Domani è il grande giorno, per la prima volta e per un’unica data italiana gli Slowdive si esibiranno nella prima giornata di Radar Festival 2014 presso Sherwood Festival, nel Parcheggio Nord dello Stadio Euganeo di Padova, in compagnia di Soviet Soviet, Be Forest e Brothers in Law.
Il Radar Festival proseguirà poi dal 23 Luglio presso il Parco delle Mura di Padova per quattro intense serate con protagonisti Mount Kimbie, Calibro 35, Calexico, I Cani, M+A, Thyco, Plaid, Dente, Joan As Police Woman, Lali Puna, The Drones, Zu e tanti altri…
RADAR FESTIVAL 2014 – DAY 1
Mercoledì 16 Luglio 2014
Park Nord Stadio Euganeo – PADOVA
Facebook > evento ufficiale
ORARI DI ESIBIZIONE:
22.00-23.30 SLOWDIVE (main stage)
21.20-22.00 SOVIET SOVIET (second stage)
20.40-21.20 BE FOREST (main stage)
20.00-20.40 BROTHERS IN LAW (second stage)
BIGLIETTERIA:
la cassa aprirà alle 19.00, biglietti in vendita al costo di 25 €
Slowdive
Gli Slowdive (letteralmente “tuffo lento”) sono un gruppo musicale britannico formatosi a Reading nel 1989, tra i principali esponenti del genere shoegaze. Scioltisi nel 1995 con solo 3 album studio pubblicati, si sono ricostituiti nel 2014, dopo quasi vent’anni di inattività e la loro reunion è stata uno degli eventi musicali di quest’anno.
Il gruppo si forma su iniziativa di Neil Halstead (chitarra e voce), Rachel Goswell (chitarra e voce), Christian Savill (chitarra), Adrian Sell (batteria) e Nick Chaplin (basso). Sin dagli esordi caratterizzano il proprio suono per le sognanti melodie, gli intrecci di chitarre, il delicato incedere del feedback e distorsioni che si posano su una sezione ritmica minimalista, a tratti appena accennata, ideale punto d’incontro tra umori dark, noise e dream-pop.
Sono tra i principali alfieri di quel movimento che ha preso il nome di “shoegaze”, dall’abitudine di “guardarsi i piedi” durante i concerti, abitudine, che, oltre a riflettere l’atteggiamento introspettivo e antidivistico degli “shoegazer”, rispondeva all’esigenza di controllare i molteplici effetti delle chitarre, principali artefici del “suono shoegaze”.
Dopo lo scioglimento della band, quel che resta degli Slowdive cambia nome in Mojave 3, lasciando le chitarre distorte e i feedback degli inizi per un delicato folk-pop con solo tenui rimandi al passato.
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Soviet Soviet
I Soviet Soviet nascono nel 2008 tra Pesaro e Fano, per opera di Alessandro Costantini (voce e chitarra), Alessandro Ferri (batteria) ed Andrea Giometti (voce e basso). Dopo un anno perfezionano una manciata di singoli che vengono pubblicati, nel giugno 2009, nel loro primo Ep autoprodotto, registrato presso lo Studio Waves condotto dall’amico di sempre Paolo Rossi che, a tutt’oggi, cattura e cura i suoni della band. L’inizio dell’attività live e la diffusione dei brani sul web riscuotono ottimi riscontri e nel settembre 2009 i Soviet Soviet finiscono recensiti su Pitchfork. Nel giugno 2011 Tannen Records suggella il connubio con la band pesarese pubblicando l’EP “Summer, Jesus” che riscuote ottime recensioni dai media specializzati nazionali ed internazionali. Ora i Soviet Soviet preparano l’apocalisse con il loro nuovo e acclamato album “Fate”, uscito l’11 Novembre 2013 per Felte, e un tour che li ha portati a suonare anche negli Stati Uniti.
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Be Forest
Nella primavera del 2011 esce l’album d’esordio dei Be Forest, “Cold”, causando una scossa di terremoto in Italia e all’estero. Le webzine musicali iniziano a chiacchierare della “scena di Pesaro”: una città che ha dato i natali a gruppi come Altro, Soviet Soviet, Brothers in Law. Dal movimento di Pesaro emergono suoni taglienti, atmosfere chill, nuove energie. Come dicono i Be Forest: “Pesaro non è una città per giovani, ci sono sempre meno posti in cui suonare, specialmente in inverno. Forse è proprio questa mancanza che porta i ragazzi ad abbracciare la musica in modo così passionale.”.
Be Forest nascono come un trio: il chitarrista Nicola Lampredi (anche Brothers in Law), Erica Terenzi alla batteria e alla voce, Costanza Delle Rose basso e voce. Per il secondo album, “Earthbeat”, la band ha aggiunto in formazione Lorenzo Badioli, che si occupa della parte elettronica. Se con “Cold” il loro suono era dark, con “Earthbeat” il sole sembra esser sorto, splendendo sulla Riviera. Le melodie dei Be Forest hanno un biancore dreamy come caratteristica peculiare, ma adesso è possibile anche sentire un nuovo calore.
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Brothers in Law
I Brothers in Law sono originari di Pesaro. Si formarono nel 2011 come duo, pubblicano un EP (s/t – Tannen Records), reclutano un batterista e poi pubblicano un altro singolo (“Grey Days” – We Were Never Being Boring). Nel frattempo condividono il palco con band come Wild Nothing, Still Corners, Dum Dum Girls, Jacuzzy Boys, Neon Indian e altri.Nel 2012 hanno registrato il loro primo (e autoprodotto) full-length, Hard Times For Dreamers (We Were Never Being Boring – 2013). L’album racconta la storia della loro vita, di ciò di cui si prendono cura e a cui tengono di più. Tra stridenti chitarre e riverberi polverosi, un suono brillante da oscuri anni adolescenziali, periferie e amore.L’album è stato pubblicato anche nel Regno Unito da CF Records e in Gi- appone da Cocoheart. Dopo essere stati invitati al SXSW Festival 2013 di Austin (Texas), si sono subito scritti a vicenda “questo è un sogno che si avvera!”.
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