Connect with us

Hi, what are you looking for?

Reportage Live

SPAGHETTI UNPLUGGED, la vetrina della nuova musica italiana

Due volte al mese, in contemporanea a Milano e a Roma, si svolge un evento in cui dieci artisti emergenti estratti a sorte hanno la possibilità di salire su un palco e far conoscere la propria musica. In palio ci sono gloria, Jack Daniel’s e… spaghetti???

Articolo di Giulio Taminelli | Foto di Claudia Mazza

Avendo a che fare con concerti di ogni tipo, conosco bene quella sensazione di asetticità tipica lasciata da certi musicisti affermati che, una volta sul palco, si limitano a “timbrare il cartellino” eseguendo i propri pezzi senza emozioni o desiderio. Al contempo, però, la scena indipendente, sicuramente più carica dal punto di vista emozionale, risulta spesso difficilmente accessibile per la sua velocità e per la scarsità di informazioni a riguardo.
Fortunatamente per tutti gli amanti della scoperta musicale, da undici anni a questa parte si svolge, due domeniche al mese in contemporanea all’Apollo di Milano e all’Alcazar Live di Roma, lo Spaghetti Unplugged.
Si tratta di un format legato al concetto di “open mic”, ovvero il dare la possibilità a chiunque di portare la propria musica su di un palco. L’obiettivo è quello di creare l’atmosfera tipica del concorso musicale e, contemporaneamente, il mettere a disposizione una “vetrina” a libero utilizzo dei musicisti emergenti.
Se l’introduzione vi ha incuriosito o se vi state chiedendo dove siano gli spaghetti citati nel nome dell’evento, vi lascio al report della serata milanese di domenica 22 ottobre.

L’ingresso nel locale e la selezione dei cantanti

Il locale, organizzato in zona bar e zona palco, ospita sin dalle prime ore un gran numero di musicisti speranzosi di poter suonare. Mi aggiro tra i presenti bevendo uno dei cocktail proposti per la serata da Jack Daniel’s, lo sponsor della serata che offre la possibilità ad uno dei partecipanti alle varie serate di veder prodotto e distribuito un suo singolo, oltre che di poter suonare sul palco di Spaghetti Unplugged a Roma e a Milano. C’è aria di attesa per l’annuncio dei partecipanti della serata.
Il metodo di selezione è semplice. Ogni cantante desideroso di salire sul palco compila un modulo d’iscrizione. Nove dei dieci partecipanti verranno estratti a sorte, mentre il decimo sarà l’artista con la residenza geograficamente più distante dalla serata. Per il vincitore, decretato tramite il numero di interazioni su instagram, non ci sarà nessun premio oltre la gloria, ma il punto è quello di dare il meglio di sé su un palco di buon livello.

Una volta scelti i protagonisti dello show, il pubblico si sposta nella zona palco e la serata può cominciare. A presentare l’evento milanese sono Matteo e Camilla, coppia di intrattenitori che ho trovato molto valida soprattutto date le difficoltà di dover annunciare artisti scelti casualmente meno di un’ora prima e, contemporaneamente, di gestire i vari momenti dell’evento tra cui i lanci di magliette Jack Daniel’s e la presenza di Simone Palmieri sul palco in rappresentanza di Radio Zeta. Avendo assistito al concerto dal backstage, ho potuto vederli all’opera mentre si confrontavano di volta in volta su come portare avanti la serata e non posso che far loro i complimenti per la gestione di ogni situazione.

Le esibizioni 

Per l’esibizione regole semplici: due pezzi originali per autore e voglia di dare il meglio di se stessi sul palco.

Neverbh: Nonostante il nervosismo dovuto probabilmente alla giovane età e al dover inaugurare la serata, riesce a portare la sala nel mood giusto grazie al suo cantato morbido accompagnato dalla chitarra acustica. Ottimi, seppur semplici i testi, con mia predilezione personale per “Ehi, dimmi”.Grem: Più spigliato, anche grazie alla maggior esperienza, si presenta con una chitarra elettrica in pulito e porta pezzi di stampo cantautorale con un’impronta rock. Buona capacità di “tenere” il pubblico chiamando applausi e scherzando nei tempi morti, segnale di abitudine al palco. Consiglio l’ascolto del brano “Vita di Campagna”.

