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Reportage Live

STING a Parma. Un lungo abbraccio d’amore

Articolo di Serena Lotti | Foto di Andrea Ripamonti

Ieri sera nella bucolica cornice del Parco Ducale di Parma ha preso forma e sostanza l’unica data italiana del tour estivo di Sting, My Song tour 2022. A distanza di due anni dal concerto allora previsto nel Parco della Cittadella e rinviato a causa della pandemia, Sting ha aperto il suo storico e nostalgico canzoniere a più di 6mila spettatori, offrendoci due ore di grande musica, un viaggio attraverso i sui più grandi successi, dalla storia dei Police fino ad alcuni brani di The Bridge, l’ultimo lavoro uscito a novembre del 2021.

E’ un bel family affairs stasera: l’opening è affidato al figlio del leader dei Police, l’affermato chitarrista Joe Sumner che ha il compito di scaldare il pubblico con un ampio corollario di canzoni d’amore sophisty-pop nel quale non si può non leggere la mappatura genetica ed artistica della famiglia Sumner.

Al momento dell’entrata di Sting, un pubblico particolarmente attempato si scioglie in un lungo e caldo applauso, seppur composto. Io che fino alla settimana scorsa ero a seguire principalmente post-punk di cui porto ancora i segni sul corpo, ringrazio per tanta pacatezza. Sting è un settantenne dalla forma invidiabile, tonico, sodo, ancora dannatamente attraente: sarà merito delle spirituali sessioni di sesso tantrico con Trudy o di un improbabile accordo commerciale con Lisle von Rhoman?

Qualsiasi sia la sua formula alchemica per l’eterna giovinezza non può subito saltare all’orecchio quanto anche la voce del leader dei Police non sia invecchiata di un millisecondo, e di come lui, con la stessa, sia incredibilmente capace di creare un pattern evocativo seducente, ammaliante e nostalgico.

Sting in concerto al Parco Ducale di Parma foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Un’ampia antologia dell’amore è quella che ci propone il frontman dei Police, con un’apertura ad arte che ci trasporta subito nella magia di Message in a Bottle con il suo tiro reggae rock/new wave, fino a distillarci lentamente una versione morbidissima di Englishman in New York accompagnandoci poi sulle catchissime e ballabilissime If You Love Somebody Set Them Free ed Every Little Thing She Does Is Magic. Giunge così il breve intermezzo di If It’s Love e Rushing Water tratte dall’ultimo lavoro The Bridge.

La passeggiata nel back catalogue delle hits del bassista inglese continua con le melodie indelebili e struggenti di If I Ever Lose My Faith in You (mai tanto attuale come oggi), le intime e intense Fields of gold, Shape of My Heart e King Of Pain in duetto col figlio Joe.

Continuiamo su Wrapped Around Your Finger dove l’arrangiamento rallenta e si rimodella su un vestito reggae lite e ci trasporta su questo sound accattivante fino a Walking on the Moon, un pò dub inspired, un pò groovie e alla fine su So Lonely raggiungiamo l’estasi con un tandem di chitarre muscolari e la concertazione di un bellissimo medley con No Woman No Cry di Bob Marley & The Wailers a cui Sting tanto deve nella formazione della sua cifra stilistica.

Sting ha fatto di tutto per compiacere il pubblico con svolazzi di jazz in forma libera, duetti, incursioni di armonica, cori super swag, tiri raggae, raggiungendo il climax con la chiusura affidata ad una memorabile Every Breath You Take ancora in duetto con il figlio e Roxanne, dove sentiamo finalmente il basso farsi protagonista, arrivando così verso un finale che ha il compito di chiudere questo lungo viaggio dentro le complessità e la bellezza dell’amore.

Sting in concerto al Parco Ducale di Parma foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

La ballata di Fragile arriva piano, Sting lascia il basso, abbraccia la chitarra e ci omaggia con dei bellissimi arabeschi melodici guidandoci dolcemente e necessariamente verso questa lunga riflessione sulla precarietà della vita, celebrando quell’impermanenza e quell’incertezza che da sempre rappresentano una delle grandi sfide dell’essere umano. Una delicata punteggiatura sonora costruita da eleganti e raffinati disegni melodici di chitarra pizzicata da mani gentili e accoglienti, una versione emozionante e malinconica nella quale abbiamo davvero sentito il cuore vibrare.

