Una nuova settimana per accompagnare i nostri film, mentali e non, con alcuni brani tra le uscite musicali dell’underground, quelle che forse vi siete persi. Oggi vi accompagniamo lungo l’asse Bologna – California, per ritrovarci improvvisamente su una spiaggia, freddissima, britannica, la Genova più sporca, il rock più sudato, e le delicatezze di un cantautore da cameretta. Anche questa settimana, il consiglio è quello di preparare i pop corn.
LITTLE MISS SUNSHINE con “Better Days” dei Baseball Gregg
C’è un film estivo per eccellenza, “Little Miss Sunshine”, un film indipendente della prima decade degli anni Duemila che con il suo piccolo budget e il suo piccolo cast, fece un casino pazzesco: una delicatezza di una famiglia scombinata, tutti i drammi che non fanno rumore, e la California che si raggiunge con un vecchio van. Se non l’avete visto, potreste farvi un regalo e dedicare una serata a desiderare di essere ad un concorso di bellezza dall’altra parte del mondo. E, a proposito di arrivare dritti al punto con delicatezza, dovreste accompagnarvi con “Better Days” dei Baseball Gregg, band italo-californiana che l’estate scorsa ci aveva deliziato con il suo “Pastimes”, un album lunghissimo (20 tracce!) di atmosfere desertiche e lo-fi, con qualche violoncello qua e là, che suona come un dramma adolescenziale, raccontato in modo estremamente maturo. Un romanzo di formazione musicale, che forse vi siete persi: sole, parole, persone, mani, tantissimo amore e calma estiva che rimpiangeremo a settembre.
ONE DAY con “Non cresciamo mai” di Mani
C’è un film che non sicuramente non ammetteremmo mai essere tra i nostri comfort movie, ma ogni tanto ci vuole. C’è un film che è perfetto per le serate solitarie, quelle che precedono notti in bianco e pensieri ossessivi. “One day”, con quelle due bellezze di Anne Hathaway e Jim Sturgess come protagonisti: la storia di chi si ama, non se lo dice ma, inevitabilmente si ritrova. Questo è uno di quei film che fanno stare bene, perchè senza parlare di santoni e spiritualità spicciola hollywoodiana, ci fanno entrare in un loop positivo dove l’amore vince sempre, dove chi si perde, si ritrova: la speranza universale che ci fa sopravvivere nelle grandi città. A tal proposito, se parliamo di zone di comfort, impossibile non tornare su “Non cresciamo mai”, l’album di debutto del progetto di Mani, la cui title-track è un mettersi a nudo, un brano da cameretta di una tenerezza sussurrata, quella che diamo quasi per caso, quella che torna sempre. Se siete in vena di una serata con un tè freddo, il cellulare mano ad aspettare il messaggio giusto, la playlist e il film che conoscete già a memoria… eccoci qui.
UNA DONNA PROMETTENTE con “Quando non ci sei” degli ADA
Questo è uno di quei film che è esploso dopo, che quando era uscito non avevamo fatto troppo rumore, e che anzi il titolo poteva suggerire una commediola di quelle passabili. Poi il passaparola, qualche premio prestigioso e un bel tam tam mediatico, ci ha fatto capire che “Una donna promettente” non solo meritava di tornare al cinema, ma era anche un thriller di quelli tesi, violenti e diversi, dove la mancanza non diventava un tema da trattare con delicatezza e sentimentalismi, ma che poteva diventare una rabbiosa vendetta endemica, un po’ come gli ADA raccontano “Quando non ci sei”, il loro pezzo forte di un EP pubblicato l’anno scorso dal titolo “Antifragile”. La rock band, che si consolida tra le più interessanti dell’underground veneto e che è stata anche per un po’ una presenza fissa della playlist Rock Italia di Spotify, presenta una nuova raccolta che è anche una violenta presa di coscienza della nostra condizione di anime fragili che cercano di proteggersi. Per i timidoni che, feriti, farebbero una strage, per tutte le ragazze biondine che amano anche pogare, per i film che tornano violentemente al cinema, contro ogni previsione.
COSIMO E NICOLE con “Bocca di rosa” di IOSONORAMA
“Cosimo e Nicole” è un film di quelli che passano quasi di nascosto sulle piattaforme minori, il film del giorno su MUBI qualche mese fa, un Riccardo Scamarcio forse poco credibile nei panni di uno spiantato, tanta musica e persino qualche live a cui avreste potuto esserci anche voi. I Verdena a Genova, i vicoli, i drammi e l’amore. Un film italiano con pretese esterofile che forse racconta poco, ma che mette tanta voglia di musica dal vivo, e persino di pasta al pesto. Se avete una serata di quelle pigre da divano, forse potrebbe farvi la giusta compagnia: pop corn al burro, tè freddo, una maschera ai piedi (esistono, giuro!) e perchè no, anche la giusta playlist per le pause per la telefonata con gli amici che invece sono in vacanza e non devono alzarsi presto la mattinata dopo. IOSONORAMA ha pubblicato l’anno scorso un disco intenso, che s’era già fatto notare a Musicultura, e che contiene anche una versione aggressiva e scanzonata di “Bocca di rosa”, che ben si adatta ai drammi, alla Genova dei concerti, che si vive dormendo in macchina e spostandosi da un quartiere all’altro, come Cosimo e Nicole. Alzate il volume, e non dimenticatevi di alzarvi domani mattina.
SUBMARINE con “Porno” di Guidoboni
Se avete circa 30 anni, probabilmente vi sarete schiantati contro quel muro chiamato “Alex Turner e tutto ciò che lo riguarda” per qualche anno, anche se non eravate fan degli Arctic Monkeys, anche se non eravate realmente interessati. C’è stato un periodo dove Alex Tuner era un magnete che attirava qualsiasi cosa, e probabilmente avreste potuto incontrarvi con il film “Submarine”, dove spiagge invernali a tinte pastello incontrano la tenera storia d’amore di due adolescenti che vivono della freddezza degli esordi, che brucia tutto e che fa anche parecchio male. Un film britannico indipendente, con le colonne sonore di Alex Turner che forse mai più vedremo da soliste, e che vi consigliamo di recuperare e di immaginare accompagnato da “Porno”, uno degli ultimi singoli firmati dal progetto Guidoboni. Una canzone per gli amanti passeggeri, per quei pianeti che si incrociano, si sfiorano e si baciano ogni 1000 anni. È una lettera in cui l’amore e il sentimento vanno oltre il rapporto fisico e sentimentale. L’egocentrismo e l’avidità vengono messi da parte per dare forma e spazio alla nostalgia e alle sincerità. Un brano e film che ci fanno capire che, forse, l’amore più puro, è quello immaturo, quello che consideravamo pornografico.

