Articolo di Roberta Ghio | Foto di Roberto Finizio
Sono le 19.15 circa quando arrivo all’Alcatraz, con un po’ di emozione per il live a cui sto per assistere e trovo la sala già piena quasi a metà. Caspita! Da lì a poco, alle 19.30, iniziano l’esibizione i Devilskin, band neozelandese capitanata da una grintosissima Jennie Skulander, che brano dopo brano conquistano il pubblico che sta riempiendo la sala.
Sono le 21.00 spaccate quando, nel buio dell’Alcatraz, in mezzo a quel tipico brusio che nasce dall’attesa, si sente la potente voce di Lzzy Hale scandire “Black vultures circling the – Black vultures circling the – Black vultures circling the!”, luce ed eccoli, gli Halestorm! Inizia così, con un brano tratto dall’ultimo album Vicious, il potentissimo live della band americana, arrivati il 22 ottobre a Milano per la loro unica data italiana.
Subito il mio sguardo è catturato da Lzzy: capello corto nero e rossetto marcato, con quel suo look aggressivo e sexy, in giacca e minigonna di pelle, calze a rete e tacco vertiginoso, con la sua chitarra, che cambierà diverse volte durante lo show, ma soprattutto con quella voce unica, che in un momento accarezza ed un attimo dopo graffia fortissimo, che infiammerà l’Alcatraz! Straordinaria. Alle sue spalle Arejay alla batteria ed il pensiero va al pomeriggio, quando lo abbiamo incontrato per un’intervista. Fino a quel momento lo conoscevo solo come l’eccezionale batterista che è, che suona, picchia e a volte anche gioca con la batteria, ma quello che abbiamo scoperto, che potrete leggere nell’articolo che pubblicheremo entro pochi giorni, è quanto sia disponibile, simpatico, chiacchierone… per dirla semplice: “un tipo veramente forte!” Forte in tutti i sensi.
È dopo White Dress che Lzzy ci adulerà un pochino, ma a noi piace, quando ci saluterà con quel bel timbro ruvido, dicendo “Grazie per essere venuti questa sera, tutto questo è bello, bello vedere i vostri volti in uno dei nostri posti preferiti al mondo! State facendo realizzare i nostri sogni stanotte!” e dopo qualche simpatica provocazione sul nuovo album, con un prolungato urlo a piena gola annuncia Killing Ourselves To Live!
E via con la domanda: “Arejay, what’s time is it?” “It’s time to play Mayhem” e a seguire Do Not Disturb caratterizzata da un inizio da brivido, cantato a cappella da Lzzy nel buio totale, con acuti profondi e intensi; Lzzy saprà farci emozionare grazie alla sua estensione e potenza vocale. Al rientro sul palco, dopo la gradita “minaccia”: “Milano, non abbiamo ancora finito con Te!” ascoltiamo The Silence, l’unica ballata presente nell’ultimo album, cantata da Lzzy accompagnata dalla chitarra di Joe Hottinger, seduto con lei vicino a bordo palco. Ma si torna sù con I Miss The Misery per poi terminare con Here’s To Us, non senza aver prima chiamato i Devilskin sul palco con loro per ringraziarli e salutarci tutti insieme.
Un live strepitoso, potente, coinvolgente dall’inizio alla fine, senza mai tradire le aspettative brano dopo brano. Un connubio di hard rock e simpatia che non può che catturare e, perché no, anche far innamorare.
HALESTORM – La scaletta del concerto di Milano
Black Vultures
Love Bites
Mz.Hyde
Apocalyptic
White Dress
Killing Ourselves to Live
Amen
Skulls
Vicious
Drum Solo
Freak Like Me
Mayhem
Do Not Disturb
– – – – – –
The Silence
I Miss The Misery
Here’s To Us

