Filippo Pasqui, autore della raccolta di racconti Racconti di Blablacar e del romanzo L’Ondra torna ad ascoltare anche questa settimana dieci brani indie e ne ha tratto 10 racconti brevi, folli ed esagerati.
Ecco come è andata.
Blue di Granger
In un mondo parallelo in cui gli anni ‘90 non sono mai finiti – tipo la mente dei trentenni – esiste un programma televisivo spin off di Walker Texas Ranger, ovvero Driver Florida Granger, conosciuto da tutti semplicemente come Granger. Interpretato da una ragazza poco più che ventenne, Granger è la cugina del personaggio recitato per anni dall’indomito Chuck Norris, ma proveniente da Miami. La serie verte su questa ranger vestita grunge – infatti Granger viene fuori dall’unione delle parole Grunge e Ranger – che spacca i culi come il cugino Walker, solo che lo fa in maniera passiva-aggressiva come farebbe qualsiasi teenager appassionato di musica grunge. Celebre è l’episodio in cui Granger stende uno spacciatore in maniera imbronciata con la frase “fai come vuoi, allora” nel momento in cui lo spacciatore stesso stava per spararle per ridurla in fin di vita. Oggi fa la cantante, e spacca i culi proprio come suo cugino.
Caelum di TNTS, remix di Domenico Imperato
Domenico Imperato, Imperatore di Imperia, ha imparato che per imparare a imperare deve prima imparare a parare gli impari impauriti imperati. Imperando, Imperato l’Imperatore di Imperia impedisce impervi destini impavidi. Tutto quello che posso dire riguardo a Domenico Imperato è questo: parole che mandano in trance, più o meno come la sua musica.
Muoviti e balla di Marco Furio Forieri
Marco Furio Forieri, nel video del suo nuovo brano “Muoviti e Balla” provate a indovinare cosa fa? Esatto, si muove e balla. Coincidenze? Non penso proprio. Solitamente quando qualcuno vi chiede di muoverti e ballare lo fa nella maniera più statica possibile, magari in maniera anche incazzata. E invece no, lui che fa? Ve lo chiede muovendosi e ballando. Un atto sovversivo, qualcosa di assolutamente rivoluzionario. Grazie Marco
Wind, Rain di Anna Bassy
Anna Bassy non suona il basso, ne è bassa. Si chiama così perché è il suo vero nome. Nel suo brano “Wind, Rain”, sebbene molti pensino che sia pubblicità occulta alla compagnia telefonica Wind Tre, a malincuore vi devo smentire. Siete dei malpensanti oggi, eh, carə lettorə. Con influenze principalmente soul, molti dicono che Anna Bassy sia la Beyoncè italiana, però quello che tutti non sanno è che è Beyoncè la Anna Bassy americana. Infatti, presa come punto di riferimento dalla scena musicale internazionale, si pensa che dietro a Liberato si celi proprio Anna Bassy.
Ad un metro di distanza di Matteo Maione
Matteo Maione con “Ad un metro di distanza” ci ricorda ancora una volta quello che ci siamo dovuti sorbire nell’ultimo anno e mezzo. Io capisco che siamo rimasti tutti provati dalla pandemia ma farci pure le canzoni mi pare un attimino eccessivo. Esagero? Sì, è vero. Non è mai abbastanza parlare di un fatto storico che ha coinvolto tutti. Io a questo punto proporrei un musical sulla cosa. Sai che figata. Tipo una roba alla Les Miserables dove la gente sta ad un metro di distanza e rivendica lo spazio e il tempo perso durante la pandemia. Con le musiche di Matteo Maione magari. Può essere un’idea? Io lo vedrei onestamente, però deve essere una storia tipo mega struggente e che effettivamente se seguisse di pari passo il testo di “Ad un metro di distanza” lo potrebbe diventare. Inizio già a raccogliere fondi e firme perché potrebbe davvero spaccare, ve lo dico.
