Connect with us

Ciao, cosa stai cercando?

Reportage Live

Il SZIGET FESTIVAL 2024 al microscopio, anzi, di più: l’inizio

Sei giorni, più di cinquanta palchi tra fissi e temporanei, più di mille performances: questi i numeri della trentesima edizione dello Sziget Festival di Budapest, che oramai si svolge fisso all’interno dell’isola di Óbuda. Quanto abbiamo bisogno di festival del genere…

L'Imperatrice allo Sziget Festival 2024

Articolo di Philip Grasselli | Foto di Andrea Ripamonti

Si deve partire dalla mente fredda. Raccontare i sei giorni di Sziget Festival di Budapest mentre ti ritrovi sulla cresta dell’onda potrebbe essere rischioso, poiché gli stimoli sono numerosi e il quantitativo di informazioni da incanalare è pari alla portata del Danubio stesso.

Mi az a Sziget Fesztivál? (Che cos’è il Sziget Festival?)

Per poter parlare del festival, bisogna tornare indietro al 1993, quando un buon 75% dei partecipanti di quest’anno nemmeno era nato: ai tempi si chiamava Diáksziget, ovvero l’isola degli studenti.

Quest’idea, nata da Péter Sziámi Müller e Károly Gerendai, è la fusione tra la grande voglia di avere un festival estivo alla portata di giovani che combini anche il turismo in città. La risposta, supportata dall’allora presidente dell’Ungheria Árpád Göncz, fu un successo travolgente: più di quarantatremila fan sono sopraggiunti nella capitale magiara, con duecento concerti distribuiti su due palchi.

Oggi, giunti alla trentesima edizione, il festival ha accolto più di mille spettacoli su cinquanta palchi sparsi sempre sull’isola di Óbuda, con un pubblico, i Szititens, che provengono da oltre cento paesi del mondo. Un fenomeno assolutamente consolidato, oramai questo festival è l’evento più importante in Ungheria da diversi anni a questa parte. Tutto in “soli” sei giorni, dal 7 al 12 agosto.

Più di trent’anni fa avevamo un sogno: un luogo in cui potessimo stare insieme per una settimana, in cui ognuno potesse sperimentare la libertà personale, l’atmosfera, il ‘flusso’ che un festival vibrante può fornire, in cui potessero coesistere stili, programmi e culture diverse. Il Sziget è diventato rapidamente un simbolo. Un mondo ideale in cui ci si lascia alle spalle le preoccupazioni della vita quotidiana quando vi si entra.

Tamás Kádár, il CEO del Sziget Festival, a valle del Festival

Ma andiamo a ripercorrere tutti e sei i giorni, che la storia abbia inizio!

Day 0 – Il tour dal tetto del double-decker bus

Il treno H5 che parte da Batthyány tér e che arriva alla fermata di Filatorigát, una routine che mi mancava tantissimo e che finalmente si è palesata dopo un anno: dopo una camminata di cinque minuti, l’inconfondibile ponte K si palesa, con l’enorme scritta Sziget appesa nella parte superiore. Inevitabili i selfie, per sigillare per sempre questo traguardo all’interno della galleria delle foto.

A differenza dello scorso anno, il ritiro dei braccialetti avviene in loco, sull’isola di Óbuda, e non anche nei punti di distribuzione sparsi nel centro di Budapest: dopo una rapida attesa, ecco tutti i nostri colleghi della stampa ungherese che si salutano come in una rimpatriata tra studenti. Lo Sziget non solo unisce i fan, ma anche i colleghi, ma su questo ne riparleremo in un capitolo a parte.

Una volta radunati tutti, il CEO dello Sziget Festival, Tamás Kádár, ci accoglie davanti all’inconfondibile autobus da turismo a doppio piano, per poter fare un sopralluogo unico all’interno delle strade che collegano le varie venue presenti.

Il campeggio

Partiamo da una delle componenti essenziali dell’intera rassegna: il campeggio. Otto aree per migliaia di fan che vogliono evitare di pendolare tra la città e l’isola e per non perdere nemmeno un minuto dell’esperienza da paese dei balocchi, dove i problemi vengono davvero messi in disparte per una settimana.

