Connect with us

Ciao, cosa stai cercando?

Reportage Live

GHOST + Death SS + Lucifer al Milano Summer Festival: la danza macabra dello spettacolo

Foto di Davide Merli | Articolo di Giulio Taminelli

Caldo, file chilometriche di fan in coda davanti ai cancelli, attesa sotto un palco enorme seduti nell’erba con il terreno ancora umido per le scorse piogge. Ragazzi, questa è l’estate.
La stagione dei grandi festival è finalmente cominciata anche per il sottoscritto e, lo dico sin da ora, non potevo chiedere un concerto migliore per inaugurarla.
I Ghost di nuovo in Italia per il Milano Summer Festival accompagnati dai Lucifer e, soprattutto, dai Death SS. Il tutto splendidamente incastonato nell’Ippodromo Snai di San Siro che, al calar del sole, si colora di un misto di luci naturali e artificiali in grado di restituire all’occhio del pubblico una paletta di colori unica e meravigliosa.

Appena aperti i cancelli, giusto il tempo di recuperare la birra d’ordinanza e sono sotto palco per il primo concerto. Saranno i Lucifer ad aprire le danze, con la leader Johanna Platow Andersson piuttosto carica nel cantato ma, va ammesso, decisamente arida nelle presentazioni (perdonabile per via del poco tempo a disposizione e del caldo). Buona prestazione in generale della band che, grazie all’ottima commistione in musica e testi di rock classico e esoterismo, in ogni caso riescono nell’impresa di non sfigurare di fronte ai mostri sacri che di lì a poco sarebbero saliti sul palco.
Ne consiglio sicuramente l’ascolto ma, per il momento, credo che la location ideale per loro sia quella del locale, decisamente più performante nell’interazione con il pubblico da parte di band poco teatrali.

DEATH SS

Tutt’altro discorso invece per i Death SS. Band storica, influente come poche altre nel panorama metal internazionale e dalla spiccata quanto impagabile propensione verso lo show ad ogni costo, viene accompagnata sul palco da fumo e canti gregoriani.
I tre microfoni presenti sul palco vengono sorretti da enormi crocifissi, ed è da uno di questi che Steve Sylvester comincerà a cantare, intessendo la propria e personalissima trama orrorifica.
Le sonorità della band, figlie di quei momenti negli anni ‘70 in cui le etichette di genere ancora non creavano barriere nella sperimentazione musicale, sembrano essere nate con l’unico fine dell’esibizione live. Non parlo di miei gusti personali, semplicemente è palese come determinati modi di suonare dal vivo generino più attenzione nell’orecchio del pubblico dal vivo che registrati (la classica frase “questi per goderseli bisogna ascoltarli dal vivo”).
Dal punto di vista visivo, oltre ad aver apprezzato costumi e interazione con il pubblico praticamente solo sceniche per via dell’assoluta mancanza di pause, cosa che però è stata gestita alla grande, non posso far altro che inchinarmi di fronte alla pura sfrontatezza del metal. Scene di danze tribali e sesso interpretate da modelle con nudità visibili, il tutto comprendente spesso crocifissi e figure sacre. Lascio ai lettori l’interpretazione dell’ultima frase, poiché quello che state leggendo è solo un reportage informativo, però sono veramente felice di aver assistito a certe scene. Non per la carica sessuale, non per quelli che alcuni bigotti chiamano “gusto del trash”, ma perchè il rock a suo tempo nacque per stupire, per rompere ad ogni costo con ciò che qualcuno riteneva giusto per pudica convenzione sociale. I death SS sia musicalmente, sia visivamente rispecchiano in pieno questi ideali nonostante il passare degli anni e, dal canto mio, non posso che essere fiero di loro.
Tornando al concerto, un peccato che la chitarra abbia avuto problemi sul finale, ma in generale il pubblico ha ben reagito alla cosa. A voler a tutti i costi trovare un difetto, ho avuto l’impressione che la scaletta fosse stata rimaneggiata per essere più corta ma, date le tempistiche della serata, anche questo fattore è più che perdonabile (sempre che non sia stato semplicemente il frutto della mia immaginazione).

GHOST

E finalmente arriviamo al piatto forte della serata. Mezz’ora di cambio allestimento con palco nascosto quasi totalmente da telo bianco mi permettono di bermi una birra, osservando dai pochi punti visibili quei poveri ragazzi addetti alle pulizie che passano lo straccio nei punti in cui i Death SS hanno “dato spettacolo”.
Ripassando la genealogia dei Ghost, dovremmo trovarci nell’era di Papa Emeritus IV, conosciuto anche come Cardinal Copia, probabile figlio illegittimo di Papa Nihil e di Sister Imperator, avendo quindi di fatto una linea di discendenza comune con i vari Emeritus ma senza essere direttamente discendente da essi.
Non sto impazzendo. I Ghost hanno una lore particolarmente complessa e,ad ogni album -ad eccezione degli ultimi due-, il papa frontman “cambia”, inserendo nuovi dettagli ed avvenimenti nella trama.

