Ohimeme è un’etichetta, ma anche una sorta di movimento dove convivono i progetti tutti diversi tra di loro di Dado Bargioni, Torchio e Ave Quasàr. Il tutto collegabile allo studio Flat Scenario (spazio al di sotto di una bellissima casa che ci dicono avere oltre 250 anni fuori Alessandria) dove sono stati registrati tutti i progetti, quella di Ohimeme si candida ad essere la nuova scena indipendente, quella davvero indipendente.
Il fotografo Simone Pezzolati è andato a trovarli con una vecchia macchina fotografica e ha scattato qualche foto e non abbiamo potuto non parlare con Luca Grossi degli Ave Quasàr, proprietario del Flat Scenario Studio e fondatore di Ohimeme.
Come sono le giornate qui al Flat Scenario Studio fuori Alessandria?
Sono come immerse in un enorme pausa da mille ragionamenti relativi alla produttività. Al centro c’è la musica e chi la scrive. Abbiamo messo la zanzariera in regia quindi possiamo lavorare con la finestra aperta, praticamente facciamo musica in giardino.
Di fatto questa è diventata anche la sede di Ohimeme?
Si! Qui è nata Ohimeme (https://linktr.ee/ohimeme) e il quartier generale è lo stesso. Le attività dello studio e quelle dell’etichetta però rimangono distinte. Lo studio ospita molte altre produzioni che non sempre finisco sotto il cappello di Ohimeme.
Qual è la cosa più bella che è successa qui nello studio?
La frase più bella che ho sentito dire è stata “qui sul divano sto meglio che a casa mia“. Una grande soddisfazione.
Ci spiegate cos’è la realtà di Ohimeme?
Nasce come un collettivo di musicisti che producono il loro disco nello stesso studio e che decidono di costruire il “tetto” sotto il quale stare insieme. Dopo di che Ohimeme è diventata una vera etichetta che tiene le antenne dritte su nuovi artisti con la consapevolezza di poter dare loro un insieme di competenze ed entusiasmo al di fuori dal comune.
Cosa sta succedendo ad Alessandria e in Piemonte a livello musicale?
Alessandria è sempre stata una città con tanti fenomeni musicali. Da una lato si respira sempre una certa provincialità sia nel modo di fare che di pensare. Dall’altro in città si percepisce una grande energia e una voglia di finalizzare i progetti in modo serio e deciso. C’è del contenuto ed è quello che conta. Il Piemonte in generale gravità attorno a Torino ma ci sono anche città incredibili a livello musicale come Acqui Terme.
Come descrivereste lo studio Flat Scenario a chi non c’è mai stato?
Un posto in cui arrivi con un provino ed esci con una canzone. Un posto dove c’è un grande rispetto per il lavoro del musicista e per la musica. Qui ti puoi permettere di lavorare come hanno fatto gli artisti di cui sei fan.
Come state voi di Ohimeme in questo periodo?
Sostanzialmente l’attività dell’etichetta non è cambiata di molto, abbiamo pianificato le pubblicazioni di quest’anno e così faremo. Andiamo dritto per la strada segnata.