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Reportage Live

SICK TAMBURO: diario di una fan sfegatata

Il racconto delle date di Milano al District 272 e di Torino all’Hiroshima Mon Amour

Foto di Luca Moschini | Articolo di Cecilia Passetto

Sono diversi anni che seguo i Sick Tamburo, sono stata a vederli l’altra settimana a Milano, ieri a Torino, oggi sono a Bergamo e perché no? magari domani vado anche a Treviso per l’ultima data del tour promozionale.

AVVISO: Questo sarà un articolo assolutamente di parte

I Sick Tamburo l’avevano preannunciato mesi fa, si sarebbero concentrati sull’uscita del nuovo disco dopo la fine del “Back to the Roots tour” concluso con la festa “Parlami per Sempre” al Capitol di Pordenone che ha visto la partecipazione di diversi artisti della scena musicale italiana, festa della band ma soprattutto una festa in ricordo di Elisabetta.

“Non Credere a Nessuno”, il sesto disco di inediti della band è uscito il 21 aprile per La Tempesta Dischi; il primo singolo “Per Sempre con Me”, uscito l’8 marzo Giornata Internazionale della Donna, vanta la collaborazione di Roberta Sammarelli. Dopo pochi giorni viene pubblicato anche il video, firmato da Stefano Poletti storico regista dei video dei Sick e presente alla loro data milanese al District 272. Sua anche la firma del video, uscito ad aprile, del secondo singolo “Il Colore Si Perde”

L’album contiene 10 brani, la grafica, le foto e le illustrazioni di copertina sono state affidato al fumettista e illustratore Alessandro Baronciani una mano che già conosciamo perché, fra i molteplici lavori, ha curato anche diverse locandine dei festival per la Tempesta e la grafica del primo album dei Sick Tamburo del 2009.

– 3 maggio, Milano, DISTRICT 272 in via Padova, una delle zone più multietniche e bistrattata della città, il dance club sorge all’interno dell’ex Cinema Aramis con una storia di quasi 100 anni e di cui mantiene la struttura originaria.

– 11 maggio, Torino, HIROSHIMA MON AMOUR nata nel 1986 nel quartiere di San Salvario ma dal 1997 si è trasferita a Torino sud, nell’ex scuola elementare Achille Mauro Dogliotti, edificio costruito negli anni ‘60. Uno dei luoghi più celebrativi per la musica dal vivo in questa città.

Sick Tamburo in concerto all’Hiroshima Mon Amour di Torino foto di Luca Moschini per www.rockon.it

HIROSHIMA: Sono anni che volevo andare all’Hiroshima mon Amour e quale occasione migliore il concerto di una delle band che preferisco?

Così mi passa a prendere la mia compagna di scorribande e partiamo alla volta di Torino. La prima cosa che noto appena entrata nella vecchia scuola elementare è un quadro di Toffolo raffigurante i “Tre allegri ragazzi morti”, già mi sento a casa.

Birretta e ci posizioniamo rigorosamente sotto palco. Mentre aspettiamo attacchiamo bottone con una coppia che sfoggia due t-shirt decorate home made sul fronte la scritta “I ♥ GM” e sul retro di una “Vive per farsi e… Si fa per vivere” e sull’altra “…Prima piano e poi fortissimo con prepotenza” rispettivamente strofe di “Betty Tossica” dei Prozac + e di “Prepotenza” dei Sicky Tamburo. Subito percepisco l’affetto dei fan torinesi.

In sottofondo “The Persuaders Theme” di John Barry… i Sick Tamburo fanno il loro ingresso sul palco: pantaloni e gilet neri, camicia rossa, all star nere, cravatta nera e i volti coperti da gli intramontabili passamontagna.

DISTRICT: Prendono posizione, Gian Maria Accusani fa un gesto di saluto e di incoraggiamento ai suoi musicisti, il pezzo trasmesso si affievolisce, fra gli applausi iniziano i primi accordi: il concerto si apre con “Quando bevo”….

HIROSHIMA: Carlo si posiziona alla batteria e i tre moschettieri, Gian Maria, Tommaso e Mattia, davanti a lui danno le spalle al pubblico. Sopra l’ultimo accordo di John Barry si girano verso di noi e attaccano subito senza dire una parola con “Quando bevo”….

“Quando bevo” brano che, come annunciato sui social, ha dato la possibilità a tre fortunati di vincere una maglietta avendo indovinato la canzone con cui inizierà il “Non Credere a Nessuno Tour”.