Circlelight: Non un ragazzino ma forse il più nervoso al momento di salire sul palco, al punto di stupirsi di fronte al suono della sua chitarra amplificata. Insomma, tutte le premesse per un disastro annunciato se non che, dalle prime note, la sala è rimasta stupita dalla sua voce calda e dalla sicurezza d’esecuzione. Primo cantante della serata a portare testi in inglese.
Finalmente libero dal nervosismo, chiama un coro e i battiti di mani arrivano spontanei. Consiglio l’ascolto di Stay Away

San Joen: Uno dei personaggi più particolari della serata. Giovanissimo cantante, ballerino e pianista, porta sul palco aria di anni ‘70 con testi dalla spiccata ambiguità. Sfrutta molto bene la dimensione palco, forse un po’ troppo legato al tenere il centro ma è questione di stile personale, e riesce a trascinare il pubblico con la sua ritmicità allegra. Consiglio l’ascolto di uomo, forse non il suo miglior pezzo ma piacevolissimo all’ascolto.

Chris Laraffe: Cantautore di origine peruviana che porta rap su ritmi latini. Arriva sul palco con una tromba e viene accompagnato da una chitarra elettrica. Chiara l’esperienza pregressa con il pubblico per via della ricerca di applausi e della capacità di spiegare i pezzi. La tenuta di palco risulta ottima, grazie anche all’altezza fuori dal comune del cantante che aiuta a “riempire” meglio lo spazio.
Sperando in una futura pubblicazione del pezzo ancora inedito, consiglio il Tabagista per gli interessanti inserti di tromba.

Salete: Ragazzo dalla capacità polmonare illimitata. Sale sul palco con la sua chitarra acustica e regala al pubblico due tracce dal testo tanto veloce quanto ben scandito. Sui finali di frase tende a salire leggermente di tono, dando un tocco più leggero ai testi legati a situazioni sentimentali. Non consiglio una canzone in particolare perchè ammetto di non aver colto i titoli dei pezzi durante l’esibizione ma ne consiglio vivamente l’ascolto dal vivo.

Emanuela: Artista giovane che fa della sua voce piena e delle ripetizioni di singole parole il punto forte delle sue canzoni. Testi forti e molto sentiti, tanto da farla piangere durante il primo pezzo. Pregevolissimo il brano fastidio legato alla fede che porta con sé spunti di riflessione interessanti e una forte caratterizzazione dal punto di vista esecutivo.

Appendice: Francesco alla Voce e Pierlugi al pianoforte. Forse il duo caratterialmente più strano della serata. La proposta di Pierluigi è quella di un tango, mentre Francesco scende tra il pubblico a chiedere parole che poi inserirà nella canzone. “Qualcuno si metta a ballare qui davanti”, “vorrei vedere le persone del pubblico dedicare platealmente questa canzone a qualcuno”. Ovviamente su palchi grandi queste cose non avrebbero senso, ma in ambienti chiusi e ristretti il trasformare il concerto in una performance paga. Consiglio Nemi, uno dei due unici pezzi registrati fino ad ora ma di gran potenzialità

Eralda: Giovane cantante di stampo moderno, fa della capacità di variazione del volume della voce la base portante della sua arte. Molto impostata e con buone basi di canto diaframmatico. Buon approccio col pubblico nonostante un pizzico di sano nervosismo iniziale che, comunque, non le impedisce di scherzare tra un brano e l’altro. Forse dovrebbe curare un po’ di più la tenuta di palco, ma quella si fa con l’esperienza. Anche per questa artista purtroppo non ho colto i titoli dei brani, però ne consiglio l’ascolto perchè ha molte possibilità di crescita.

Alessandro de Cristofaro: Ultimo musicista ad esibirsi, selezionato in quanto artista proveniente da più lontano. Il suo genere è una sorta di country lento, con chitarra d’accompagnamento e una voce forte e ben sporcata. I due pezzi, di cui uno ispirato alle sonorità di “Le luci della centrale elettrica”, risultano come degli inni.
Sarà proprio lui il vincitore della serata.

