Il luminare della chitarra ed eroe folk Omara “Bombino” Moctar ha pubblicato il nuovo singolo “Ayo Nigla” e il video musicale che lo accompagna, tratti dal suo prossimo album “Sahel”, in uscita il 15 settembre via Partisan Records.
BOMBINO
21 OTTOBRE – FIRENZE
25 OTTOBRE – HIROSHIMA MON AMOUR, TORINO
26 OTTOBRE – LOCOMOTIV CLUB, BOLOGNA
19 NOVEMBRE – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, ROMA
Biglietti in vendita a questo link > https://tidd.ly/43h53j8
“Ayo Nigla” mette a nudo la maestria chitarristica di Bombino e la trasforma in una delle canzoni più sottili e sentite che abbia mai registrato. In un raro momento di vulnerabilità acustica, Bombino piange un amore non corrisposto e alla fine perso per sempre. Spiega: “Questa canzone è dedicata a una ragazza che ho amato troppo e alla quale avevo dichiarato la mia passione, ma che è stata ignorata. Ho vissuto questo amore in solitudine, nel profondo della mia anima“.
Per dare vita a “Sahel”, Bombino ha lavorato a stretto contatto con il produttore gallese David Wrench (David Byrne, Frank Ocean, Caribou, Goldfrapp, The xx, Sampha), trasferendosi con i suoi compagni in uno studio di Casablanca per dieci giorni per realizzare l’album. ‘Sahel’ è il lavoro più personale, potente e politico di Bombino. È anche il più vario dal punto di vista sonoro, una qualità che si è prefissato di raggiungere fin dall’inizio e che intende rispecchiare direttamente il complesso mosaico di culture e persone che compongono il Sahel stesso. Dice, “the general plight of the Tuareg is always on my mind and while I’ve addressed it in my music all along, I wanted to give it a special focus on this album.”
La musica spazia dalla condizione dei Tuareg, al dolore dell’amore perduto, alle follie della gioventù. Il singolo di apertura “Tazidert,” pubblicata questa primavera, predica la pazienza mentre la musica stessa esorta ad alzarsi e a muoversi. La chiusa acustica “Mes Amis” canta di un amore non corrisposto ed è tra le più sottili e belle del catalogo di Bombino. “It’s important to reflect the personal themes, to connect with people on a personal level, giving them stories and themes they can relate to“, dice Bombino, aggiungendo che il tempo extra che ha trascorso a casa durante la pandemia, stando con i suoi figli, ha contribuito a chiarire il suo scopo mentre creava “Sahel”. “Everything I do is in service to my family, to give to them and to better their situation.”
“Sahel” contiene alcuni dei giudizi più incisivi di Bombino fino ad oggi, lamentando le divisioni tra il popolo tuareg, i rischi dell’esilio e una minaccia esistenziale per lui ancora più grande, la perdita della cultura tuareg. “Even though geographically the Sahara desert is our home, so many of the Tuareg people are denied or deprived of certain basic necessities throughout the region,” he says. “This has been motivating me a lot, the types of songs I sing and why. I want to get people thinking about the Tuareg, to represent those people who haven’t been represented. They really need a voice.”
BOMBINO
21 OTTOBRE – FIRENZE
25 OTTOBRE – HIROSHIMA MON AMOUR, TORINO
26 OTTOBRE – LOCOMOTIV CLUB, BOLOGNA
19 NOVEMBRE – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, ROMA
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