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Interviste

Intervista a PHIL PALMER (Dire Straits Legacy)

La verità è che stasera sul palco dell’Atlantico di Roma andrà in scena la MUSICA. Ed è un avvenimento molto importante di questi tempi e anche istruttivo per far capire ai molti che sono cresciuti con i Talent Show che la musica è altro dall’essere un prodotto televisivo. La musica finalmente tornerà con i Dire Straits Legacy: Alan Clark , Mel Collins, Danny Cummings, Steve Ferrone, Marco Caviglia Primiano Di Biase, Phil Palmer. Grandissimi e ribadiamo grandissimi musicisti che hanno accompagnato i migliori artisti del mondo da David Bowie a Eric Clapton. Due “chiacchere” e anzi un grandissimo piacere con il chitarrista britannico Phil Palmer grande anima di questo progetto. Anzi sarebbe bene ricordare (e sale già la pelle d’oca) qualche “piccolissima” collaborazione di Phil: Bob Dylan, Dire Straits, Frank Zappa, George Michael, Eric Clapton, Pete Townshend, Lucio Battisti, Renato Zero, Edoardo Bennato fino ad arrivare alle collaborazione per la colonna sonora del film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick.

1) Perchè questo progetto di ritornare con un gruppo o cmq una parte dei componenti di una delle band che ha lasciato il maggior segno nella storia della musica?
E’ iniziato quasi per gioco e per passione nei confronti della musica e verso i brani scritti da Mark Knopfler in epoca Dire Straits. La sera ci ritrovavamo a casa di Marco Caviglia a suonare con i miei amici e colleghi ex membri Dire Straits. C’era John Illsley, Alan Clark, Danny Cummings, Mel Collins..Ci eravamo rincontrati dopo diversi anni che non ci vedevamo per via dei tanti impegni musicali e tour.Marco era riuscito con la sua passione verso i Dire Straits che dura da 30 anni a farci conoscere personalmente uno per uno e farci rincontrare via via negli anni ed è tra una partita di tennis una cena e una jam session si è ricreata fra di noi una bellissima atmosfera. Poi capitò un’occasione di fare un concerto qui in Italia e decidemmo di partecipare all’epoca con noi c’era Jack Sonni . Sono venute a vederci più di 7 mila persone senza che facessimo pubblicità..Allora abbiamo capito che il pubblico aveva ancora tanto desiderio ed entusiasmo di ascoltare quei brani intramontabili e abbiamo pensato di andare avanti e creare un vero e proprio progetto.

2) Appunto è un progetto ambizioso…a chi di voi è venuta l’idea di rimettere in movimento il tutto?
Marco Caviglia, io e mia moglie Numa abbiamo avuto questa idea e l’abbiamo messa a fuoco e grazie al menagement we4show di Riccardo Locatelli e Fabiana Palama e al loro instancabile lavoro e cuore e dedizione è diventato un importante realtà.. Il progetto è certamente speciale perchè viene definito come un concept cioè al centro c’è la musica dei Dire Straits che viene suonata e celebrata con la massima fedeltà e rispetto cercando di eseguire i brani che attraversano tutto il catalogo. E la band può ospitare di anno in anno ed in tour gli ex membri Dire Straits a rotazione che possono partecipare compatibilmente con gli impegni delle loro singole carriere. Per esempio abbiamo avuto Pick Withers, Jack Sonni e John Giblin e Steve Ferrone ( il quale ha suonato con Dire Straits e la band di Eric Clapton in un mega concerto dove parteciparono anche Elthon John, Paul Mc Cartney ed i Pink Floyd) . Quest’anno la line up sarà: Alan Clark, Phil Palmer, Mel Collins, Danny Cummings, Steve Ferrone, John Giblin, Primiano di Base e Marco Caviglia.

