Foto di Lara Bordoni | Articolo di Roberto Finizio
Non sono mai stato un amante del rap e delle sue sottospecie. Cresciuto negli anni ’90 ovviamente sono stato, come tanti, affascinato dalle battaglie di barre fra East e West Coast. In quel periodo storico i corrispettivi di genere nel nostro paese erano sicuramente pochi e decisamente meno mainstream rispetto all’epoca attuale, dove i rapper spuntano fuori più numerosi dei porcini che troveremo a settembre dopo queste giornate di torrenziali temporali estivi.
Per questi motivi non ho mai avuto un punto di riferimento di genere che potesse spostare la mia indole rock (un po’ indie e un po’ brit), fin quando stimolato dalla curiosità ho cominciato ad ascoltare tal Maurizio Pisciottu, sul palco conosciuto con il nome d’arte di Salmo.
Quello che leggerete quindi sarà un racconto molto condizionato, e che potrete tranquillamente criticare perchè troppo di parte, ma quando avrete l’opportunità di assistere ad una performance live del quasi quarantenne rapper sardo, sicuramente rileggendo queste parole vi verrà spontaneo invitarmi a bere una birretta per ringraziarmi del consiglio che gratuitamente vi sto dando.
“….se è in zona spiace non andarci”. Stimolato, ma forse non ne avevo bisogno, da un collega anche lui contaminato dal cantastorie di Olbia, colgo l’occasione al volo per la quarta tappa del Flop Summer Tour, partito settimana scorsa da Ferrara e che si svilupperà per lo stivale fino a fine estate, per la consueta produzione di Vivo Concerti (clicca qui per tutte le date ed i biglietti).
Il teatro della mia personale terza data live di Salmo a supporto dell’ultimo lavoro di studio Flop, è il Rugby Sound, rassegna musicale alle porte di Milano che ogni estate porta sul palco, montato nel grande prato sul retro del Castello Medioevale di Legnano, artisti nostrani a cavallo fra fine giugno ed inizio luglio.
Non passavo da queste parti pre-pandemia, ed una delle cose che mi ha colpito principalmente, a differenza di altri “festival” italici, è la possibilità di andare ad un concerto potendo pagare cibo e bevande senza il diabolico stratagemma dei token, o bere vera birra italiana e non annacquate bevande luppolose di multinazionali olandesi, il tutto ad un prezzo umano. Raga, abbiamo ancora una speranza.
La data legnanese di Salmo, in una incredibilmente quasi fresca serata di inizio luglio, è riscaldata dal veneziano Nicola Albera, meglio noto sul palco come Nitro, che appare sullo stage con tanto di occhiale alla Cobain e giubotto anti haters, per far subito capire che la sua non sarà un semplice opening ma un concerto vero e proprio.
Un’oretta di live per il ragazzone di Dolo che, con le sue treccione ramate e la rappata roca, ha proposto i maggiori successi della sua ultra decennale carriera, oltre ad alcuni brani dell’ultimo album Outsider, uscito quest’anno per Arista Records.
Ed è proprio questa figura da “non favorito” che si percepisce nei testi e nel mood di Nitro, che nonostante la notevole presenza scenica ed abilità live, non è mai decollato verso il mainstream, forse a causa di testi molto più impegnati socialmente e politicamente rispetto ai colleghi, più propensi ad un rap privo di contenuti, terra fertile del mercato young & fresh di questa epoca social network dipendente.
Doveroso in chiusura il ringraziamento al suo mentore Salmo che nel 2013 ha creduto in lui accogliendolo all’interno del team Machete, e portandolo con sé in diversi e reciproci feat, uno su tutti la favolosa Marylean, che ha fatto cantare tutto il Castello, anche senza la presenza dei prestigiosi ospiti.
Dopo un veloce cambio di palco, con in sottofondo l’immancabile No One Knows degli QOTSA con Dave Grohl alla batteria, e senza nessun intro o uomini appesi dal soffitto come in occasione del tour indoor, Salmo sale sul palco in total dark.
Occhiali neri t-shirt e salopette (rigorosamente Doomsday brand che lo veste in ogni esibizione dal vivo), accompagnato dalla inseparabile band Le Carie, il live parte subito con la potenza di un carrarmato, pronto a schiacciare qualsiasi cosa si trovi davanti.
La hit 90 minuti apre le danze ed è subito guerra fra il pubblico, con bicchieri di birra che volano come proiettili sopra le teste, braccia al cielo, ed ugole già belle performanti.
Non sembrano scherzare affatto gli inseparabili compagni di palco di Salmo; Daniele Mungai aka Frenetik alla chitarra, Marco Azara alla chitarra, Davide Pavanello aka Dade al basso e da Riccardo Puddu aka Verano, questa sera orfani del batterista Jacopo Volpe che pare abbia varcato l’oceano per seguire il tour di Post Malone.
Russell Crowe, Stai Zitto ed Antipatico, sparate in sequenza senza presa di fiato o pause fanno presagire una serata molto esplosiva, il tutto protetto dall’immancabile maschera, simbolo delle origini del ragazzo di Olbia, che campeggia al centro del palco ed i consueti demoniaci visual alle spalle della band, che nonostante le dimensioni ridotte rispetto alla messa in scena indoor, danno comunque i confini della qualità di questa produzione.
