Foto di Andrea Ripamonti | Articolo di Giulio Taminelli
I Punkreas scelgono la cornice del NXT Station, festival estivo bergamsco sito nel nuovo Piazzale degli Alpini e giunto ormai alla sua terza edizione, come prima tappa dell’Electric Déjà Summer Tour. A fare da colonna portante alla serata sarà Electric Déjà-Vu, ultima fatica della band pubblicata lo scorso 31 marzo per Universal.
In una settimana in cui il maltempo l’ha fatta da padrone sul nord Italia con gli effetti devastanti che tutti abbiamo imparato a conoscere, la pioggia dà una tregua giusto a pochi istanti dall’inizio del concerto, concedendo al sottoscritto il lusso di lasciare la cerata d’ordinanza nello zaino.
Luci ad intermittenza e miagolii disperati di una moltitudine di gatti in calore (non avrei mai pensato di scrivere una cosa simile in una recensione) accompagnano l’ingresso dei Punkreas.

“Ciao a tutti, eroi!”
Così Cippa, voce storica del combo, saluta il pubblico prima di intonare la prima strofa di Le Mani in Alto, pescata direttamente dall’ultimo album e che di fatto dimostra come, nonostante gli anni di servizio alle spalle abbiano toccato gli “enta”, la voglia di crescere a livello musicale e contenutistico non si sia fermata.
Nel primo cluster di brani, comprendente anche Battaglie Perse, è sulla ormai “storica” Voglio Armarmi che una parte di me si rende conto di quanti anni siano passati da certe serate estive in cui pensavo solo alla scuola e ai concerti.
Poco male, il pubblico poga e canta, l’obiettivo è raggiunto.
“Chi si ferma è perduto” è la frase che introduce un secondo atto decisamente più carico politicamente e che comprende la stupenda Déjà-Vu, pezzo in controtendenza rispetto alle sonorità storiche della band che però riesce ad amalgamarsi perfettamente con l’onda generale della serata, portando una leggera ventata di indie ben ragionato nel panorama punk italiano.
Tutti in Pista, brano preso da uno dei momenti più “schierati” della band, scalda il pubblico e crea finalmente il legame giusto per poter cominciare a chiacchierare.

Partono così battute, incitamenti al battito di mani e, soprattutto, cori dall’intero piazzale anche sui pezzi nuovi, segno inequivocabile della capacità dei Punkreas di fare presa semplicemente proponendo la propria arte.
Sotto Esame, Disagio e Uomo Medioevo danno un tono nuovo e più maturo allo spettacolo, con parti dialogate frutto anche dell’esperienza in ambito acustico maturata durante la pandemia, tanto da dar l’impressione di trovarsi di fronte ad un altro gruppo. Ci pensa La Canzone del Bosco a riportare i fan a sonorità più familiari (anche se non so quanto esserne felice, perché il nuovo album mi piace parecchio). Su Salta i Punkreas si “incattiviscono” chiamando un circle pit a cui, con mia sorpresa, risponde gran parte del pubblico (tra cui il sottoscritto e la mia schiena se ne sta ancora pentendo).
Il clima si mantiene costante fino a che un ticchettio, a luci spente, introduce i presenti a L’Orologio, pezzo del ’95 che funge da apripista per il finale di show. Quattro pezzi (L’Orologio incluso) che, a ritmo serrato, ripropongono il meglio del primo decennio della formazione. Disgusto Totale, Acà Toro e Sosta ricordano a tutto il Piazzale degli Alpini di Bergamo chi erano quei Punkreas che, negli anni novanta, si sono fatti un nome a spintoni nel panorama alternativo italiano.
Le luci si spengono e la band abbandona il palco, per poi tornare alla grandissima con l’ultimo cluster di canzoni comprendente tracce nuove come I Signori Della Guerra e classici come Modena – Milano e Falsi preoccupati .
Tempo di salutarsi con Il Prossimo Show e partono i due bis della serata, ovvero Il Vicino e la ormai leggendaria Canapa, in grado di rendere spensierato e divertente anche il momento dell’effettivo congedo.

Se ve lo state chiedendo, ho scritto volutamente in maniera ridondante l’ultimo pezzo di articolo perchè la sensazione data dall’ultima parte di concerto è effettivamente quella di un continuo e fantastico finale a ripetizione.
Onestamente ho trovato i Punkreas particolarmente in forma e, soprattutto, con una delle migliori scalette che abbiano mai proposto. Le tracce tratte da Electric Déjà-Vu non solo si amalgamano alla perfezione con i pezzi classici ma, contrariamente al luogo comune che vorrebbe le band di lungo corso “ammorbidite” negli argomenti, stupiscono per l’incisività e la durezza dei temi trattati.
In definitiva, lo show costruito dai Punkreas per il loro Electric Déjà Summer Tour risulta solido e snello nonostante le ben 24 tracce in scaletta e sono più che felice di consigliarlo ad ogni amante del punk italiano.
Clicca qui per vedere le foto del concerto dei Punkreas al NXT Station di Bergamo o sfoglia la gallery qui sotto:
La scaletta dei PUNKREAS al NXT Station di Bergamo
Le Mani in Alto
Battaglia Persa
Voglio Armarmi
Vulcani
Déjà-Vu
Non c’è Più Tempo
Tutti in Pista
Sotto Esame
Disagio
Uomo Medioevo
La Canzone del Bosco
Salta
Dai Dai Dai (Die Die Die)
Tempi Distorti
L’Orologio
Disgusto Totale
Acá Toro
Sosta
I Signori della Guerra
Falsi Preoccupati
Modena – Milano
Il Prossimo Show
Encore
Il Vicino
Canapa
