ha scatenato una vera e propria reazione di empatia collettiva, tra disillusione e commozione. Un tempo la chiusura dei loro live, oggi portata tra le prima dieci canzoni, a lacerare le membra fin dai primi istanti.

Impossibile restare indifferenti alle parole del poeta Majakovskij, interpretate con tale intensità narrativa, da evocare la figura di un uomo sospeso tra la realtà e il caos, un dialogo con il pubblico sul senso della vita, della morte e dell’amore. Il, tempo per prendere fiato è molto poco Io cerco te e Non vedo l’ora sono stati un assalto sonoro che ha unito ogni persona presente, senza distinzioni di età, sesso o provenienza. Il trasporto del pubblico era palpabile: non solo mani alzate, non solo cori, ma corpi interi che reagivano in simbiosi perfetta con la band, come se fossero mossi dalla stessa forza primordiale, per culminare con Compagna Teresa, e il suo ritmo ipnotico come se il sono dovesse materializzarsi e dissolversi in un eterno divenire.

Il Teatro Degli Orrori in concerto Alcatraz Milano foto di Giorgia De Dato per www.rockon.it

Una tregua temporanea, una piccola pausa, prima del primo encore in cui hanno spiccato e spaccato . Padre nostro e A sangue freddo. A sangue freddo, già di per sé potentissima, è diventata una vera e propria battaglia sonica, una dichiarazione di intenti che ha mandato il pubblico in delirio. La fine arriva, sudata e stanca con Maria Maddalena, dove la voce di Capovilla  riprende il comando, e ogni parola ben scandita ha inferto un colpo alla coscienza, in un flusso che non ammette resistenza. Non c’è stato spazio per la distanza: non c’era nessuna divisione tra chi suonava e chi ascoltava, tutti erano parte integrante della stessa esperienza. Ogni canzone è stata un’onda che ha colpito, sferzato e, alla fine, liberato. Ogni ascoltatore è tornato a casa forse diverso, forse più consapevole. Il Teatro degli Orrori ha fatto quello che sa fare meglio: ha distrutto e ricostruito, ha urlato e sussurrato, ha reso ogni singolo secondo del concerto una dichiarazione di vita, di morte e di consapevolezza. E Milano, ancora una volta, è stata testimone di un’esperienza che non può essere dimenticata.

Clicca qui per vedere le foto del Teatro degli Orrori in concerto a Milano o sfoglia la gallery qui sotto

Il Teatro Degli Orrori

TEATRO DEGLI ORRORI – la scaletta del concerto di Milano

Vita Mia
Dio Mio
E’ lei Venne!
Disinterassati e indifferenti
Due
E’ Colpa Mia
Lavorare Stanca
La Canzone di tom
Direzioni Diverse
Il Terzo Mondo
Vivere e Morire a Treviso
Majakovskij
Io Cerco Te
Il Lungo Sonno
Non Vedo l’Ora
Compagna Teresa

Encore
Padre Nostro
A Sangue Freddo
Mai Dire Mai
Lezioni di Musica

Encore 2
Maria Maddalena

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1 Comment

1 Comment

  1. Sara

    20/03/2025 at 09:20

    ❤️

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