Articolo di Cecilia Passetto | Foto di Roberto Finizio
1997, le radio diffondono la voce di una giovane australiana e sui canali musicali appare il video di questa ragazza dal viso pulito, gli occhi chiari che propone una cover degli Ednaswap.
È l’anno in cui Torn diventa una delle canzoni simbolo degli anni ‘90, è impossibile non conoscerla e non averla sentita almeno una volta o, per essere più precisi, un milione di volte. È nella testa di tutti.
2023, nella cornice della maestosa Villa Arconati, all’interno dell’omonimo Festival giunto alla trentacinquesima edizione torna, per l’unica data italiana, Natalie Imbruglia e come per magia siamo ancora nel 1997.
Percorre il viale che conduce all’ingresso ed è come attraversare lo specchio di Parnassus – film del 2009 di Terry Gilliam e ultima apparizione cinematografica di Heath Ledger – proiettati in un’altra dimensione.
Siamo alle porte di Milano, ma qui l’atmosfera è completamente diversa: i palazzi, l’asfalto, il traffico sono sostituiti dalla villa settecentesca, i viali del suo giardino, le statue e le fontane.
Prendiamo posto all’ombra vicino ai filari di carpini dove è stato posizionato il palco del festival.
Pochi minuti prima delle 21,30 i primi accordi di What It Feels Like preannunciano l’uscita di Natalie che compare volteggiando sul palco.
Un ritmato battito di mani introduce Beauty on the Fire, brano che viene canticchiato anche fra tanti del pubblico a bassa voce come per non voler disturbare l’ascolto di chi è seduto vicino.
Inevitabile invece alzare il tono della voce su Shiver, a distanza di quasi vent’anni emoziona come al primo ascolto.
Fra una canzone e l’altra Natalie chiacchiera con noi, racconta delle sue origini siciliane, scusandosi di parlare poco la nostra lingua anche se più volte ringrazia in italiano e chiede la pronuncia corretta di “Romantico” per presentare Just Like Old Times.
Canzone dopo canzone crea sempre interazione con il pubblico, ha lo sguardo grato e più volte scambia saluti con un cenno della mano.
Durante l’interpretazione delle canzoni, balla e saltella divertita con la spensieratezza di una ragazzina.
Ha la stessa energia dell’inizio della sua carriera, ma oggi padroneggia il palco con una sicurezza diversa.
Nei brani più lenti come Smoke e l’emozionante Leave Me Alone si muove meno sul palco ma riempie comunque lo spazio con l’intensità della sua voce che negli anni è rimasta invariata.
In chiusura della scaletta Habit, brano uscito pochi mesi fa ed eseguito per ora solo dal vivo, che precede la tanto attesa Torn.
Durante l’esecuzione della hit, timidamente, ci si avvicina al palco fino a che qualcuno non resiste e si alza a ballare.
Natalie ringrazia, saluta ed esce, parte del pubblico si allontana e si appresta ad uscire, fino a che sul palco torna Natalie per regalarci ancora gli ultimi due brani: Build It Better e Big Mistake.
Tornando verso casa oltrepassiamo lo specchio e ritorniamo a vivere in questi tempi ma grazie a Natalie Imbruglia siamo tornati alla nostalgia degli anni 90 almeno per una sera.
Clicca qui per vedere le foto di Natalie Imbruglia in concerto a Bollate (o sfoglia la gallery qui sotto)
NATALIE IMBRUGLIA: la scaletta del concerto al Festival di Villa Arconati
What It Feels Like
Wishing I Was There
Nothing Missing
Shiver
Wrong Impression
On My Way
Leave Me Alone
Pigeons and Crumbs
Beauty on the Fire
Smoke
Satellite
Maybe It’s Great
Just Like Old Times
One More Addiction
City
Impressed
Habit
Torn
Encore:
Build It Better
Big Mistake