Articolo di Stefania Clerici – Foto di Davide Merli
John Fogerty, la leggenda del country rock statunitense, è finalmente tornato in Italia e ieri sera ci ha regalato, sul palco dell’Ippodromo di San Siro, uno dei concerti più emozionanti dell’estate milanese.
Non è routine che padri dai capelli più bianchi che brizzolati e figli, dalle chiome più o meno folte, riescano a condividere una passione per un genere musicale così particolare. Eccetto i “grandi nomi” internazionali come Beatles, Rolling Stones e Springsteen, quale altro artista potrebbe suonare sia nel vostro iPhone che sul giradischi del vostro “vecchio”? Sicuro quella della band Creedence Clearwater Revival, di cui Fogerty è stato leader indiscusso fra il 1967 ed il 1972 e che in USA ha venduto qualcosa come 25 milioni di album in meno di 5 anni e oltre le 100 milioni nell’arco della carriera!
Fogerty, 69 anni portati splendidamente e lo spirito di quello stesso ragazzino dai sogni hippy e country che cantava a Woodstock, ha continuato la carriera da solista, vicendo nel ’97 un grammi con l’album Blue Moon Swamp e pubblicando nel 2013 un nuovo lavoro “Wrote a song for everyone”, che rivisita i successi dei CCR, renterpretati insieme ad artisti come i Foo Fighters, Kid Rock e Tom Morello. Il concerto di ieri sera è stato innanzi tutto una grande festa di musica rock&folk, dove per poco più di 2 ore all’Ippodromo del galoppo davvero mancavano cavalli in corsa, prateria e covoni di fieno, immaginario blues che Fogerty non si scordato di portarci, almeno attraverso le sue canzoni e le evocative immagini proiettate sugli schermi a lato del palco.
Emozionante, leggendario, senza tempo, uno spettacolo made in New Orleans o giù di lì, durante il quale il performer ha riproposto entusiasta i brani composti con la sua storica band, senza dimenticare anche citazioni e cover di country music resa poi tanto famosa dal profondo sud degli Stati Uniti in tutto il mondo. Il tramonto su Milano ieri sera è purtroppo mancato e alle 21 da poco passate prende il via lo show sulle note di con “Hey tonight”, “Green river” e “Born on the bayou”…Ma ironia della sorte, le prime gocce di pioggia hanno cominciato a scendere proprio sulle note di “Have you ever seen the rain”, annunciata da Fogerty come la poesia che include anche l’arcobaleno.
Il diluvio sul pratone si comincia ad abbattere però poco dopo l’assolo di batteria di Keep on chooglin’, ma lo show non non si ferma affatto, anzi “il più grande batterista rock and roll del mondo”, Kenny Aronoff, così presentato da Fogerty, dà il meglio si sè, insieme a James Lomenzo al basso (White Lion e Megadeth), Devon Pangle alla chitarra e il tastierista Bob Malone, per una volata finale sui più famosi successi dei CCR, in un finale tutto rock con Rockin’ All Over the World, Bad Moon Rising e Proud Mary.
Più di 2 ore di concerto, un’atmosfera di incastri generazionali magici tra il pubblico, che si sono anche visti sul palco, quando il figlio Shane è salito on stage con papà John per un assolo su Lodi. Per chi se li fosse persi, ricordiamo che si replica stasera a Trieste!
Sfoglia la fotogallery
Scaletta JOHN FOGERTY – Milano – 7 Luglio
Hey Tonight
Green River
Who’ll Stop the Rain
Born on the Bayou
Lodi
Ramble Tamble
Penthouse Pauper
Midnight Special
I Heard It Through the Grapevine
Lookin’ Out My Back Door
Hot Rod Heart
Susie Q
Mystic Highway
Long as I Can See the Light
Cotton Fields
Have You Ever Seen the Rain? (su richiesta)
New Orleans
Keep On Chooglin’
Rock and Roll Girls
Down on the Corner
Up Around the Bend
The Old Man Down the Road
Fortunate Son
Rockin’ All Over the World
Bad Moon Rising
Proud Mary