La grossa differenza che trovo rispetto alle date del tour invernale sono gli arrangiamenti, che danno una dimensione sempre meno da concerto rap, e sulle quali Salmo appoggia con maestria le sue rime, denotando le sue qualità di performer live uniche sulla scena nostrana.
Seguono Parapapa, Che Ne So e Daytona con una breve pausa solo per salutare Legnano che ormai sta diventando tappa fissa ed una seconda casa per Pisciottu.
Il pubblico approfitta per lanciare un coro di scherno al rivale della settimana Luchè, protagonista con Lebonwski di una serie di dissing, che qualcuno sospetta sia l’ennesima geniale trovata pubblicitaria per introdurre una vera e propria battaglia di rime in quel di Scampia.
Arrivano In Trappola e Chiave, altri due nuovi pezzi che ormai sono già entrati nel cuore del pubblico, quest’ultimo purtroppo senza il feat di Marracash come per la data milanese.
La versione 2023 di Perdonami, altra hit ereditata dal 7 volte disco di platino Playlist del 2019, viene accolta fresca e potente come un gin tonic bevuto alla goccia dal popolo legnanese che questa sera ha riempito quasi totalmente la zona concerto del Rugby Sound.
Criminale è l’apoteosi della bellezza del lavoro di grafica e visual, che Reef Studios con lo sviluppo di Fr3nk Zappa e Andrea Folino, hanno realizzato per il Flop Tour, con una serie di celle che accompagnano il pezzo che termina con un Salmo in versione Luigi XVI e la sua testa mozzata che rotola verso di noi.
Il live prosegue con PxM, Flop e a Dio, fino ai tanti attesi pezzi storici 1984 e S.A.L.M.O. dove chiunque presente canta a tutta voce per celebrare il proprio beniamino.
Per questa trance estiva purtroppo non è stata prevista la parentesi acustica, che tanto successo aveva riscosso nei palazzetti, figlia del Salmo Unplugged uscito a fine 2022, e riproposto in parte in un apposito second stage, che probabilmente per questioni logistiche non è possibile avere nella tournèe estiva.
Una stupenda verione country di Aldo Ritmo, con tanto di Frenetik al banjo, introduce il gran finale, con una sorpresa speciale.
Intatti Salmo chiede al suo pubblico di scegliere fra una canzone romantica o una potente come proseguimento dello show. Ovviamente la scelta è abbastanza scontata e parte Tu per Me, uno dei tre inediti dell’EP de Le Carie uscito la primavera scorsa, suonato live con tre chitarre basso e batterie, brano di una potenza totale e suoni punk hardcore che riportano Salmo alle sue origini musicali. Un testo simil karoke con un dentino che accompagna le parole fa da sfondo a questa novità del tour.
A concludere la set uno dei brani più belli dell’unplugged indoor, il mix fra Marla e Black Widow, in questa occasione in versione blues dove nuovamente Salmo fa sentire il suo graffio e le sue capacità da frontman e non solo da cantastorie.
Il brano non fa in tempo a terminare che l’ingresso di backliners ed operai con tanto di caschetto infortunistico, sbaraccano velocemente il palco per fare spazio alla festa finale.
Dopo quasi un’ora e mezza si staccano i plug dagli amplicatori, si ripongono le bacchette, si spengono i synth ed il palcoscenico è tutto per la maschera demoniaca che con due occhi blu accesi si sposta al centro della scena.
Da questa emerge l’animatore del party, il fido deejay Damianito, che inizia a far girare i vinili in attesa del rientro di Salmo sullo stage, per una versione rmx drum and bass di Diavolo In Me, altra novità 2023 di Maurizio, partito dalla performance sanremese della serata cover con Shari ed arrivata fino alla condivisione del palco con lo Sugar nazionale.
A questo punto il mio spirito rocker si spegne un po’. Sarò onesto, questa parte del deejay set l’avevo apprezzata molto di più nella data evento a San Siro di un anno fa, dove spezzava in due il live piuttosto che posizionata alla fine come ora, e penso sia l’unica pecca che posso trovare in un ennesimo live perfetto.
Resta il fatto che il pubblico non fa certo complimenti e si incendia la festa che si conclude con Mammastomale, ed il ritorno della band sul palco per il saluto e la foto di rito.
Nonostante la conclusione troppo party per i miei gusti abbandono l’arena con l’impressione di aver assistito al concerto meno rap del miglior rapper italiano, che ci ha fatto anche una spiega di come si possono fare le rime suonando degli strumenti veri.
Mentre chiudo il pezzo sto già cercando la prossima data fattibile dove vi aspetterò per la birretta che sicuramente avrete voglia di offrirmi.
Clicca qui per vedere le foto di Salmo + Nitro in concetro al Rugby Soundi di Legnano (o sfoglia la gallery qui sotto)
SALMO: la scaletta del concerto di Legnano
90 MIN
RUSSELL CROWE
STAI ZITTO/ANTIPATICO
PARAPAPA
CHE NE SO
DAYTONA
IN TRAPPOLA/LA CHIAVE
PERDONAMI
CRIMINALE
PXM
FLOP
A DIO
1984
SALMO
ALDO RITMO
TU PER ME
MARLA/BLACK WIDOW