Sick Tamburo in concerto all’Hiroshima Mon Amour di Torino foto di Luca Moschini per www.rockon.it

Le canzoni si susseguono una dopo l’altra senza interruzioni, solo brevissimi momenti che Gian Maria utilizza per ringraziare calorosamente il pubblico “Siete bellissimi” “Siete troppo fighi” grida più volte.

D’altronde la scaletta è molto ricca e unisce pezzi storici come “Il Mio Fiore per Te”,“Meno Male Che Ci Sei Tu” e “ La Mia Mano Sola” ad alcuni estratti dal nuovo disco, i primi che vengono proposti “Suono Libero” e “Il colore si perde” seguiti da “Fino a Farcela” e da “Per Sempre con Me”.

DISTRICT: Fin dai primi brani si percepisce la voglia e la necessità del pubblico di scatenarsi nel pogo che però appare quasi timido, soprattutto conoscendo quello che avviene di solito nel sotto palco dei concerti dei Sick, di lì a poco si capisce che non è timidezza ma l’intervento severo della sicurezza del locale preoccupata che qualcuno possa farsi male. Un ragazzo si fa voce di questo istinto rock e spiega loro l’antica arte del pogo “se qualcuno cade tutti gli altri lo aiuteranno a rialzarsi” che poi non è nient’altro che quello che GianMa riprende in molte sue canzoni, parlando della vita, la forza di farcela insieme.

“E CI SPINGEREMO SU FINO A FARCELA”

Evidentemente è abbastanza convincente perché il pogo riprende finalmente con più energia e diverse ragazze ricominciano a volteggiare indisturbate sopra la folla.

L’ex cinema è gremito di gente, nello spazio sotto il palco, sulla terrazza panoramica e anche su tutta la lunghezza della scala. E’ un pubblico che si diverte, balla, poga e canta, canta tantissimo fino a sostituire la voce di Gian Maria che rimane intenerito a constatare quante persone hanno fatto proprie le sue parole.

E’ un pubblico eterogeneo, soprattutto per l’età, tantissimi ragazzi giovanissimi, appena bambinetti quando i Sick Tamburo si sono formati, che conoscono a memoria ogni pezzo.

HIROSHIMA: Il pubblico balla divertito, qualcuno fa il gesto di suonare, tanti cantano e si dimenano e in più canzoni si forma un piccolo pogo di quelli che non danno fastidio a chi non ha voglia di partecipare. 

Durante l’esecuzione di “Quel Ragazzo Speciale” mi colpisce il ballo liberatorio di un ragazzo poco lontano da me, è come se utilizzasse il testo e la musica della canzone per allontanarsi da preoccupazioni o da qualcosa di negativo che fino a poco prima lo tormentava e che ora ha trovato il modo di liberarsene. È una sensazione molto bella e mi fa pensare a quante volte ci immedesimiamo nel testo di una canzone, come se chi l’ha scritta ha trovato il modo di leggerci dentro senza neanche averci mai conosciuto. 

Forse sono solo i segreti della musica…

GianMaria dedica un pezzo “Sei il mio Demone” all’Hiroshima “che ogni volta ci fa sentire come a casa”.

I brani del nuovo album vengono ascoltati dal pubblico con attenzione, qualcuno canticchia ma come è normale che sia, c’è meno trasporto rispetto ai pezzi che si conoscono già da diversi anni, si percepisce però che è solo questione di pochissimo, giusto il tempo di prendere confidenza con le nuove canzoni che comunque hanno sonorità che abbiamo già imparato a indossare con i brani degli album precedenti.

SUONO LIBERO DEL GRANDE TAMBURO CHI DA IL RITMO A VOLTE SCHERZA UN PO’

DISTRICT: Durante il corso della serata fra gli applausi più volte c’è la richiesta di poter ascoltare “Betty Tossica”,

uno dei brani più amati dei Prozac+ così verso la fine del concerto c’è un momento in cui i musicisti si guardano e confabulano fra loro, Gian Maria si avvicina al microfono e…“Questo pezzo non era previsto ma siccome siete un pubblico fenomenale…ci avete emozionato veramente”

I Sick Tamburo regalano questo fuori programma, a fine del brano c’è anche un momento per sporgersi e stringere le mani dei musicisti per poterli ringraziare non solo con gli applausi e le grida. “Betty Tossica è la preferita di tutti noi, infatti la folla è esplosa ed è stato il delirio. La cantavano tutt3” qualcuno ha raccontato così questo momento del concerto che sicuramente rimarrà nel cuore di molti.