Un live in cui l’interpretazione impeccabile, i suoni limpidi e cristallini, l’eleganza e la raffinatezza di Sting hanno dichiarato apertamente l’intento di celebrare un carriera artistica costellata di successi, dai Police alla carriera solista del cantautore inglese, grazie anche alla potenza ed alla maestria di una band di altissimo livello. Un pubblico grato e appagato si alza in piedi per una standing ovation assolutamente meritata.

Quelle stesse nuggets pop che hanno segnato un’epoca e che sono state la colonna sonora della nostra vita, possono essere attualissime grazie ad arrangiamenti che Sting fa evolvere nella dimensione live verso nuove forme, più moderne, pop e incisive e capaci di avvicinarlo ad un pubblico più giovane, diseducato a quella che la tradizione musicale nella quale Sting e The Police hanno messo firma.

Sting in concerto al Parco Ducale di Parma foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Sting ci ha permesso sfogliare il suo songbook più prezioso proponendosi come uno spirito guida capace di portarci a fare una profonda analisi interiore, facendoci emozionare, commuovere e infine sostare su tutti quei confini della mente in cui ci si può trovare mentre si vive e si ama.

Vedo due signori anziani davanti a me, non hanno mai smesso di tenersi la mano per tutto il concerto. Lui ogni tanto cinge la spalla di lei con il suo braccio magro infagottato in una camicia troppo grande, in un modo cosi dolce tanto quanto basta da sentirmi trasportata io stessa su quella spalla, e sentire tutto l’amore che c’è. Dell’apprendistato dell’amore però molti di noi ci hanno capito niente o forse è semplice sfortuna. Non tutti nella vita avremo la fortuna di ricevere quel tipo di abbraccio: duraturo, affidabile, consapevole. Se siete tra questi pensate al fatto che, come stasera, ci sarà sempre l’abbraccio della musica. Quello non vi verrà mai negato e sarà quanto di più autentico avrete incontrato nella vostra vita.

Clicca qui per vedere le foto di Sting in concerto al Parco Ducale di Parma o sfoglia la gallery qui sotto

Sting

La scaletta del concerto di STING al Parco Ducale di Parma

Message in a Bottle (The Police song)
Englishman in New York
Every Little Thing She Does Is Magic (The Police song)
If You Love Somebody Set Them Free
If It’s Love
Rushing Water
If I Ever Lose My Faith in You
Fields of Gold
Brand New Day
Shape of My Heart / Lucid Dreams
Wrapped Around Your Finger (The Police song)
Walking on the Moon (The Police song)
So Lonely / No Woman No Cry (Bob Marley & The Wailers cover)
Desert Rose
King of Pain (The Police song) (with Joe Sumner)
Every Breath You Take (The Police song)

Encore:
Roxanne (The Police song)
Fragile

STING – prossima data

martedì 25 Ottobre – MILANO
Mediolanum Forum – Assago (Milano)
Biglietti in vendita a questo link > https://bit.ly/sting2022

Written By

Milanese, soffro di disordini musicali e morbosità compulsiva verso qualsiasi forma artistica. Cerco insieme il contrasto e il suo opposto e sono attratta da tutto quello che ha in se follia e inquietudine. Incredibilmente entusiasta della vita, con quell’attitudine schizofrenica che mi contraddistingue, amo le persone, ascoltare storie e cercare la via verso l’infinito, ma senza esagerare. In fondo un grande uomo una volta ha detto “Ognuno ha l’infinito che si merita”.

2 Comments

2 Comments

  1. marco

    27/07/2022 at 12:54

    Che bellissima recensione. Ero là e sono un “collega”. Mi hai fatto rivivere le sensazioni di questo straordinario evento!
    Congratulazioni, Serena

    • Serena Lotti

      01/08/2022 at 12:09

      Grazie Marco, mi fa molto piacere leggere questo. Un abbraccio. Serena

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