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Interviste

Intervista agli EXILIA

Ciao Masha e innanzitutto complimenti per vostro nuovo lavoro.
Per iniziare: qual è il tema che ha portato alla nascita del nuovo disco?
Beh di sicuro questo è un disco dove gli Exilia si sono sentiti molto più liberi di agire, senz’altro ci sono cose più interessanti rispetto agli album precedenti, anche dal punto di vista sonoro: ad esempio c’è Elio (ElioAlien, chitarrista della band, ndr) che finalmente può fare il suo solo di chitarra fregandosene di chi storce il naso solo per pregiudizio!


EXILIA - Masha

XILIA - Masha

Quest’album poi vede la luce in un momento mio difficile: la perdita recente di mia madre ha senz’altro creato in me gravi sentimenti, la rabbia su tutti. Per me “My Own Army” è uno di quegli album “veri”, nel vero senso del termine, anche perché questa volta non ci sono stati intrufolamenti vari da parte dei produttori ma abbiamo tenuto quello che ci andava di tenere, senza tagliare o fare altro, senza scendere a compromessi con nessuno.

Come collocate le sonorità del nuovo album nella vostra discografia?
I brani sembrano MOLTO più aggressivi…
Hai detto bene, è decisamente più aggressivo! E’ anche più schierato dal punto di vista “metal”.
Nella nostra discografia è senz’altro il disco più violento che abbiamo fatto finora.

E da dove trai ispirazione per comporre i testi?
Le nuove canzoni come sono nate a livello compositivo?

Normalmente da fatti che succedono a me in prima persona, qualcosa che scaturisce in me una forte emozione. ?Dal punto di vista compositivo scriviamo sempre prima la musica e la parte melodica sulla quale io poi sviluppo il testo e il cantato.

Il nuovo album stavolta pensate di promuoverlo maggiormente in Italia o di puntare come sempre all’Estero?
All’estero in mezzo ai crucchi! (ride)

No beh stavolta cerchiamo di fare in Italia un po’ di più! Ma sai non dipende solo da noi, dipende anche da quante porte ci sono aperte qui. Speriamo che dopo tanti dischi fatti all’estero ed aver ricevuto tanti riconoscimenti , anche in Italia qualcuno ci aiuti e semplicemente ci supporti!

Exilia

Exilia

Qual è secondo te il pubblico più affezionato agli Exilia?
Beh sicuramente mi viene da dire la Germania: lì i fans sono molto calorosi!
C’è anche da dire che lì è tutto molto più semplice: vuoi perché lì il genere è più seguito e c’è molta più cultura da questo punto di vista; ed è una cosa che non riguarda solo gli Exilia, se tu guardi i tour dei grandi nomi ti accorgi che fanno molte più tappe in Germania di quante ne possano fare in Italia, è un dato oggettivo.
Ci tengo però anche a dire che tutta la gente che ci segue qui in Italia merita particolare attenzione, questo è un paese dove fai fatica ad avere l’articolo e la recensione, dove si fanno i salti mortali per far passare un video. Tenendo conto di questo sono ammirevoli quei ragazzi che si muovono ogni sera per venire ai nostri concerti anche se non c’è un riscontro mediatico. Loro meritano attenzione perché ogni volta si sparano dei chilometri assurdi, e quelle poche date che facciamo in Italia sono sempre in luoghi particolari… è inutile negare che qui incontriamo molte più difficoltà che in Germania!

Quanta differenza c’è tra una performance acustica e un live tradizionale?
Dove vi trovate più a vostro agio?

L’acustico per noi è una situazione molto più “easy”, più intima anche perché ti avvicina molto di più alle persone e al pubblico. E poi è molto strano, per una band come questa che di solito è molto violenta sul palco, riuscire a far reggere le canzoni in una versione acustica.?Per me quando i brani funzionano in entrambi i casi significa che sono di matrice molto buona.
E poi… è bello cambiare!

Come nasce la cover di Janis Joplin che proponete nel live?
Perché se devo fare una cover voglio farla di qualcuno che è stata un’icona: almeno per quanto riguarda il genere femminile, secondo me l’unica vera “icona”, forse anche un po’ sottovalutata devo dire, è Janis Joplin.
Per la sua vocalità forte e aggressiva, fuori dagli schemi…. se devo fare una cover in questo contesto devo fare un “must” per cui decisamente lei!

EXILIA - Elio

EXILIA - Elio

Durante il live cerchi spesso di esprimere il tuo pensiero negativo nei confronti della musica alternativa in Italia, per come viene trattata . Secondo te quale può essere la soluzione a questo problema?
La soluzione è semplicemente che bisogna smetterla con questa malattia dell’esterofilia. Bisogna smetterla di pensare che ciò che arriva fuori dall’Italia abbia più valore di quello che facciamo qua. Io con gli Exilia ho avuto la mia fortuna, però tutti quelli che nascono ora si devono trovare sempre messi nell’angolino perché prima ci sono le band newyorkesi!
E allora cosa dobbiamo fare noi italiani? Farci una carta d’identità parallela con scritto N.Y. !
e vedrai come cominciano ad aprirsi le porte: la recensione, il contatto web e via!
Questo mi da’ terribilmente fastidio perché in Italia mi è capitato di vedere nei club gente davvero valida che smette di suonare perché non sa più come cazzo fare ad andare avanti.
E così i nostri pochi talenti appendono la chitarra al chiodo e vanno a lavorare in un qualsiasi altro posto invece di continuare a fare musica.