Il risultato è stato così sorprendente che i Sick Tamburo decidono di riproporlo anche all’Hiroscima e anche qui come a Milano il pubblico esplode!

E’ giunta l’ora dell’ultimo pezzo e questa volta sul serio, come durante l’ultimo tour il concerto si chiude con “A.I.U.T.O” ma prima ancora un ringraziamento a questo pubblico “meraviglioso” e un saluto ai compagni di viaggio: Tommaso Mantelli al basso, Carlo Charlie Bonazza alla batteria, Mattia Toso alla chitarra, Edoardo Dotta il fonico. 

“Ma soprattutto volevo ringraziare voi che siete l’unico motivo per cui siamo ancora su questo palco”.

Sick Tamburo in concerto all’Hiroshima Mon Amour di Torino foto di Luca Moschini per www.rockon.it

HIROSHIMA: I Sick Tamburo finito di suonare si salutano battendo il pugno, gesto che avevano fatto prima del concerto di Milano.

Durante l’ultimo applauso si è tutti stremati ma felicissimi, non è possibile concludere un concerto dei Sick Tamburo senza sudare.

DISTRICT: Fra la folla di corpi sudati e sorrisi c’è un ragazzo a petto nudo, con qualche tatuaggio e forse è il più sudato di tutti che alza le braccia verso il palco con le mani a formare un cuore, penso che forse anche questo è rock’n roll.

Il concerto dei Sick Tamburo è sempre una festa, da sotto i passamontagna si posso vedere e percepire i loro sorrisi, Carlo prima e durante ogni pezzo, dalla sua batteria incita il pubblico a dare sempre di più, a fare sempre più casino; Mattia mentre suona balla, non riesce a stare fermo; Tommy sembra il più riservato ma in realtà è lui che si avvicina sempre ai compagni per creare complicità; Gian Maria ringrazia e riesce ad abbracciare senza usare il corpo, solo con il calore e l’affetto della sua voce mentre si apre un’altra birra e fa brindisi con chi si sta scatenando sotto il suo palco.

A fine di ogni concerto, tolti i passamontagna li si trova giù dal palco, al merchandising pronti ad autografare cd, vinili o la scaletta appena rubata, al bar per bere insieme una birretta o anche solo fumare una sigaretta e chiacchierare come se si fosse amici da sempre, per scattare una fotografia e questa volta per stringersi forte.

NON SI USANO LE MUTANDE QUANDO SI VA ALLE FESTE, CI SI DEVE SENTIRE LIBERI QUANDO SI VA ALLE FESTE

HIROSHIMA: A fine concerto è lunghissima la file di persone che aspettano di salutare Gian Maria e raccontargli qualche aneddoto che indirettamente lo riguarda.

Una ragazza gli racconta emozionata che fino ai 3 anni non dormiva mai, l’unico modo che il suo papà aveva trovato per farla addormentare era farle ascoltare “Acido Acida” il brano più famoso dei Prozac +. 

Qualcuno ringrazia commosso: “è stata un’esperienza”.

Un ragazzo racconta divertito di come, quando aveva 12 anni, in gita scolastica a Bologna fosse sgattaiolato via dalle giostre e avendo seguito della musica sentita in lontananza si fosse poi trovato sotto palco dei Prozac +.

“GianMaria sopra quel palco sei alto tre metri e ottanta” 

Se Milano è stato il delirio Torino sicuramente è stata la tenerezza e sono esattamente le sensazioni che provo ad ogni loro live.

Clicca qui per vedere le foto dei Sick Tamburo in concerto a Torino (o sfoglia la gallery qui sotto)

Sick Tamburo

SICK TAMBURO – la scaletta del concerto di Torino

Quando Bevo
Agnese Non Ci Sta dentro 
Non Credere a Nessuno
Il Colore si Perde 
Forse è l’amore 
Quel Ragazzo Speciale
E So che Sai un Giorno
Il Fiore per Te 
Sei il Mio Demone 
Qualche Volta Anch’io Sorrido 
Meno Male Che Ci Sei Tu 
Fino a Farcela 
Facciamoci la Festa
Il Più Ricco del Cimitero
Oltre la Collina
La Fine della Chemio 
Per Sempre con Me 
La Mia Mano Sola 
Un Giorno Nuovo 
Ho Bisogno di Parlarti 
BETTY TOSSICA 
A.I.U.T.O 

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