Articolo di Stefania Clerici | Foto di Rossella Mele
Il ritorno di Tananai nella sua Milano era atteso da mesi: un sold out annunciato con biglietti bruciati in poche ore, nella cornice pop del Carroponte di Sesto San Giovanni, il luogo dei concerti di fine d’estate d’eccellenza, dove tra qualche birretta e un hot dog sai che la bella serata te la porti a casa.
Ora, le aspettative (fortunatamente solo cantate) di “sole, cuore, amore, droga” di una rockstar mainstream sono state fortunatamente ridimensionate, vuoi per il pubblico di Tananai, composto da giovani ragazze adolescenti, spesso accompagnate da genitori e parenti, e gruppi di amici e amiche che amano la pop song orecchiabile, vuoi anche perche si può essere “rock” anche senza essere eccessivi e uno come Tananai, che fino a qualche anno fa era “solo” Alberto lo sa bene.

Così si racconta alla platea del Carroponte, ammettendo: “Io sono molto insicuro. Tananai è stato a lungo un modo per scordarmi un po’ di Alberto. E invece, grazie a voi, ho scoperto che mi piace essere anche Alberto“. Un ragazzo che ama tanto divertirsi e far divertire, ma capace di raccontarsi con umanità, senza celare le sue emozioni: “Dietro le quinte me la stavo facendo sotto, perché non suono da un mese. Prima di conoscervi non era tutto così bello! Io mi sono sempre sentito un inetto, perchè pensavo che non avrei avuto mai l’occasione di dire davanti a così tanta gente le mie cose… Grazie!”
La sensibilità del cantante emerge pure dai suoi testi, volendoli ben ascoltare. Ok, Tananai piace per la sua attitudine dance, l’elettropop, il sound easy e orecchiabile (e piace pure perchè è un gran bono, diciamolo), però la sua musica non è solo autotune e i bassi che pompano. L’inizio del live è sì un’ovazione a saltare su Quelli come noi e a cantare i cori (ta-ta-ta-ta-ta) con Nera salsa di soia e Gli anni migliori, ma arriva anche qualcos’altro. Oltre ai motivetti orecchiabili, ecco i contenuti più universali: come su Volersi Male che, tra la rima baciata delle “case d’estate e le canzoni stonate” Tananai ricorda: “Ci siamo voluti bene, volendoci male… e forse è colpa del mio analfabetismo in amore”.

Le rappate di Esagerata e Piccola Gabber, in cui un po’ di melò è sempre presente (“io faccio un po’ il duro ma so che mi manchi”) portano il live in una dimensione più intima, con le ballad di Tre quarti e Campo minato. Dopo una videocall con un fan di Gallipoli impossibilitato a partecipare al suo live e la salita sul palco di una ragazza per sparare un po’ di bolle di sapone (ai prossimi live tutti con le crystal ball miraccomando!), la ripresa di Calcutta rialza i toni del pop.
L’infilata di dance con Maleducazione e “quella bella di Sanremo” (no, non quella di Mengoni di cui Tananai simpaticamente intona l’incipit) ma Sesso occasionale, saltata e cantata a gran voce del Carroponte, sono un crescendo: Rave, eclissi e poi Giugno, portano il cantante a scendere dal palco per il rap di Pasta tra la folla e il golden ring: proteso verso i fan e a danzare, gli si strappano i pantanoli, ma Tananai continua la sua performance tra un “parapappapa-pasta” e il grove di Baby goddamn “down down down”, in un flusso itinerante e coinvolgente che fa alzare cori e cellulari.

Il finale del live vede un ritorno agli inizi della sua carriera, con pezzi più datati come 10k scale e Ichnusa, per poi concludere con una delle sue più famose ballad, Abissale, cantata da tutto il Carroponte. L’encore di Serie A e Fottimi fa risalire l’anima dance, ma è sulla conclusione di Tango che arriva tutta l’onda poetica che ancora non si era espressa nei pezzi precedenti: “Non c’è amore senza una ragazza che pianga”, inizia così il brano sanremese che è anche la conclusione -amara- del pensiero delle tante canzoni ascoltate stasera. Mettere un punto e dare una fine, come nelle più belle storie, è la cosa più difficile: e come Tananai non vuole terminare il suo live e replica il ritornello di “Amore, tra le palazzine a fuoco, la tua voce riconosco…” per più e più volte, così da essere seguito dai cori in una remise reiterata e stonata quasi interminabile, allo stesso modo capita nella vita, tra andate e ritorni e promesse disattese: “Tornerò lunedì, ma non è mai lunedì”.
Così si conclude la serata milanese di Tananai, che chiuderà i suoi live estivi a Roma il prossimo 25 settembre e il 26 settembre a Verona con la partecipazione a Una, Nessuna, Centomila.
Guarda la foto gallery del concerto di Tananai a Milano
TANANAI – La scaletta del concerto di Milano
Quelli come noi
Nera salsa di soia
Gli anni migliori
Volersi male
Esagerata
Piccola Gabber
Tre quarti
Campo minato
Calcutta
Maleducazione
Sesso occasionale
Rave, eclissi
Giugno
Pasta
Baby goddamn
10k scale
Ichnusa
Abissale
Encore:
Serie A
Fottimi
Tango
