E’ morto il batterista heavy metal Nick Menza (Monaco di Baviera, 23 luglio 1964 – Los Angeles, 21 maggio 2016): la morte è avvenuta a causa di un’insufficienza cardiaca durante un concerto della sua band OHM a Los Angeles.
Figlio d’arte (il padre Don Menza è un famoso jazzista) cominciò a suonare la batteria a soli cinque anni e crebbe ascoltando i dischi di musica jazz e blues del padre. All’età di tredici anni si esibì in concerti di buon livello, conoscendo alcuni noti batteristi amici del padre, tra cui Buddy Rich, Louie Bellson, Steve Gadd e Jack DeJohnette. Col passare degli anni Menza si appassionò alla musica hard rock e heavy metal, ascoltando batteristi come Ian Paice, Nicko McBrain, ma mantenne sempre la passione per il jazz e il blues.
Nel 1989 entrò nei Megadeth come tecnico della batteria di Chuck Behler; in seguito all’abbandono di quest’ultimo, il frontman Dave Mustaine affidò il ruolo di batterista a Menza. Nel 1990 venne pubblicato l’album Rust in Peace, uno degli album più apprezzati dei Megadeth nonché uno dei pilastri del thrash metal, in cui Menza sfoggiò un “drumming” molto tecnico e preciso. Dopo Rust in Peace, Menza pubblicò con il gruppo anche Countdown to Extinction, Youthanasia e Cryptic Writings, quest’ultimo uscito nel 1997. In quest’ultimo anno Menza si separò dai Megadeth a causa di un tumore al ginocchio che sconfisse successivamente.
Dopo molti anni di assenza, causati delle terapie a cui viene sottoposto per combattere la malattia, nel 2006 Menza riprese la propria attività musicale collaborando con il gruppo greco thrash metal Memorain e fondando gli Orphaned to Hatred.
Fonte | Wikipedia

