mercoledì 15 Novembre – TORINO
Spazio 211 – Via Cigna, 211
giovedì 14 Novembre – MEZZAGO (MI)
Bloom – Via Curiel, 39
venerdì 15 Novembre – ROMA
Circolo degli Artisti – Via Casilina Vecchia, 43
sabato 16 Novembre – BOLOGNA
Covo Club – Viale Zagabria, 1
I Suuns sono nati nell’estate del 2006 quando il cantante/chitarrista Ben Shemie e il chitarrista/bassista Joe Yarmush scrissero le prime canzoni. Al duo si aggiunse ben presto il batterista Liam O’Neill ed il bassista/tastierista Max Henry, a completare la line up. “Non pensavo fossimo un vera band nel primo anno” ammette Ben. Fino a quando un amico li aiutò, procurando loro uno spot al Pop Montreal 2007, dove la band si esibì nel loro primo real gig.
Nel 2010 i Suuns sono entrati ai Breakglass Studios con Jace Lasek di Lakes co-producing and engineering, ed hanno registrato il loro primo vero album. Il gruppo voleva creare qualcosa che non fosse etichettato come semplice indie rock. “Jace ha avuto sicuramente un ruolo fondamentale nell’aver portato alla luce il grande sound della band, essendo aperto e disponibile a qualsiasi idea avessimo” spiega Ben.
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Il risultato Zeroes QC è un caldo ma oscuro, propulsivo mix di pop, post-punk e rock sperimentale – quello che consente al gruppo di mutare forma musicalmente senza perdere il senso di tensione e disagio che attraversa il disco. Nella traccia Gaze, un giro di chitarre e basso avvolge la metronomica e vigorosa batteria di Liam, con la fredda e distaccata voce di Ben, agendo come un contrappeso nervoso esprimendo al contempo linee falsamente rassicuranti come in Don’t you be yourself, you are someone else. Spesso il suo cantare/parlare microfonato è tanto metronomico quanto melodico; in Arena i ritmici What-choo, what-choo di Ben ricordano il suicidio di Alan Vega, per come conduce alla morte il groove disco della band, verso un bagno di sangue di chitarre affilate come rasoi, mentre la suo gelida e silenziosa pronuncia in Sweet Nothing è quasi come il suono di un motore, come la canzone stessa. Più impressionante, è però, come i Suuns si sforzino di scolpire memorabili canzoni pop da blocchi sperimentali, usando frequentemente il rumore e lo spazio come spunti reali. Tutto ciò equivale ad un grande primo album – senza tempo ma al tempo stesso eccitante e moderno.
Durante l’inverno e la primavera dell’anno appena trascorso i Suuns hanno registrato nella loro città natale il loro nuovo album: Images Du Futur. L’album è nato durante le proteste studentesche del Quebec. Ciò che Ben Shemie chiama “un clima di entusiasmo, di speranza e frustrazione,” i Suuns hanno cercato di renderlo e diffonderlo con il loro album di debutto.
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