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Giorgio Ciccarelli ci parla dei suoi 5 brani preferiti

Esce oggi 22 aprile 2021 Conto i tuoi passi, il nuovo singolo di Giorgio Ciccarelli.

Un nuovo inizio, un racconto elettronico e tormentato fuori per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believe Digital che ci avvicina alla pubblicazione del nuovo e terzo album del chitarrista, cantante e compositore che rinnova qui la collaborazione con lo scrittore e autore di testi Tito Faraci e con il produttore Stefano Keen Maggiore (Immanuel Casto, Romina Falconi, The Andre).

Un nuovo Giorgio Ciccarelli, un nuovo mondo, presto svelato.

Per l’occasione gli abbiamo chiesto di parlarci di 5 dei brani preferiti.

Mark Lanegan – I Wouldn’t to say

Mark Lanegan mi accompagna da quando ho memoria. E da quando ho memoria non ha mai sbagliato un colpo. Non ricordo quando venne per la prima volta dalle mie parti con gli Screaming Trees, sicuramente al Bloom di Mezzago e sicuramente io c’ero. La sua svolta verso l’elettronica ha coinciso con la mia, ma forse sarebbe meglio dire, ha incoraggiato la mia. Aver suonato con lui e per lui è la cosa di cui vado più fiero della mia vita artistica.

Nick Cave and The Bad Seeds – Spinning Song

Non riesco ad immaginare come si affronti la morte di un figlio 15enne, so che ogni volta che ascolto una canzone di Ghosteen, mi si chiude lo stomaco ed inizia una sofferenza dalla quale non riesco a staccarmi. Un disco così potente, io, non l’ho mai sentito in vita mia

Suicide – Rocket USA

Questa canzone non manca mai nella mia playlist. È il pezzo che mi ha avvicinato alla musica elettronica, se così si può chiamare la musica dei Suicide, già, perché per me è puro e semplice PUNK. Comunque, da allora, quando mi approccio ad un qualsiasi strumento o brano elettronico, il mio riferimento va sempre al duo Alan Vega & Martin Rev, cosa che è puntualmente successa anche per il nuovo disco…

Nick Drake – Pink Moon

Lo so, non c’è traccia di allegria nelle mie playlist, ma che ci vuoi fare, io la musica la vedo e la vivo così… Ci deve esser dentro verità, sofferenza, tormento e disagio e Nick Drake non era secondo a nessuno in questo. Nonostante io conosca nota per nota l’album Pink Moon e l’abbia ascoltato un numero impossibile di volte, nel momento in cui lo shuffle mi presenta un suo brano, mi paralizza la sua sconvolgente bellezza.

The SOUND – All fall down

Dunque, si parlava di disagio e di tormento? Ecco a voi Adrian Borland dei Sound, gruppo new wave anni ’80 totalmente sottostimato e sottocagato (se mi si permette il neologismo), ma che avrebbe meritato molto, molto di più. Si, i Sound mi hanno letteralmente portato via il cuore e All fall down, in particolare, è un album che mi ha stregato. La critica di allora stroncò l’elleppì, ma la critica spesso non ci prende, bisogna usare sempre le proprie orecchie e il proprio cuore quando si ascolta un disco. Uhm, a veder bene, tre delle mie cinque scelte hanno avuto stroncature dal giornalismo musicale dell’epoca e riconoscimenti solo postumi o tardivi. Mah, valla a capire la critica…

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