Ice for everyone
Ci fanno o ci sono? Il quesito resta aperto e non c’è una risposta, perché se professionalmente sono impeccabili, come attitudine sono dei gran cazzoni. Perfettamente rock’n’roll. Forse è per questo che Appino degli Zen Circus e Favero de Il teatro degli Orrori li hanno prodotti. Gli Zen Circus, inoltre, li hanno voluti come gruppo di spalla per una parte del loro ultimo tour e vi assicuro che questi quattro perugini dal vivo sono molto divertenti.
Sul palco sono dei gran cazzoni, sul disco idem, ma è on stage che emerge maggiormente la loro sfacciataggine. Dopo essersi fatti conoscere con un Ep, mandandolo in giro, Appino ha deciso di metterli sotto la loro ala, così aggiungendo altri sette brani è venuto fuori “Cavalli”, un disco pieno di spunti. Se i testi sono da tardo adolescente, con riflessioni più o meno esistenziali e sulle relazioni interpersonali, musicalmente sono pieni di grinta, energia e risorse. L’attitudine è zappiana, o, restando in Italia, alla Elio e Le Storie Tese, dati i cambi di registro stilistico e improvvisazioni repentine, anche se poi miscelano punk, noise, indie, funky-rock e chi più ne ha più ne metta. I generi sono comunque bene amalgamati e questo sicuramente grazie all’apporto di Appino e di Favero. Il sound del TDO si riflette soprattutto negli sprazzi noise di “Nervi”, nella sincopata e p-funk “Gusto” nelle fiamme di “Mangio”. In “Pontefice” i perugini dimostrano di essere la risposta italiana Daniel Johnston e in “Cioccolatino” colpisce l’alternarsi tra le aperture esplosive e le ritmiche vibranti con un testo sospeso tra l’introspettivo ed il surreale, con molta ironia. Speriamo che questi quattro ragazzi restino cazzoni ancora per un po’ di tempo e comunque che si continuino a divertire.
Vittorio Lannutti
