Bar La Muerte/LSB10/Le face Cachée/Whosbrain
In dieci anni e con oltre 400 concerti alle spalle, compresi due tour in Cina i francesi Le Singe Blanc pubblicano il loro quinto lavoro, continuando il loro percorso convulso ed irrefrenabile verso la triturazione di hardcore, jazz, funk, noise e prog.
Proprio come la scimmia Bianca che pare essere un mutante che appare al tramonto vicino alla centrale nucleare di Cattenom, questo trio, composto che suona due bassi e la batteria è incontenibile e assolutamente istintivo, con scioglingua incomprensibili anche per il miglior entomologo al mondo. Spesso vibrani, con una matrice appiana i brani di “Babuylon” sono frammenti forse improvvisamente, mi preoccuperei della loro salute mentale se fossero pensati e ragionati, che scuotono tra frenesie vicino ai primi Primis (“Tapadi”),
deliri slabbrati (“Sboub”) ed ipnotismi stranianti (“Mombassa”).
Insomma con Le singe Blanc non si può stare tranquilli e sempre a rischio di tachicardie, grazie alle continue accelerazioni continue e a brusche fermate, proprio come se si andasse a 220 km/h in autostrada ed improvvisamente ci si dovesse fermare perché davanti si trova una fila di macchine.
Vittorio Lannutti
