Articolo di Dennis Bettega – Foto di Matteo Scalet
Una gemma nel panorama europeo dei festival, ecco cos’è lo Sziget. La ventiduesima edizione del festival, che si è tenuto a Budapest sull’isola di Obuda dall’11 al 18 Agosto, è stata da record. Record di pubblico, con gli abbonamenti settimanali esauriti già a fine luglio e con il giorno 14 agosto che ha visto la presenza sull’isola di oltre 85,000 ospiti. Si sono registrate complessivamente 415,000 presenze, con artisti da 45 nazioni e spettatori provenienti da oltre 80 paesi, fra questi olandesi francesi e italiani in massa. Un evento veramente internazionale.
Nove palchi e altri ambienti minori per un’offerta artistica di grande livello, il management quest’anno è riuscito a proporre un line up di straordinaria qualità rispetto alle passate edizioni. Questo grazie allo slittamento in avanti di una settimana del festival, che ha evitato sovrapposizioni con i grandi eventi americani e giapponesi di inizio agosto.
Il risultato è che già dal lunedì, giorno 1 del festival, l’isola era affollatissima. Un evento che non è solo musica, moltissime le attività collaterali come cinema, teatro, una ruota panoramica, un’area dedicata agli sport e altro ancora. Ottima poi l’organizzazione del festival, la presenza di wc e docce su tutta l’isola hanno permesso di avere un ambiente pulito durante tutta la settimana, cosa non proprio scontata. Si può campeggiare sull’isola in apposite aree, ma esistono anche delle zone campeggio, da prenotare con largo anticipo, che offrono servizi migliori e più accessibili. Fra queste segnaliamo Puglia Village, sede dell’Europe Stage gestito da Sziget Italia, L’Alternativa e Puglia Sounds, senza dubbio una delle migliori aree a su tutta l’isola: l’Italia è stata senza dubbio protagonista in positivo a Sziget.
Per una settimana quest’isola sul Danubio vive un’atmosfera da Paradise City che oggi può esistere solo qui, Sziget the Island of Freedom.
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Giorno 1 – lunedì 11 agosto
E’ il giorno di apertura non ufficiale del festival, sul main stage hanno l’onore di cominciare Ivan & the Parazol, band ungherese la quale scalda il pubblico con “Together”, colonna sonora ufficiale del festival. Seguono i russi Leningrad con il loro energico ska punk. E’ il turno dei the 1975, band di Manchester la quale apre con The City per proporre pezzi di grande successo come Talk!, Settle Out, Pressure, Me, Robbers per concludere il loro concerto con Sex.
Gli headliner del primo giorno sono i Blink 182, che davanti ai numerosissimi fan che riescono sempre ad avere, mettono in evidenza un Travis Baker che da spettacolo alla batteria e un finale ad effetto con scenografie spettacolari. Ecco la scaletta proposta dai Blink-182: Feeling This, What’s My Age Again?, The Rock Show, Up All Night, Down, I Miss You, Dumpweed, Wishing Well, Always, Stay Together for the Kids, Asthenia, First Date, Easy Target, All of This, Hybrid Moments (Misfits), Man Overboard, Ghost on the Dancefloor, All the Small Things, Carousel, Violence, Dammit, Family Reunion.
Giorno 2 – martedì 12 agosto
E’ il giorno di apertura ufficiale. Sul secondo palco principale, l’A38, apre la giornata l’australiana Brody Dalle, l’ex front woman di The Distillers e Spinnerette, la quale presenta il suo nuovo album da solista, Diploid Love. Dopo di lei si susseguono altre band fino ad arrivare ai Jimmy Eat World passando da The Bloody Beetroots, progetto musicale che ruota intorno all’italiano Simone Cogo. Poco conosciuto in Italia, all’estero ha grande seguito, tanto che l’A38 registra il tutto esaurito con centinaia di persone lasciate fuori dalla venue.
Il main stage del day 2 viene aperto dalla band americana Anti Flag che confermano, oltre ad un ottimo punk rock anche una speciale attitudine nel saper coinvolgere il pubblico. Cominciano con Hymn for the Dead e chiudono con Power to the Peaceful, in mezzo alla scaletta anche la cover dei Clash Should I Say or Should I go e pezzi come Fuck Police Brutality, The Press Corpse, 1915, Turncoat, Broken bones, The Smartest Bomb.
E’ poi il turno degli spagnoli Ska-p, all’ultimo tour prima di una pausa che si preannuncia lunga. Propongono il meglio del loro repertorio, facendo ballare il pubblico del main stage, già gremito a metà pomeriggio. Full Gas, Cannabis, Intifada, El gato Lopez El Vals de Obrero solo alcuni dei brani che suonano.
Alle 19.30 è il turno di una delle band più attese dell’edizione di quest’anno, i Queens of the Stone Age. La band californiana, molto in forma, offrono alle migliaia di persone un super concerto con i migliori pezzi della loro discografia. Ecco la scaletta: You Think I Ain’t Worth a Dollar, but I feel like a Millionaire, No one knows, Firt it Giveth, My god is the sun, Burn the Witch, Smooth Sailing, I sat by the Ocean, Make it with Chu, If I had a Tail, Little Sister, Go with the flow, A Song for the Dead.
Alle 21,30 l’opening party ufficiale del festival con la musica elettronica del dj canadese Deadmau5, con un Main Stage gremito.