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EDDA – Sempre Biot

Edda - Semper Biot

Edda - Semper Biot

Niegazowana
Inaspettatamente torna fra noi Edda, ovvero Stefano Rampoldi, per chi non lo sapesse era il carismatico cantante dei Ritmo Tribale, dai quali si separò nel 1996. In questi tredici anni Edda si è perso nella tossicodipendenza, è andato in India, ha abbracciato la religione di Hare Krishna, è tornato nella sua Milano, dove si è messo a costruire ponteggi e ha concluso la sua esperienza di tossicodipendente. Due anni fa, complici Walter Somà ed Andrea Rabuffetti, ha ricominciato a scrivere canzoni, fino alla pubblicazione di questo preziosissimo disco. Sempre biot è una frase in dialetto milanese che vuol dire sempre nudo. Ed a nudo si presenta Edda in queste dodici canzoni, che sono dodici perle poetiche, struggenti ed introspettive, nelle quali Rampoldi non lascia niente di nascosto al suo pubblico. Le canzoni sono tutte minimali, la strumentazione è ridotta all’osso e vengono sempre privilegiati il testo e la sua camaleontica voce. Così a quarantacinque anni rimpiange la manca paternità nella struggente “Snigdelina”, parla del suo tendere verso una spiritualità, che deve fare sempre i conti con la corporalità (tema che ritornava spesso anche con i Tribali) in “Amare te” e parla di come si sentiva percepito quando facevo uso di sostanze in “Milano”. Particolarmente poetica, ermetica e complessa risulta poi “Io e te”, nella quale Edda parla di un rapporto amoroso simbiotico e troppo forte, mentre in “Yogini” raggiunge picchi di estrema intensità. “Semper biot” è un graditissimo ritorno e speriamo che questa volta Edda resterà a lungo con noi.
Voto: 8/10

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