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Dado Bargioni ci racconta i suoi 5 brani preferiti

E’ uscito a settembre Il Pezzo Mancante, il nuovo album di Dado Bargioni fuori per Ohimeme e in distribuzione Artist First, prodotto da Luca Grossi presso Flat Scenario. In contemporanea, esce anche il singolo Le cose che cambiano. Finalmente è completamente svelato il mondo meltin’ pop del cantautore e musicoterapista piemontese. 

Ognuno di noi ha il suo “pezzo mancante”, un qualcosa a cui sempre guardare e la cui ricerca, per molti, può definire il vero scopo di una vita. Certamente, per Dado Bargioni, questo disco rappresenta il tassello mancante di un percorso musicale arrivato ad una svolta, una manciata di canzoni che raccontano la maturità dell’artista e dell’uomo. Ma rimane lo spazio per l’immaginazione, per il prossimo pezzo che ancora non c’è, come a sottolineare che, nonostante la parola “mancanza” venga percepita dai più nella sua accezione negativa, qui vuole essere una dimensione positiva e propositiva. Un vuoto da riempire con le aspirazioni, i sogni e le passioni… insomma con tutto ciò che possa trasformarsi nel carburante per il motore della vita di ciascuno di noi e di cui tutti abbiamo bisogno. 

Per l’occasione gli abbiamo chiesto quali sono i suoi 5 brani preferiti, ecco cos’è successo. 

1. Futura – Lucio Dalla

Lucio (non DeAndrè) è il mio cantautore di riferimento. Questo album l’ho consumato. Questa, per me, è una tra le più belle canzoni italiane di sempre. Poi la storia del muro di Berlino e dei due innamorati uno di qui e uno di là è la ciliegina. Fantastica!

2. New Frontier – Donald Fagen

Gli Steely Dan e Donald Fagen sono stati una parte importante della mia formazione musicale. The Nightfly (disco solista di Donald) e questo pezzo hanno illuminato i miei anni 80. Da manuale.

3. In the Stone – Earth Wind and Fire

La prima band in cui cominciai ad esibirmi a 15 anni (Soul C. Band) faceva già le cose in grande. Eravamo in 11, sezione fiati compresa, tutti compagni del conservatorio. Ogni concerto (funky) si apriva così. Ancora oggi la ascolto non potendo immaginare un intro migliore per qualsiasi cosa di maestoso stia per iniziare…

4. Youve Got a Friend – James Taylor

La prima volta la ascoltai in un villaggio vacanze a sette anni. La eseguiva un animatore alla chitarra e sebbene non fosse la versione originale, me ne innamorai. Comprai il greatest hits di JT e ogni volta che partiva l’intro di You’ve Got a Friend io cominciavo a commuovermi e a piangere sommessamente. Ero un bambino sensibile. La adoro ancora oggi e la metto sempre quando cerco un po’ di relax.

5. Ebony and Ivory – Paul McCartney & Stevie Wonder

Estate 1982 (quella dei mondiali!). Ho il vivido ricordo di un particolare giro in bicicletta con il mio miglior amico. Il motivo per cui lo ricordo così bene è proprio legato alla canzone che cantavamo a squarciagola quel giorno per le strade di Alessandria: Ebony and Ivory di Paul McCartney e Stevie Wonder era appena uscita e io me ne innamorai. Penso sia stato anche il primo 45 giri comprato con i miei risparmi. Da è partita tutta la discografia di McCartney (anche retroattiva!)

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