Il percorso prosegue poi passando davanti al Cirque du Sziget, altra venue dove le attività circensi sono tra le più affermate e seguite negli ultimi anni all’interno dell’isola, per poi effettuare una piccola sosta sia allo Yettel Colosseum, dove i DJ set partono dal pomeriggio fino ai primi bagliori dell’alba, sia al Bolt PartyArena, in cui l’esperienza della musica techno si fonde anche con le visual e con questa semisfera decisamente caratteristica come stage.

Parentesi nerd sul Nagyszínpad (Main Stage)

L’avventura si chiude, infine, con la visita al Main Stage (Nagyszínpad in ungherese, data dalla fusione di nagy, grande, e színpad, palco): a differenza dello scorso anno, il backstage dei tre palchi più vicini fra di loro – Main Stage, Revolut Stage e World Stage – è stato fuso in uno più grande, sia per questioni di sostenibilità, sia per logistica.

Main Stage dello Sziget Festival 2024
Il Main Stage dello Sziget Festival visto dal bus a doppio piano (foto di Philip Grasselli)

Il palco principale è davvero immenso, composto da tre ledwall, due quadrati a circa due milioni di pixel (2184×2184) e uno rettangolare centrale a quasi il doppio di essi (3360×1176). Centinaia di luci di ogni tipo, dagli strobo agli ellissoidali, appese su degli americani, circondano il perimetro, insieme a sei enormi array e alle decine di subwoofer appoggiati sul terreno. Insomma, tutto quello che serve per radunare le almeno cinquantamila persone intorno a questo palco. Mica scherzi!

Come non poteva mancare il rinfresco finale nell’area VIP e Super VIP, che si aggiunge alla classica esperienza da Szitizen con tenda piantata e una presenza H24 all’interno dell’isola. La grande sete ha fatto da preambolo a quella che sarebbe stata una delle settimane più torride in Ungheria, che già sta patendo una grave siccità da un mese a quella parte.

Day 1 – Love at First Sight

La grande attesa è finita: dopo un anno riparte ufficialmente il Sziget Festival. Noi del settore già palpitiamo già da qualche settimana, perché una buonissima fetta tra fotografi e giornalisti – ungheresi e non – è rimasta così legata che il ritorno al press centre è stato come una rimpatriata tra studenti, come il passaggio dal primo al secondo anno delle superiori. Con l’unica differenza che è una scuola che finisce dopo soli sei giorni e dove non si smette mai di imparare e di conoscere.

A voler essere precisi, la giornata si apre con il DJ set di DTNB. delle 12:00 allo Yettel Colosseum: tutto fatto in casa, la DJ ungherese, reduce dal Balaton Sound a Zamárdi e, prima ancora, al bellissimo Kolorádó Fesztival, ha l’onore di suonare la prima nota.

Da qui il susseguirsi di una giornata lunga, che si chiude sempre intorno alle 6 del mattino, tra tutti i palchi: il Revolut Stage, il secondo palco più grande del festival, garantisce sempre dei live che volentieri superano anche quelli del Main Stage, sia a livello di scelta artistica, sia per scoprire qualcosa di nuovo da paesi non convenzionali.

Il primissimo concerto che vedo è, da tradizione personale, italiano e troviamo l’indie pop di Laila Al Habash al Lightstage: il palco più nostrano è oramai presente da diversi anni all’interno dello Sziget Festival, sotto l’egida di Alternativa Events.

La proposta di questo stage è quella di spingere artisti emergenti e di riproporre band storiche (come i Meganoidi lo scorso anno) dall’Italia, alternati ad altre straniere.

Blondshell

Blondshell in concerto allo Sziget Festival 2024 a Budapest foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Blondshell inaugura, invece il Revolut Stage, portando lo scenario californiano dell’alternative rock più Gen Z: tocchi grunge e britpop, come in “Salad”, con dei tocchi anni ’80 con quella LinnDrum nascosta in “Kiss City”. Il suo eponimo album è strepitoso, ascoltatelo appena potete.

