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Reportage Live

LOUS AND THE YAKUZA: uragano gentile

Foto di Roberto Finizio | Articolo di Roberta Ghio

Al Circolo Magnolia di Milano è la serata di Lous and the Yakuza, al secolo Marie-Pierra Kakoma, artista di origine congolese naturalizzata belga, cresciuta fra Ruanda ed Europa, che tre anni fa ha conquistato il pubblico italiano con Dilemme, grande successo internazionale. Artista e modella, nuovo volto della campagna Louis Vuitton, impegnata in tour sia come solista, sia come supporter (in particolare di Coldplay e Alicia Keys), nella venue milanese ci presenta il suo album Gore.

Sul fondo del palco piccolo che ospiterà Piera (come la chiamano i suoi amici, da come leggo in un’intervista) e gli artisti che la accompagnano, è ben visibile il segno grafico inventato da lei, che simboleggia due braccia alzate per connettere la terra al cielo. Stesso simbolo che portano sulla fronte alcune ragazze presenti tra il pubblico. Un pubblico eterogeneo dai volti allegri, in attesa.

Poco dopo le 22.00 Lous and the Yakuza sale sul palco, preceduta dai suoi compagni di palco: alta, capello a caschetto corto, statuaria, indossa un top nero e pantalone coi tasconi. Risponde al caldo applauso con un sorriso, raggiante e luminoso, ed accade quella rara magia: una immediata connessione tra palco e pubblico. Un pubblico che è all’insegna dei pochi ma buoni: non siamo in molti infatti, ma l’affetto va oltre ai numeri.

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Tout est Gore dà il via alla serata, parole dure, cantate con una grazia ed una soavità che incanta e rapisce. Il più piccolo movimento del suo corpo crea armonia, ma sono le mani che mi risvegliano dal momento di pseudo ipnosi in cui ero caduta: lunghe dita affusolate impreziosite da anelli (ne ho contati almeno sei) dalla fattura massiccia. Tutto in questa donna è eleganza e forza.

Da tutto è cattivo e sanguinolento a Takata, dal ritmo tribale e sincopato, in cui vediamo Lous scatenarsi in una danza fatta di movimenti di anca e bacino decisi e potenti. Quello che sarà una costante del live è che qualsiasi suo gesto o movimento, delle braccia o del corpo, anche quelli più sensuali (come questi in Takata), sono sempre raffinati.

Non è sola, come ho anticipato, ma accompagnata da tre musicisti, (tastiere, batteria e basso/synth) che a loro vota coinvolgono il pubblico e non sbagliano un colpo, così come i tecnici del suono: nessuna sbavatura, tutto arriva pulito.

È un vero piacere essere qui! Grazie per tutto il supporto che mi date e che date ad ogni mio brano! Divertitevi, amatevi e baciatevi! Messaggi di gratitudine e amore durante il primo scambio verbale con il pubblico, ma, come anticipato, non c’è bisogno di molte parole perché il legame con il pubblico c’è, fin dai primi istanti, e brano dopo brano, si fortifica sempre di più. Sotto palco è un costante tenere il tempo con la testa e con le braccia, con occhi grandi persi verso il palco e sorrisi sempre più aperti. E la sensazione (o consapevolezza) che Lei ti guardi negli occhi.

Il live prosegue tra ritmi urban e classe, tra fasci di luce avvolgenti e clima di festa. Veniamo scossi da Kise, potente, veloce, con una batteria micidiale, una vera esplosione di suoni, con tanto di danza scatenata (sul palco) e salti a mitraglia (da parte del pubblico).

Arriva il momento del primo ospite. Dopo una sorridente e quasi timida domanda Vous connaissez Je ne sais pas? ecco salire sul palco Sfera Ebbasta, accolto dalle urla dei presenti. L’abbraccio tra i due è istintivo e fraterno, come quello tra i grandi amici che si ritrovano. Ci deliziano appunto con Je ne sais pas loro brano dello scorso anno.

La languida Laisse Moi in una immersione di luci verdi, viene seguita da Hiroshima, in cui, ci racconta, descrive i suoi sentimenti dopo che le hanno spezzato il cuore… e chi è ‘sto pazzo che spezza il cuore ad un animo così bello!? Ci chiediamo sbigottite la mia vicina ed io! Incroyable!

Dopo Quatre heure du matin dall’intro solenne, che mi rimanda agli organi nelle chiese, è il momento del secondo ospite della serata, Gaia Gozzi. Cantano insieme Mi sono innamorato di Te, come già fecero nella serata dei duetti nell’edizione del Festival di Sanremo 2021. La sintonia tra le due artiste è palpabile e la resa del pezzo è strepitosa, molto più intima ed intensa del momento sanremese, per lo meno a mio ricordo. Brividi in una calda notte milanese.

Il momento soul con Solo, in cui ci perdiamo letteralmente nella profondità e nell’estensione della sua voce, lascia spazio a Monsters, ultimo singolo uscito. In analogia con il video (una vera performance), ispirato al e dal lavoro di Hayao Miyazaki, celebre regista animatore giapponese, i musicisti indossano delle maschere. Monsters sono tutti i traumi con cui convivo in pace ha dichiarato Lous in una recente intervista e pace è proprio quello che trasmette questo brano, il cui testo, appunto, racconta tutte le grandi difficoltà e i grandi dolori affrontati da Piera durante la sua (se pur giovane) vita.

Ci si avvia al finale, con l’acclamatissima Telephone sonne e la fresca Amigo. Si terminare con … ovviamente Dilemme, cantata per ben due volte.

Un concerto con tanta energia positiva, in una costante connessione artista(i)-pubblico. Una voce incredibile unita ad una presenza scenica in cui si fondono eleganza e potenza con grande spontaneità e naturalezza. Una forza che non urla, ma ti parla gentilmente.

Clicca qui per vedere le foto di Lous and the Yakuza in concerto a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto)

Lous And The Yakuza

LOUS AND THE YAKUZA – La setlist del concerto di Milano

Tout est Gore

Takata

La Money

Bon Acteur

Courant D’Air

Messes Basses

Dans la Hess

Kise

Je ne sais pas (con Sfera Ebbasta)

Laisse Moi

Hiroshima

Quatre heure du matin

Mi sono innamorato di Te (con Gaia Gozzi)

Solo

Monsters

Telephone sonne

Amigo

Dilemme

Written By

Nata e vissuta sul mare, da qualche anno a Milano dopo una parentesi romana. Cresciuta a pane e Bruce Springsteen, da un lato gli studi scientifico matematici, un lavoro nell'IT che mi appassiona, dall'altro l'amore per la pittura, la scultura, la fotografia, il teatro e i film di Sergio Leone. Amo sia visitare città, sia la natura e lo stare all'aria aperta. La musica è una costante nella mia vita, ogni momento ha una colonna sonora; amo soprattutto la musica dal vivo, unico modo per conoscere veramente un artista. Amo scrivere e sono alla costante ricerca del modo migliore per tradurre su carta le emozioni. Sono profondamente convinta dell'importanza dell'amare e del mettere passione in tutto quello che si fa... con anche un pizzico di ironia!

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