Questo quartetto pratese, con la classica formazione: due chitarre e due voci, basso e batteria, sono in giro da sette anni, durante i quali hanno pubblicato una manciata di EP e condiviso uno split con i Dome La Muerte & The Diggers. Con “More hate songs!” pubblicano il loro esordio sulla lunga distanza. Dediti ad un punk stradaiolo e viscerale, nel loro sound sono identificabili elementi del proto punk di Detroit, quello della seconda metà degli anni ’70, fino alle contaminazioni con il grunge psichedelico dell’ultimo periodo dei Mudhoney. Non fanno sconti a nessuno i quattro toscani, con il loro ritmo costantemente serrato, lanciano dosi massicce ed irrefrenabili di schegge acide, roteanti e taglienti di feedback rumorosi. È vero, di dischi così se ne sono ascoltati a palate, ma non dispiace mai, a chi è cresciuto con certi suoni, ascoltare le nuove leve suonare questi riff, di cui si ha sempre bisogno, nonostante il tempo che passa.
Vittorio Lannutti