Tom Odell in concerto allo Sziget Festival 2024 a Budapest foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Margaret Island, Tom Odell e Tkay Maidza

Tempo di respirare un secondo, e Tom Odell si esibisce sul Main Stage, dopo i Margaret Island (album consigliato: “Minden levegővétellel újra megszületünk“, “Grazie ad ogni respiro che facciamo, rinasciamo“): fresco del suo nuovo album, Black Friday (tra l’altro il remix dei Lost Frequencies sta avendo un grande successo), il cantante inglese è inconfondibile. Il suo inseparabile pianoforte, la band estesa che lo circonda, tutto qua. Emozioni a portata di mano.

Tkay Maidza è la prima rivelazione con un live di grande spessore: la cantante zimbabwano-australiana sfoggia un soul/hip-hop di stampo SZA ma anche Shygirl (che abbiamo visto al Magnolia qualche tempo fa…).

FISHER e Kylie Minogue

Kylie Minogue in concerto allo Sziget Festival 2024 a Budapest foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Dopo un primo intervallo di musica dance un po’ di stampo Defected o Spinnin’ Records con l’australiano FISHER, parte ufficialmente la serata anche sul Main Stage: alle 21:15 precise sale una delle protagoniste del pop mondiale, Kylie Minogue. È in grandissimo rispolvero tra l’anno scorso e quest’anno grazie a “Padam Padam” e a tutto l’album “Tension”: è davvero raro trovare artisti così al passo coi tempi, da “Kylie” del 1988, passando per “Impossible Princess” del 1997 – forse il suo album più sottovalutato –, “Fever” del 2001 e, infine, “Aphrodite” del 2011. A 56 anni la cantante (e attrice, eh!) australiana continua imperterrita a dettare legge sul pop mondiale, garantendo uno show comunque molto buono.

L’Impératrice, Marc Rebillet e Barry Can’t Swim

Spostandoci al Revolut Stage, beh, c’è un trittico che ci aspetta appena finito il live di Kylie. L’Impératrice, Marc Rebillet e Barry Can’t Swim. Dalle 22:45 alle 3:00, un passaggio dal nu-disco (che molti italiani hanno potuto apprezzare sul Palco Dr. Martens al MI AMI 2022 al Magnolia), all’elettronica conterranea, fino al DJ set più ambient/deep dalla Scozia. Difficile anche qui definire chi sia meglio che cosa, sono generi diversi, ma di una qualità immensa.

Clicca qui per vedere le foto del primo giorno dello Sziget Festival 2024 di Budapest (o scorri la gallery qui sotto).

Kylie Minogue

KYLIE MINOGUE – La scaletta del concerto allo Sziget Festival di Budapest

Tension
Come Into My World
In Your Eyes/Get Outta My Way
Confide in Me
Red Blooded Woman
Slow
Hold On to Now
Things We Do for Love
Spinning Around
The Loco-Motion
Dancing
Wow/Shocked
I Believe in You
Padam Padam
Can’t Get You Out of My Head
Where the Wild Roses Grow (Nick Cave & The Bad Seeds cover)
All the Lovers

Encore:

On a Night Like This (Pandora cover)
Love at First Sight

Written By

Se non parlo di musica, parlo di sport. Se non parlo di sport, parlo di ingegneria. Se non parlo di ingegneria, parlo di meme. Se non parlo di meme è perché dormo.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scopri anche...

Reportage Live

Gli ultimi tre giorni di Sziget Festival 2024, con Martin Garrix, Sam Smith e Fred Again come headliner del Main Stage, ma non solo:...

Reportage Live

Con una piccola "tregua pop" intermedia firmata Laila al Habash la seconda giornata del Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi si è presentata come...

Reportage Live

Secondo e terzo giorno dello Sziget Festival 2024, in compagnia di tantissimi artisti, tra cui Halsey, Liam Gallagher, Yves Tumor, Stormzy e le interviste...

Reportage Live

Ovvero, come sopravvivere alle delusioni della vita reale saltando su un aereo ed immergendosi nell'ecosistema del principale festival internazionale di Madrid, dal 2017 un...