Il luminare della chitarra ed eroe folk Omara “Bombino” Moctar pubbicherà il nuovo album “Sahel” il 15 settembre su Partisan Records. Sahel prende il nome dalla vasta regione africana che si estende da est a ovest dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso ed è l’attesissimo seguito del suo album del 2018 Deran che ha fatto di Bombino il primo artista nigerino nominato ai Grammy. Il singolo principale dell’album, “Aitma”, accompagnato da un video musicale diretto da Ron Wyman, è caratterizzato dalle pirotecniche scintille della chitarra di Bombino, punteggiate da ululati. È un appello all’unità e alla solidarietà in tutto il Sahel, cantato nella sua lingua natale, il Tamasheq. “Let’s defend our people because we are the same regardless of our geographical position,” canta Bombino, gridando al popolo tuareg di tutta la regione.
BOMBINO
21 OTTOBRE – FIRENZE
19 NOVEMBRE – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, ROMA
Biglietti in vendita a questo link > https://tidd.ly/43h53j8
Per dare vita a “Sahel“, Bombino ha lavorato a stretto contatto con il produttore gallese David Wrench (David Byrne, Frank Ocean, Caribou, Goldfrapp, The xx, Sampha), trasferendosi con i suoi compagni in uno studio di Casablanca per dieci giorni per realizzare l’album. ‘Sahel’ è il lavoro più personale, potente e politico di Bombino. È anche il più vario dal punto di vista sonoro, una qualità che si è prefissato di raggiungere fin dall’inizio e che intende rispecchiare direttamente il complesso mosaico di culture e persone che compongono il Sahel stesso. Dice, “the general plight of the Tuareg is always on my mind and while I’ve addressed it in my music all along, I wanted to give it a special focus on this album.”
La musica spazia dalla condizione dei Tuareg, al dolore dell’amore perduto, alle follie della gioventù. Il singolo di apertura “Tazidert,” pubblicata questa primavera, predica la pazienza mentre la musica stessa esorta ad alzarsi e a muoversi. La chiusa acustica “Mes Amis” canta di un amore non corrisposto ed è tra le più sottili e belle del catalogo di Bombino. “It’s important to reflect the personal themes, to connect with people on a personal level, giving them stories and themes they can relate to“, dice Bombino, aggiungendo che il tempo extra che ha trascorso a casa durante la pandemia, stando con i suoi figli, ha contribuito a chiarire il suo scopo mentre creava “Sahel”. “Everything I do is in service to my family, to give to them and to better their situation.”
“Sahel” contiene alcuni dei giudizi più incisivi di Bombino fino ad oggi, lamentando le divisioni tra il popolo tuareg, i rischi dell’esilio e una minaccia esistenziale per lui ancora più grande, la perdita della cultura tuareg.
BOMBINO
21 OTTOBRE – FIRENZE
19 NOVEMBRE – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, ROMA
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