Esce oggi mercoledì 5 aprile 2023,per La Tempesta (e in distribuzione Believe Digital), il nuovo singolo di Andrea Poggio dal titolo “Parole a mezz’aria“. Un irresistibile uptempo, che sembra guardare ai momenti più tirati ed indie rock dei Big Thief attraverso la lente dei Devo; un brano triste su cui però si può anche ballare, in bilico tra atmosfere primaverili e un profluvio di pioggia: un nuovo capitolo che ci avvicina all’uscita del secondo album del cantautore, in uscita il venerdì 5 maggio 2023… “Il futuro“.
Andrea Poggio riesce in un’impresa non facile, coniugando con estrema naturalezza la tradizione cantautorale italiana con un approccio decisamente contemporaneo, moderno e – sì! – futuribile all’arrangiamento ad alla produzione. Il brano vede la partecipazione, tra gli altri, di Luca Galizia (Generic Animal) alla chitarra, Caterina Sforza (Nicaragua) ai cori, Enrico Gabrielli (Calibro 35) al piano e Lorenzo Pisoni (Tropea) al basso. Registrata tra Milano e Bristol da Ali Chant (PJ Harvey, Perfume Genius e Yard Act) e Federico Altamura, “Parole a mezz’aria” è un’irrequieta successione romantica di fotogrammi e diapositive di due amanti divisi dalla vita e dal tempo, ma sempre uniti e fedeli.
E noi per conoscerlo meglio, gli abbiamo chiesto quali fossero i suoi cinque brani preferiti.
The Bangles – Manic Monday
Prince in quegli anni era a un livello di creatività talmente siderale da potersi permettere di disinteressarsi di un pezzo così. Quanto mi piacerebbe aver scritto questa canzone! Quanta verità nel testo! Quel “blame it on the train, but the boss is already there”. E quello special super camp “c’mon honey, let’s go make some noise – I can’t resit”.
Joanna Newsom – Good Intentions Paving Company
Come si fa a scrivere un pezzo così? A dire il vero me lo chiedo spesso con i brani di Joanna Newsom. Quando la vedi suonare dal vivo ti viene voglia di cambiare mestiere. Non ricordo se è questo disco o quello prima ad esser prodotto da Van Dyke Parks. Ad ogni modo, i suoi dischi sono un’inesauribile fonte di ispirazione.
Paolo Conte – Chi siamo noi?
Ho scelto questo brano, ma potrebbe essere un qualunque altro brano della discografia di Paolo Conte. “Chi siamo noi e dove andiamo noi a mezzanotte, in pieno inverno, ad Alessandria?” me lo sono chiesto tante volte prima di venire a vivere a Milano. E quel “collo del paltò” e Vasco da Gama che andava in pieno mare e il “sonno spalancato sul silenzio”. Quanta bellezza!
Eiichi Ohtaki – Velvet Motel
Infine, cerco di sdrammatizzare la solennità di questa selezione, mettendo un brano che ho scoperto qualche mese fa e che quindi non posso certo dire essere uno dei miei brani preferiti di sempre. Non sapevo nemmeno che Eiichi Ohtaki facesse parte degli Happy End, per dire. O che avesse prodotto autentiche gemme del city pop come Sugar Babe e Taeko Onuki. Mi sembra una canzone perfetta, come dovrebbe essere il pop in un mondo ideale.
Chypho – Pretty Poppy
Mi accorgo che manca ancora un brano! Metto questo pezzo che sto ascoltando moltissimo in questi giorni. È di un artista di cui non so nulla e di cui faccio fatica anche a reperire informazioni su internet. Mi è stato mandato da un amico, non riesco a smettere di ascoltarlo.
