I Pendulum dal vivo sono un’esperienza unica, un mix perfetto di rock e di elettronica capace di trasmettere adrenalina anche al più diffidente degli spettatori accorsi ai Magazzini Generali in questo mercoledì milanese. In una location piena all’inverosimile, probabilmente ben al di sopra della quota associabile al termine “sold out”, la band Australiana al completo riporta finalmente in scena anche in Italia il loro esplosivo live set, dopo aver girato per un paio d’anno solo in veste di dj.
Aprono la serata la coppia inglese di dj South Central, già ammirata qualche mese fa con i Prodigy. Il set è coinvolgente e ruffiano al punto giusto, durante il quale il duo dimostra di essere degli ottimi remixer di mostri sacri del momento come Prodigy, Justice e Bloddy Beetroots. In rapida ascesa.
Quando si riaccendono le luci il locale è già strapieno e la marea di presenti incomincia già ad
ondeggiare in attesa dell’entrata in scena di Swire e soci. Quando finalmente si spengono di nuovo le luci comincia il putiferio: bastano le prime note di “Salt In The Wounds” per innalzare all’inverosimile la temperatura all’interno del locale, che oramai viene ricoperto di sudore e di condensa in ogni centimetro.
Nella seconda parte del set invece viene fuori tutto il carisma di Rob Swire che canta e suona alla perfezione sia la classica “Propane Nightmares” che le nuove ed acclamatissime “Witchcraft”, “The Island” e “Crush” che vengono cantate a squarciagola da tutti i presenti.
Nel mezzo c’è spazio ancora per Mount con le immancabili “Tarantula” e “Blood Sugar” ma il
concerto finisce sulle note di “Watercolour” che conclude perfettamente un concerto impeccabile.
La gente incomincia a defluire dal locale bagnata e in uno status conoscitivo precario, consapevole però di aver assistito ad uno spettacolo memorabile. Speriamo in un bis nel corso della prossima estate, magari in una location più grande e accogliente.
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