Articolo di Stefania Clerici – Foto di Roberto Finizio – Emanuela Vigna
Magnetico, ipnotico, totale: il concerto di Nick Cave è un’esperienza fisica dalla quale non si può uscire indenni e in qualche modo “trasformati”. Nonostante si fosse in un palazzetto come il Forum, le distanze tra pubblico e artista vengono continuamente abbattute, una piccola e candida passerella larga meno di un metro corre lungo le transenne che dividono parterre da palco: per tutto il concerto è dove Nick Cave vive il suo spettacolo, in un continuo scambio con il suo pubblico, toccato, sfiorato, sfidato, schernito, richiamato e parte integrante del live.
La set list si apre con con tre pezzi di “Skeleton tree” ma è con “Higgs’ boson blues” che lo show esplode a bomba letteralmente: quando Nick Cave grida “Can you feel my heart beat? BOOM BOOM BOOM”, il pubblico è in estasi e ripete Boom Boom Boom a gran voce, con un coro che trascina il pezzo in un noise psichedelico da brividi. L’atmosfera onirica del concerto torna a più riprese, sottolineata dalla voce profonda e virile che riesce a toccare note impossibili.
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Sul palco anche i Bad Seeds fanno la loro parte nella costruzione di un live perfetto: armonia ed esperienza esaltano la loro performance, in cui il magnetico violino di Warren Ellis trascina la folla come farebbe il miglior pifferaio magico.
La parte centrale del concerto è linfa vitale, in un crescendo che culmina con “Jubilee street”. Arriva poi la bellissima e toccante “Into my arms” al piano, le accelerate di “Red right hand”, “The mercy seat” e con la voce della soprano Else Torp “Distant sky”. Si chiude la prima parte con “Skeleton tree”, ma è sulla remise che cadono le barriere tra l’artista e il suo pubblico: proprio come a Padova, su “Stagger lee”, Cave scende dallo stage, arriva alla pedana di una telecamera e da chiama a gran raccolta il suo pubblico, prima a batte le mani e poi a salire con lui sul palco. È pura festa, saranno almeno in 100 i fan che cantano con “Push the sky away” e che chiudono un live pazzesco e tanto intenso che ci ricorderemo per tanto tanto tempo.
In questa serata Cave ha miscelato la sua intensità melodica alla sua grinta carismatica, sapendo ben dosare teatralità ed emozione, senza mai risultare di troppo. C’è chi lo definisce principe delle tenebre, per la sua aura dannata e il look dark, ma quello che ho vissuto ieri ieri sera è stata pura vita: una messa musicale guidata da uno degli artisti rock più intensi che io abbia mai avuto la fortuna di conoscere.
Chi se lo perde a Roma è un Barbagianni!
Nick Cave and The Bad Seeds – scaletta del concerto di Milano – 6 Novembre 2017
Anthrocene
Jesus Alone
Magneto
Higgs Boson Blues
From Her to Eternity
Tupelo
Jubilee Street
The Ship Song
Into My Arms
Girl in Amber
I Need You
Red Right Hand
The Mercy Seat
Distant Sky
Skeleton Tree
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The Weeping Song
Stagger Lee
Push the Sky Away
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