Mama di Sacramento
La dottrina cattolica insegna che esistono sette sacramenti, ovvero battesimo, cresima, eucarestia, penitenza, matrimonio, ordine e unzione degli infermi. Non tutti sanno che esiste un ottavo sacramento, ovvero la predica. La predica essenzialmente consiste nel rimproverare qualcuno nel non aver fatto qualcosa di importante, in questo caso la predica che mi preme farvi è quella di ascoltare i Sacramento. Non avete mai ascoltato i Sacramento? Allora siete dei pazzi scellerati scemi in culo. I Sacramento non sono una band, sono uno stile di vita, un dovere morale e come tale dovete accoglierlo dentro di voi. Il prima possibile, grazie.
Corrente di Larocca
Larocca di Civitella di Val Di Chiana è un castello che caratterizza tutto il borgo toscano e la sua visita è molto suggestiva con imponenti e pittoreschi ruderi. Fortilizio già esistente nel 1048, occupava probabilmente l’area di un castellare romano. La rocca venne ristrutturata dopo la distruzione del 1252. Sulla sinistra dell’ingresso si erge il torrione meglio conservato, a forma quadrangolare, con la porta d’accesso interna alla cinta muraria. Sulla destra si trovano i resti di un altro torrione di dimensioni maggiori ma molto danneggiato ed in gran parte crollato.
Ah dovevo recensire l’artista Larocca? Scusate non avevo capito.
I’m Fading dei Bounce Back
Gruppo giovanissimo di Milano, i Bounce Back, tradotti in italiano “riprendersi” e in romanaccio “ripijasse”, è una di quelle band che se si ascoltano ti scombussolano a tal punto da farti “ripijà”, appunto. Con un video nei boschi in cui si struggono e scappano non si sa da cosa, i Bounce Back hanno pubblicato il loro nuovo pezzo “I’m Fading” in cui sembrano appena usciti dall’ultimo film di Twilight. Che poi fa piuttosto ridere che si chiamino letteralmente “Ripijasse” ma poi fanno una canzone con un titolo che tradotto in romanaccio significa “Me sto a squajà”, che è il contrario di “ripijasse”. Perché ho tradotto i nomi in romanaccio? Non lo so, però fa un sacco ridere: molto meglio delle traduzioni in italiano, direi, più diretto.
Party di Liam feat. Care
Il reggaeton è davvero il male del mondo? Ci risponde il nostro esperto in malesseri contemporanei, Felice Natale. Felice Natale: “Beh sì. Linea allo studio”
Grazie Felice Natale. Ma oggi vogliamo parlare di Liam & Care. No, non è una nuovissima marca di balsamo ma è il nome del progetto artistico di due giovani artisti che appunto fanno reggaeton. Probabilmente mi picchieranno dopo aver posto questa domanda, però la vorrei comunque fare: perché lo fate? Mi sento tipo quel giornalista africano che in diretta nazionale chiese ad una donna omosessuale perché era omosessuale. Che poi non lo fece come provocazione ma lo chiese con genuino interesse e, così come lui, sto facendo la stessa cosa.
Primavera di Giacomo Luridiana
La primavera diciamo pure che è la stagione più desiderata e più ricercata, di conseguenza anche la stagione più cantata e più rappresentata nell’arte. Pure Giacomo Luridiana lo fa. Ma perché? Cosa ha di speciale ‘sta maledetta primavera? Ecco, manco a farlo a posta ho citato un’altra canzone. Cosa vi ha fatto di male l’inverno? Sì, parlo proprio a voi, artisti. È quella la stagione più bella: che ti fa vedere sempre meno persone, che ti fa stare a casa il più a lungo possibile ad oziare, il caldino delle coperte mentre fuori fa freddo. Ma volete mettere? Altro che la primavera: con il polline che ti fa dannare l’anima, il caldo e il freddo a caso e non si capisce mai cosa indossare, la gente che ti tartassa per stare fuori visto che le giornate sono più belle. Che disgusto, che orrore. Perché non esistono più canzoni sull’inverno?