Non pensi che sia un problema anche di cultura italiana?
Certo c’è un problema di cultura qui, alla radio non senti mai passare rock. Ciò non toglie che ci sia una scena alternativa anche in Italia. E se almeno nel nostro piccolo le radio e le televisioni non ci aiutano cosa dobbiamo fare? MTV fa solo un’ora di rock (dopo la mezzanotte, Superock, ndr) e in quell’ora passano sempre le stesse cose.. Metallica, Marilyn Manson… sembra che ci sia una scaletta prestabilita! E poi tutti i ragazzini conoscono i Metallica no? Se queste informazioni non iniziano a cambiare qui non cambierà mai nulla.
Certo, la nostra cultura è questa, ma non vuol dire che non possa cambiare: ci vuole l’aiuto di chi governa e ha il potere mediatico: MTV, I love Rock’n’Roll, RockTV e tutti quei giornali sui quali si parla e si scrive di musica.

Qual è invece il tuo rapporto con la musica digitale e internet?
Penso che ormai il cambiamento tecnologico è già partito da un pezzo, e nessuno può fermarlo.?Da un certo punto di vista sono d’accordo con questo sistema perché ha permesso di abbattere un sacco di barriere. Per noi soprattutto è molto più semplice stabilire contatti con l’estero grazie ai Social Network.
La cosa negativa invece è che i ragazzi pensano che la musica oggi tramite E-Mule si possa scaricare e non più pagare, ma questo non è colpa di Internet, è colpa di una mentalità di merda che sta venendo fuori.
Danno la colpa oggi sul fatto che si duplicano i dischi ma se ci pensiamo 40 anni fa si doppiavano le cassette… solo che 40 anni fa c’era più voglia di musica, c’era voglia di comprarsi il disco con la copertina, c’era più passione: quando si comprava il disco era un evento, ti parlo di quando c’erano i Beatles e i Led Zeppelin.
Oggi tutto si guarda e si butta via, c’è la politica dell’usa e getta. Oggi i ragazzini di 15-16 anni hanno tutto, cellulare ultimo modello, scarpe fighe da 200 euro… e che cazzo vuoi che gliene freghi dei dischi? Guardala in quest’ottica: è un problema della società che ci ha portato alla deriva. Ed è un problema grosso per noi perché se non vendiamo i dischi solo di live purtroppo non campiamo!

EXILIA - Privacy

EXILIA - Privacy

Cosa hai ultimamente nel lettore CD o iPod ? Cosa ascolti di nuovo?
Sto ascoltando molto i Disturbed e l’ultimo degli Slipknot. In quello nuovo degli Slipknot c’è una preparazione dei brani formidabile. Ciò che mi lascia forse un po’ perplessa è che io nel termine Slipknot tendo a identificare il termine “estremo”, o meglio diciamo “la cosa più estrema che io possa ritrovare”. E quindi sentire loro che tutto ad un tratto mi fanno parecchi chorus commerciali mi suona un po’ strano. Certo Corey Taylor ha una vocalità pazzesca soprattutto dal vivo, ma se devo trovare una critica mi aspettavo dagli Slipknot ancora la violenza che li contraddistingueva nei primi album.
Anche se come ti ripeto riconosco sempre la bellezza dei brani…  sai forse suonano a tratti più Stone Sour che Slipknot.

Un bilancio della carriera degli Exilia dagli inizi fino ad oggi.
Beh sicuramente positiva: io sono partita quando tutti mi dicevano di non fare niente, di stare a casa di andare a lavorare da qualche parte, pensa che ho iniziato a lavorare da Postal Market (risata).
Sono partita da lì… quindi cosa vuoi che ti dica… adesso faccio quello che mi piace, faccio musica e quando uno raggiunge questo, magari non si vendono milioni di dischi, magari è piu complicato per una band come noi che viene dall’Italia fare qualcosa di importante, magari si fa tanta fatica, però per una band che viene da Limbiate è comunque un traguardo importante.
Per quanto riguarda gli obiettivi futuri noi speriamo che questo disco possa riuscire riesca a consolidare la nostra posizione all’estero: è la prima volta che veniamo distribuiti in America, ci sono diverse situazioni positive e che vanno avanti in quello che è il nostro percorso, di una strada ben identificata.
Sono comunque soddisfatta di dove sono arrivata. Magari avrei potuto fare più copertine con foto ammiccanti, magari avrei venduto di più (vedi Lacuna Coil, ndr), ma io non sono il tipo da fare quelle cose, no way: se invece mi chiedi di incazzarmi e di combattere una guerra vai tranquillo che sono in prima linea!

Tra l’altro ricordo diversi live in cui tagli la testa a un cartonato di Paris Hilton…
Ahaha… questo ti fa capire cosa penso io! Non sono una di quelle che passano 3 ore allo specchio per pensare a cosa diranno di me… no way.

Intervista a cura di:
Diego Santoferrara

Foto by:
Federica Vimercati


www.flickr.com

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1 Comment

1 Comment

  1. Teodros Cristofanon

    27/08/2009 at 02:15

    Ciao è da poco che scoperto gli Exilia e dico che mi piacciono un casinon siete veramente grandi…continuate così siete i miei Idoli!

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