Amici e Guest

Cinque ulteriori artisti fuori concorso si esibiscono come ospiti della serata.

Michelangelo: Canto moderno su base elettronica per Michelangelo. La voce è volutamente molto “stanca” durante le strofe per poi sfociare in un canto pulito e pieno nei ritornelli. Consiglio il brano Comete, forse un po’ più spinto rispetto alla media del cantante ma davvero ben fatto.


Guest – Fra’Sorrentino: Romano d’origine sorrentina. Sale sul palco truccato da Joker e porta un rap molto duro con punte dialettali. Per presentare il nuovo album Oro, lancia dal palco dei lingotti che si riveleranno essere scatole di cioccolatini

Guest – Frero Cantautore Bolognese di stampo moderno con una discreta schiera di fan in prima fila, porta un buon cantato su testi tratti dalla propria quotidianità. Lo consiglio dal vivo perchè ha un senso della posizione sul palco ottima

Guest – Asteria: Bergamasca giovanissima ma con le idee molto chiare. Il suo è un canto con voce molto piena che si avvicina in alcuni momenti al rap. Apprezzatissima la spiegazione delle varie canzoni perché fa sempre piacere vedere un cantante che tiene a ciò che ha da dire. Durante l’esibizione, saltando, perde le cuffie in ear ma riesce comunque a finire egregiamente il pezzo (un cambio improvviso di sonorità rischierebbe di far stonare anche i cantanti più affermati).

Guest – Anna Castiglia: l’ottima voce, il gran carisma in grado di darle il pieno controllo della situazione e, soprattutto, una tecnica di chitarra di alto livello fanno di Anna Castiglia la musicista ideale per chiudere in bellezza questa serata. Il cantato è principalmente in italiano, con l’aggiunta del catanese in qualche pezzo legato alla terra natia. Ghali, pezzo con cui Anna ha passato le selezioni di X Factor, è a mani basse uno dei pezzi migliori della scena indie italiana degli ultimi anni.

Gli Spaghetti e L’open Jam

Infine, protagonisti della serata che porta il loro nome, gli spaghetti! Tradizione ormai consolidata nella spaghetti Unplugged è la spaghettata di mezzanotte, momento magico in cui vengono distribuiti piatti di spaghetti a tutti i presenti e, fidatevi, dopo più di tre ore di esibizioni li ho accolti come manna dal cielo. A concludere la serata aiutando la digestione ci pensa l’evento open jam, una jam session aperta a tutti in cui i musicisti possono portare cover di canzoni celebri dedicandosi semplicemente al divertimento.

Insomma, la Spaghetti Unplugged è l’evento ideale per tutti gli amanti della musica indipendente e delle nuove scoperte. Ogni sera potrebbe essere quella giusta per trovare un nuovo artista preferito o, perché no, diventarlo a propria volta per qualcuno tra il pubblico (oltretutto per gli iscritti alla gara, anche se non estratti, l’ingresso è gratuito). Il prossimo appuntamento sarà sempre all’Apollo di Milano Domenica 5 Novembre e il mio consiglio è quello di non mancare.

Clicca qui per per vedere le foto della Spaghetti Unplugged del 22 ottobre all’Apollo di Milano o sfoglia la Gallery qua sotto:

Spaghetti Unplugged



Written By

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri anche...

Concerti

I grandi concerti di Giugno: Linkin Park, Dua Lipa, Billie Eilish, Guns N' Roses, Korn, NIN, Green Day, Avenged Sevenfold, Slipknot e molti altri

Festival

Truck Festival 2025 porta indie UK, post-punk e drum & bass nella campagna inglese. Scopri lineup, biglietti, glamping e trasporti.

Reportage Live

Unica data italiana all'Unipol Forum per il World Automatic Tour 2025. Una occasione per rivedere sul palco abili musicisti, capaci di giocare con gli...

Reportage Live

Foto di Katarina Dzolic Anna Castiglia è finalmente pronta: “MI PIACE”, il suo primo album, è finalmente fuori. Il disco oscilla tra momenti di...