“Capufriska” è il quarto singolo dei Tarantola che anticipa il nuovo album One Blood, previsto per la prossima primavera, e, come i precedenti, si pregia di una serie di collaborazioni. Il brano, scritto da Tarantola insieme a Sabam, producer salentino che attualmente risiede a Londra, ospita il feat. di Papa Leu, tra i più noti artisti della scena reggae salentina, e della Brass Brothers, una street band itinerante conosciuta per la sua energia esplosiva. Visto le premesse, abbiamo incontrato Mauro Lacandia, voce e fondatore dei Tarantola, e gli abbiamo fatto qualche domanda sul nuovo brano.
E’ uscito da qualche giorno, per l’etichetta inglese The Sound of Everything, il nuovo singolo dei Tarantola intitolato “Capufriska”, quanto è stato difficile trovare un’etichetta a Londra per un italiano che mischia, nei suoi brani, anche il dialetto salentino?
Ciao, e grazie per l’intervista. The sound of Everything è una label con doppia sede, una ad Atene ed una a Londra. Il nostro manager, Yannis Iliopoulous è un grande amante della musica che veicola messaggi e valori di unione e speranza. Yannis era una dei miei professori all’Università, ora collega, amico, fratello, una figura paterna a Londra. Ci hanno unito valori e idee comuni e per questo è stato facile entrare nella sua Label, tutto molto naturale e immediato.
In “Capufriska” hai coinvolto anche altri musicisti italiani come Sabaman, Papa Leu e Brass Brothers come sono nate queste collaborazioni?
Ho conosciuto Stefano (Sabaman) a Londra, in una jam Reggae Dancehall piena di artisti italiani. Nel giro di un anno siamo diventati grandissimi amici, un supporto quotidiano che può fare la differenza. Papa Leu lo seguivo da tanti anni e conosco tantissime sue canzoni che mi hanno influenzato e ispirato. Lavorare con Papa Leu è stata un’esperienza molto significativa dal punto di vista umano, ma anche artistico e professionale. Speriamo che questa collaborazione/amicizia continui a lungo perchè ci siamo trovati davvero bene.
I Brass Brothers, invece, sono del mio stesso paese (Erchie – BR), abbiamo tanti amici e tanti interessi in comune e aiutarci a vicenda ci viene spontaneo.
Il titolo del brano è un termine dialettale che cosa significa?
Capufriska vuol dire, mente libera, senza pensieri, senza problemi…. Potremmo descriverlo come il nostro Hakuna Matata.
I testi delle canzoni dei Tarantola sono scritti in inglese, italiano e salentino, c’è una lingua o dialetto che senti più tua e con la quale senti di riuscire ad esprimere meglio il tuo pensiero?
Mescolare diverse lingua è una delle cose che amo fare quando scrivo. Chiaramente il dialetto è la lingua con cui riesco ad esprimermi al meglio, sono più istintivo e autentico, ma mi trovo abbastanza bene anche con l’inglese. Ho scritto molte canzoni in italiano ma non ho ancora trovato il modo di farle uscire.
Questo brano, insieme ad altri pubblicati negli scorsi mesi, anticipa il nuovo album One Blood, ci puoi anticipare se ci saranno altri feat.? saranno musicisti italiani?
Ci saranno altri featuring nell’album, alcuni già confermati come Manlio Calafrocampano e altri che devono essere confermarti. Ma mi auguro di realizzare collaborazioni con artisti sempre più grandi. Questo ritengo sia un buon modo per imparare nuove cose oltre a sentirti anche supportato nel percorso musicale.
Un sogno nel cassetto?
Suonare in Festival molto grandi come il Rototom Sunsplash, scrivere con artisti di altissimo livello, creare un songwriting team con cui vincere un Grammy. Riuscire a lavorare di più anche in Italia.
