Articolo di Simona Ventrella | Foto di Davide Merli
Il cantautore indie folk americano, torna in italia per presentare il suo settimo album This is Photograph. La storia di questo superbo e interessante lavoro ispirato dalla malattia e dalla mortalità, inizia nel gennaio 2020 dopo che suo padre, una sera a cena, è crollato per terra ed è stato portato d’urgenza in ospedale. Un evento inaspettato che ha riportato il cantautore del Kansas, ad una dimensione di attesa e riflessione, in cui si è ritrovato a sfogliare vecchie foto di famiglia e di suo padre nel fiore degli anni. Morby così raccoglie e mappa tutti questi pensieri sulla transitorietà dell’esistenza umana e l’implacabilità dello scorrere del tempo osservandoli e raccontandoli sotto la prospettiva positiva del godere e apprezzare le gioie della vita, fissandoli per contrasto, in canzoni che per loro natura sono simili alle fotografie, cristallizzate e immortali. Lo fa mettendo insieme come solo lui sa fare, in modo esemplare, melodie di dylaniana memoria con interferenze blues, folk, jazz, deep soul e afrobeat, includendo frammenti di testi dei Led Zeppelin e di John Lennon e alludendo anche all’annegamento di Jeff Buckley nel fiume Mississippi.
Il live è la perfetta rappresentazione di questo rinnovato e ritrovato spirito verso la vita, che pervade il disco, il suono infatti, fin dalla prima nota è straordinariamente ricco e pieno. La band al completo sul palco composta da batteria, tastiere, fiati, chitarra, basso e cori, suona in modo serrato ed espressivo, armonizzandosi perfettamente con la narrazione lirica di Morby. L’apertura è lasciata proprio alla title track “This is a Photograph” che come una vera e propria dichiarazione di intenti apre con le parole “Questa è una fotografia, una finestra sul passato”, finendo con “Questo è ciò che mi mancherà dell’essere vivo.” Un tuffo al cuore in pieno stile del Tennessee. La scaletta del live è ben costruita e veniamo portati attraverso le pubblicazioni in ordine cronologico, dal nuovo al vecchio, con alcuni dei brani più rappresentativi del nuovo disco come “A Random Act of Kindness”, “Rock Bottom” e “A Coat of Butterflies”, fino ad arrivare a capolavori come “City Music” e “I Have Been to The Mountain”.
Kevin Morby ha tantissimi album al suo attivo è ognuno di essi sembra essere la colonna sonora perfetta per qualunque periodo della tua vita, come se ogni disco fosse una piccola capsula del tempo. Che sia il primo giorno di lavoro, o una lezione persa all’università, il salutare un buon amico, trovare il grande amore, o l’attesa serata romantica, c’è sicuramente una canzone di Kevin Morby adatta ad essere la perfetta per quel momento. Con queste premesse fare una selezione è sempre un’operazione dolorosa per un fan, ma la scelta fatta è stata capace di valorizzare il percorso musicale dell’artista, dando agli spettatori una performance di livello superiore e spettacolare. Rispetto ai tour precedenti, la forza, l’energia, la complicità sul palco sono stati palpabili e talmente dirompenti da riversarsi senza contegno sulla folla sotto al palco. D’altronde lo dice anche lui al pubblico tra una canzone e l’altra mentre salta con la sua chitarra sul palco. “Sembra che stiamo solo uscendo insieme”. Verrebbe da dire: “E che uscita!”.
Con questo spirito e questa grinta si arriva al bis dedicato a due brani meravigliosi come “Beautiful Strangers” e “Harlem River”, lo ammetto ho un debole per entrambe e le versioni proposte durante il live hanno soddisfatto pienamente un’appassionata come me. Finire la giornata sulla lunga coda strumentale del pezzo con l’eco delle parole “I ride for you” che sfumano lentamente è qualcosa che riallinea tutto. Ascoltare la musica di Kevin Morby su qualsiasi supporto si scelga è un privilegio ma viverla dal vivo è davvero meraviglioso.
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KEVIN MORBY: la scaletta del concerto alla Triennale di Milano
This Is a Photograph
A Random Act of Kindness
Five Easy Pieces
Rock Bottom
Bittersweet, Tn
A song for Katie
Campfire
Triumph
No Halo
City Music
I Have Been to the Mountain
Wander
A Coat of Butterflies
This Is a Photograph II
Encore:
Beautiful Strangers
Harlem River
