E’ uscito a settembre Anima e colpa, il singolo di debutto di Rituàl. Finalmente svelato il progetto solista della cantautrice e musicista Giada Tripepi, che si impone nella scena alternativa italiana dopo un periodo negli Stati Uniti.
Quello di Rituàl è un progetto viscerale, emotivo, stratificato di influenze musicali in cui ambientazioni a tratti oscure si amalgamano a vaghi richiami al cantautorato italiano femminile.
Le abbiamo chiesto quali sono i suoi 5 brani preferiti.
Tegan and Sara – The Con
Cominciamo con il pezzo meno di nicchia della mia selezione. Prima della loro svolta inaspettatamente dance, Tegan and Sara erano le paladine dell’indie LGBT.
Parlo dell’indie bello di una volta, cioè quello di quando le melodie erano sostenute da suoni e testi ricercati. In questo brano sono eccellenti il lavoro di basso e batteria (groove!).
Grand Blanc – Isati
La voce ipnotica e suadente di Camille, la cantante, sostenuta da tanto reverb, una batteria minimale e synth mi traghetta estasiata in una sorta di trance che mi spinge a volerne ancora.
Il testo è una piccola poesia (“chiudi la porta e gli occhi/ sulle parole/ sulle maledizioni divenute cenere” – trad. mia dal francese).
Iosonouncane – Sangre
Il pezzo è tratto da IRA, disco destinato a rimanere per decenni. Lui è Jacopo Incani, genio nostrano contemporaneo.
Se potete staccate tutto per due ore e ascoltate tutto il disco di fila: buon viaggio.
Idir – Said Ulamara
Vado spesso alla ricerca di musica etnica e sperimentale. Questa qui è una canzone algerina dal groove incredibile.
Non ho idea di cosa dica il testo ma mi sta bene così.
Loffredo Muzzi – Veleno ca ti pozza ammilinar
Brano sconosciuto ai più. La mia padronanza del dialetto cosentino non mi consente di arrivare a decifrare il palermitano così bene perciò capisco poco il testo ma, anche qui, come per il brano precedente, il significato per me ha meno valore del significante.
La voce gridata e tormentata mi arriva dritta in faccia. È un bel salto nell’oscurità.
