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Roberto Sarno, dopo varie esperienze in diverse band, torna a pubblicare un disco a nome suo, il terzo in dieci anni, armato soltanto di una chitarra, di elettronica e di un pianoforte.
Ideato e prodotto insieme a Marco Mafucci, il disco si dipana lungo l’asse di un cantautorato intimo, caratterizzato da sonorità post rock molto essenziali e in mezzo troviamo la cover di Motta “Abbiamo vinto un’altra guerra”, resa in modo molto efficace, con la giusta e dosata enfasi.
I testi firmati dal cantautore aretino d’adozione, ma romano di nascita, sono molto introspettivi e che per essere ascoltati bisogna essere ben predisposti, non solo per i testi, quasi sempre concentrati sui propri processi sentimentali ed emotivi, ma anche per il sound, particolarmente tirato e lento. Spesso grevi i brani di questo lavoro vanno molto in profondità, come “Io sono qui”, che pone al centro del testo la stanchezza psicologica della sera, o la paura di sentirsi traditi di “Cadere sola”, caratterizzata da un intrigante incrocio tra elettronica e da una chitarra blues.
Intriga l’elettronica di ricerca utilizzata in “Fragole”, in cui, più che negli altri brani Sarno descrive il conflitto tra la propria intimità e il ciò che lo circonda.
Nel complesso un lavoro molto impegnativo e sincero.

