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Recensione concerto: MARILYN MANSON @ Palaverde – TREVISO 26.11.09

MARILYN MANSON

MARILYN MANSON

In seguito alla pubblicazione del settimo album “The High End Of Low”, uscito nel maggio di quest’anno, ha fatto ritorno nel nostro paese l’artista più temuto dalle autorità: MARILYN MANSON. La formazione della band vede il rientro dell’ex bassista Twiggy Ramirez, alla tastiera Chris Vrenna ed alla batteria Ginger Fish. Sinceramente ho trovato assai esagerato l’impiego di uno spropositato numero di forze dell’ordine all’esterno del Palaverde (ma manco al G8!!!), tanto come l’ordinanza emessa dal sindaco di Villorba che vietava la vendita di alcolici ad una distanza inferiore ai 250 metri dal luogo del concerto, quanto l’aver impedito l’ingresso a tanti accessori (accendini, catene, cinture con borchie, ecc.) dei devoti eppur innoqui fans! Ma in seguito all’accoltellamento accaduto pochi giorni prima in un noto club trevigiano, in cui ha quasi perso la vita una povera ragazzina, c’era da aspettarsi tanta prudenza.

ESOTERICA

ESOTERICA

Alle 20.00, puntuali come un orologio svizzero, hanno aperto i britannici ESOTERICA, reduci dal lancio del loro secondo album “The Riddle”. Una band che, nonostante il successo in costante crescita nel Regno Unito, le persone presenti non conoscevano molto. Infatti ad accoglierli c’era il classico pubblico “manichino al cinema”. Verso gli ultimi pezzi xò, il frontman ha saputo coinvolgere la folla con battute di mani a ritmo e invitando tutti a cantare la parola “anyone” nell’orecchiabile ritornello dell’ultimo pezzo. A mio parere, una band che sicuramente avrà conquistato nuovi fans in Italia!

MARILYN MANSON

MARILYN MANSON

Dopo l’uscita di scena del gruppo, è sceso un enorme telo nero davanti al palco e già dalle 21.00 abbiamo potuto assistere alla fuoriuscita di un intenso fumo grigio ai lati. Ma è alle 21.15 che finalmente lo show ha inizio!

Ed ecco a noi il Reverendo, coi suoi 40 anni e qualche chiletto in più rispetto al passato. Personalmente era la prima volta che lo vedevo dal vivo, e come è stato giusto fare, ho optato per lo schema “rischio la vita, cerco di avvicinarmi il più possibile al palco”, ottenendo una discreta quinta fila davanti al bassista.

Anche se ho dovuto assistere al concerto tramite braccio costantemente alzato (non arrivo al metro e 60, aimè!) e fotocamera sempre in azione, ho passato un’ora e mezza davvero emozionante!

TWIGGY RAMIREZ

TIM SKOLD

Il controverso Manson, ci ha deliziati con una scaletta di una quindicina di pezzi, che ha fatto molto discutere. Soltanto un brano tratto dal lontano “Smells Like Children” del 1995, la bellissima “Sweet Dreams”. Dal successo del 1996, “Antichrist Superstar” (album che lo ha etichettato come l’anticristo per eccellenza), tre pezzi, tra cui la stupenda “Beautiful People”, con la quale si è concluso il concerto, ma che il Reverendo non ha purtroppo saputo interpretare a dovere, dimenticandosi pure le parole del testo (era finito, diciamocelo!). Da “Mechanical Animals” del 1998, ricordo “Dope Show”e “Rock Is Dead”, mentre da “Holy Wood” del 2000 “Disponsable Teens” e “The Love Song”. Quattro, invece, i brani tratti dall’ultimo album, tra cui la censurata “Pretty As A Swastika” e “We’re From America”.

MARILYN MANSON

MARILYN MANSON

Sono ben lontani i tempi in cui Brian Warner era visto dalla società come un pericoloso anticristo capace di portare alla pazzia giovani studenti soltanto ascoltando i suoi dischi. E del carismatico Reverendo di cui ero rimasta turbata (ma allo stesso tempo affascinata), guardando un dvd live all’incirca 10 anni fa, dove droga, sesso, imprecazioni e violenza facevano da padroni, è rimasto ben poco. Quello che mi sono trovata davanti è stato un indiscutibile artista che ha fatto della propria immagine un marchio di fabbrica, ma che, vuoi per l’età, vuoi per le delusioni d’amore o probabilmente per i troppi eccessi, mi è parso stanco. Un vero peccato, perché lo show prometteva grandi cose tra differenti travestimenti, luci e proiezioni ad effetto (ricordo in particolare il momento in cui sono apparse delle croci rovesciate nel suo cappotto nero) ed un’esplosiva conclusione. Insomma, auguro al Reverendo di ritrovare le forze ed attendo impaziente il suo ritorno in Italia!

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2 Comments

2 Comments

  1. Alex

    30/11/2009 at 18:42

    Solo per dirti che allo Zion la ragazza accoltellata non è fortunatamente morta.

  2. admin

    30/11/2009 at 19:12

    Si infatti è scritto quasi…

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