Foto di Andrea Ripamonti
“Ho sempre saputo che la musica era il mio linguaggio. E che la musica mi avrebbe fatto conoscere il mondo, e portato a scoprire nuovi territori, perché il mio è sempre stato il linguaggio della terra e del cielo”.
Una carriera mostruosa iniziata da giovanissimo negli anni ’50 ispirata dal bandoneon di Luis Gonzaga, dalla radio e dalle processioni religiose della sua terra, il Nordest del Brasile.
Il lavoro musicale di Gilberto Gil comincia su ispirazione di Luis Gonzaga e delle processioni religiose della sua terra brasiliana. L’arrivo della bossa nova e il conseguente incontro con Caetano Veloso e Maria Bethania, portano Gil a sperimentare con nuovi suoni, diventando uno dei padri fondatori della Musica Popular Brasilera.
Un artista a tutto tondo che vanta la pubblicazione di oltre 50 album e milioni di dischi venduti in tutto il mondo, oltre agli innumerevoli riconoscimenti ricevuti tra i quali spiccano 9 Grammy Awards. Padrone di un linguaggio musicale unico, che ha sapientemente mescolato con il pop, il rock e il jazz, Gilberto Gil si prepara a chiudere un’epopea musicale cominciata nel 1978 a Montreaux.
E poi le collaborazioni con alcuni dei mostri sacri del panorama internazionale, da Bob Marley a Stevie Wonder a Sting, che certificano la diffusione planetaria di un linguaggio musicale così particolare ed allo stesso tempo mescolabile con il pop, il rock ed il jazz.
Una carriera suggellata da oltre 60 album, milioni di dischi venduti in tutto il mondo, 9 Grammy Awards, e innumerevoli riconoscimenti, da ambasciatore per la Pace dell’UNESCO, alla Legion d’Onore in Francia e moltissimi altri.
Con “Aquele Abraço Tour”, annuncia l’ultimo tour in Europa, per chiudere un’epopea iniziata a Montreux nel 1978, e ripercorrere i luoghi, i teatri, i festival più significativi di una carriera leggendaria davanti al pubblico delle maggiori città europee.
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