3) Che cosa hanno rappresentato a livello sia umano che poi musicale per Phil Palmer i Dire Straits?
E’ stata un’esperienza molto bella che mi è rimasta nel cuore. Due anni di tour con la band più importante del mondo di quell’epoca. Un tour epocale dove incontravamo centinaia di migliaia di fans. Un’amicizia con i miei colleghi che è rimasta poi per sempre. Insomma un ricordo molto molto felice.

4) Che pubblico ti aspetti ai concerti? Speri che le nuove generazioni riescano a comprendere da dove realmente parte la musica?
Il pubblico che ci viene a sentire copre tutte le generazioni perchè la musica di Mark Knopler è eterna e non ha età. Sicuramente avremo tanti che apparterranno alle generazioni di quello specifico ventennio ma i giovani sono molto intelligenti ed hanno internet dove possono avere una costante enciclopedia,un archivio musicale e possono farsi un’idea e una cultura su da dove viene la musica…quali radici. Se lo vogliono possono scegliere possono avere basi di conoscenza e apprezzare musica al di là dei bombardamenti mediatici.

5) Phil Palmer oggi e ieri…cos’è cambiato nel mondo della musica e se in te come musicista è cambiato qualcosa nei confronti sia dello strumento che suoni che del pubblico?
Il mio rapporto con il mio strumento è simbiotico perchè non sono le dita che suonano ma loro sono il mezzo che trasmette e traduce quello che il cuore e l’anima suggeriscono. Sono diventato più maturo forse, più padrone della mia tecnica e con uno stile definito, mio. Ora sento anche di più il desiderio di trasmettere alle nuove generazioni la mia esperienza professionale e partecipo a numerosi incontri per i musicisti giovani che vogliono apprendere e vogliono accrescere la passione per la musica e lavorare sul loro talento. Però sono sempre lo stesso… ho cominciato a suonare a 5 anni con l’Ukulele che mi hanno regalato i miei genitori e sono ancora qui in tour o in studio a fare produzioni discografiche che mi stimolano. Il mondo della musica è più cinico forse più freddo, a volte c’è molta tecnologia e forse meno spontaneità.

6) Phil Palmer, Alan Clark , Mel Collins, Danny Cummings, Steve Ferrone, Marco Caviglia Primiano Di Biase… cosa si deve aspettare il pubblico italiano da questi grandissimi nomi?
Deve solo aspettarsi quello che noi offriremo ovvero un concerto suonato con molto entusiasmo ed energia, fedeltà e soprattutto rispetto verso la musica di Mark Knopfler.

7) In tutti questi anni di collaborazioni e concerti con i più grandi artisti del mondo c’è qualcuno che vorresti portare sul palco insieme a voi?
Personalmente mi piacerebbe suonare con Donald Fagen e Adele. In Italia invece mi piacerebbe collaborare con Elisa mentre sul palco con noi Dire Straits Legacy sarebbe bello avere un ospite speciale come Mark (Knopfler).

8) Perchè il passaggio da Legends a Legacy?
Come membri che hanno formato i Dire Straits Alan, io, Mel, Danny, Pick,John and Jack e considerando anche che è nostra responsabilità proteggere i Dire Straits abbiamo pensato che il nome Legacy (eredità) è un termine più appropriato… anche perchè noi stessi individualmente non ci consideriamo delle leggende, la leggenda è nel nome della band è quello ancora esiste.

9) Progetti futuri?
Collaboro costantemente con Eros Ramzzotti, Renato Zero, John Illsley e con il produttore Trevor Horn. Ho suonato insieme a Trevor nel nuovo album di Seal.
Con Numa abbiamo realizzato un progetto musicale internazionale patrocinato Unicef con il titolo “Promise Land” (la versione italiana scritta con la collaborazione di Renato Zero) “Noi siamo amore” dedicata ai bambini e alle famiglie che sono in fuga per via delle guerre. Ci stiamo già preparando per il tour estivo con i Dire Straits Legacy in America ed Europa, dunque presto vi daremo grosse novità e aggiornamenti.

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