Paul Pastrelli
Non lo nego i Torquemada mi avevano folgorato con “Tales from the bottle”, disco che ho ascoltato tantissime volte, soprattutto in macchina in viaggi noiosi, proprio per renderli decenti e i Torquemada con quel sound irruente avevano questa capacità. L’aspettativa per il seguito dei racconti della bottiglia era, dunque, molto elevata e purtroppo non è stata pienamente rispettata. Sia chiaro “Himalaya” è un ottimo disco e si colloca tra le cose migliori in questo primo quarto del 2011, ma alla lunga risulta leggermente monotono.
In queste canzoni il gruppo è troppo compatto nel sound, dunque meno aggressivo. Il gruppo ha richiuso le sue potenzialità al suo interno, il che ci sta nel percorso di un gruppo che tende a sperimentare e a intraprendere percorsi diversi. Infatti, non è un caso che “Himalaya” mi viene da accostare a “Wow” dei Verdena, dato che anche loro hanno prodotto un disco interlocutorio e poco consistente.
Tuttavia, i Torquemada hanno raggiunto risultati ben maggiori rispetto alla band dei fratelli Ferrari. Il disco, infatti, è moto martellante con un rock portentoso, ma implosivo. Aspettiamo la prossima uscita.
Vittorio Lannutti

catsnoise
17/04/2011 at 08:31
Non sono assolutamente d’accordo!!!Non posso considerare neanche lontanamente “Wow” e “Himalaya” album poco consistenti!!!
Grandi Torque e grandi Verdena!!!!