A fare da colonna sonora a questa piccola riflessione, un loop del Miserere Mei che dopo i primi venti minuti ammetto aver cominciato a stufare ma pazienza. Basterà attendere ancora pochi attimi per sentir partire le note di Kaisarion, e vedere quindi lo spettacolare inizio di concerto con tanto di esplosione sul palco.
L’esercito dei Nameless Ghoul e le due Nameless Ghoulette son in posizione, le luci sono quelle giuste, il momento è giusto: Papa Emeritus IV fa il suo ingresso in scena.

Ghost in concerto all’Ippodromo Snai San Siro di Milano. Foto di Davide Merli per www.rockon.it

E che scena. Lo sfondo riprende le vetrate di una cattedrale gotica, mentre la batteria si trova su una specie di altare in legno. Macchine del fumo a terra e sul soffitto, con luci di ogni tipo che si accendono ad intermittenza. Un capolavoro visivo.

Il primo attimo di “calma” musicale arriverà solo dopo la terza canzone, momento in cui Papa Emeritus saluterà finalmente il fedeli e, onestamente, darà gran prova di umiltà e di senso del rispetto nei confronti del pubblico cominciando a dialogare con esso in un inglese particolarmente comprensibile (cosa non sempre scontata).
Da Spillway a Call me Little Sunshine, canzone in cui finalmente Papa indosserà le vestigia papali, i Ghost adotteranno una strategia ormai piuttosto comune alla maggior parte dei “grandi” intenti a promuovere un nuovo album, ovvero quella di eseguire alternativamente pezzi nuovi e classici in un determinato settore di concerto. Questo da un lato permette al pubblico di confrontare le sonorità e, dall’altro, aiuto l’orecchio ad abituarsi a eventuali cambi di stile musicale permettendogli di tornare ogni volta nella zona comfort.

Ghost in concerto all’Ippodromo Snai San Siro di Milano. Foto di Davide Merli per www.rockon.it

Volendo per un attimo fermarmi a giudicare la sola prestazione musicale, devo dire di averla trovata eccellente. In particolare, ho apprezzato il comparto chitarre\basso poichè, nonostante il gran numero di persone coinvolte, non c’è stato nemmeno per un momento un fraintendimento in termini di posizione e attacchi (e chi pensa che questo sia la normalità credo dovrebbe ascoltare più attentamente certe band storiche molto numerose, poichè in simili situazioni l’errore è SEMPRE dietro l’angolo).

In un continuo crescendo di sonorità, sketch comici da parte dei Ghouls e dialoghi con il pubblico, si apre quindi la terza ed ultima fase del concerto, che vedrà addirittura il breve ritorno di Papa Nihilus al sax, portato in scena in una cassa durante Miasma e “rianimato” da un fonico che verrà strozzato dallo stesso Papa prima di cominciare a suonare il suo sassofono.
Quasi inutile parlare del coro di voci in Mary on a Cross o delle fiammate partite dal palco in occasione delle ultime canzoni. Cascata di scintille sul finale di Square Hammer, a riprova di quanto questa band vada sul palco con l’idea di affascinare e meravigliare il pubblico in ogni modo possibile.

Il consiglio è uno solo: se potete, cercate un biglietto per un concerto dei Ghost e andateci il prima possibile.

Clicca qui per vedere le foto del concerto dei Ghost al Milano Summer Fest o sfoglia la gallery qui sotto:

Ghost

GHOST – la scaletta del concerto al Milano Summer Festival

GHOST

Kaisarion
Rats
Faith
Spillways
Cirice
Hunter’s Moon
Jesus He Knows Me
Ritual
Call Me Little Sunshine
Con Clavi Con Dio
Watcher in the Sky
Year Zero
He Is
Miasma
Mary on a Cross
Mummy Dust
Respite on the Spitalfields

Encore:
Kiss the Go-Goat
Dance Macabre
Square Hammer

Death SS

Intro-Ave Satani
Peace of Mind
Cursed Mama
Horrible Eyes
Baphomet
Baron Samedi
Terror
Vampire
Let the Sabbath begin
Heavy Demons

Lucifer

Ghosts
Crucifix (I Burn for You)
A Coffin Has No Silver
Wild Hearses
California Son

Written By

1 Comment

1 Comment

  1. Michelangelo Ciacci

    30/05/2023 at 17:26

    Fantastico…le prossime date dei death ss…???

    Essere sempre aggiornato…

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scopri anche...

Reportage Live

Foto di Davide Merli | Articolo di Giulio Taminelli Il Return of the Gods Festival, inserito nella kermesse del Milano Summer Festival che vede come cornice l’Ippodromo...

Reportage Live

Guè Pequeno in concerto all'Ippodromo di Milano il 10 luglio 2023, guarda le foto e scopri il commento della data meneghina.

Reportage Live

La band britannica, il duo americano e l’ex Oasis si alternano sul palco dell’Ippodromo La Maura in una serata in cui è davvero difficile...

Reportage Live

Graspop Metal Meeting 2023 - Day 1: I Guns N' Roses inaugurano l'ennesima edizione da record.